Dal 19 giugno al 31 ottobre è possibile visitare la mostra “Mario Dondero e la comunità del cinema – La fotografia come arte della relazione” presso la Cineteca di Bologna, un’esposizione di oltre 140 scatti di donne e uomini del cinema realizzati da uno dei maggiori esponenti del fotogiornalismo contemporaneo di origini genovesi. L’archivio fotografico della Cineteca di Bologna ha permesso di mostrare ad un pubblico eterogeneo alcune delle foto più intense e interessanti di Dondero, facendo un grande omaggio all’artista in concomitanza con una seconda mostra che si svolge dal 16 giugno al 19 agosto presso il Palazzo Ducale di Genova, intitolata “Mario Dondero. Dalla parte dell’uomo”.
“Vedere nascere un film è come seguire la vita di una comunità provvisoria. C’è l’impegno che anima queste persone, c’è la paura di fallire, c’è molta passione” affermava Dondero quando gli chiedevano le sue impressioni sul mondo del cinema che lui non aveva timore di mostrare, catturando una dimensione intima dei suoi protagonisti, tra registi, attori, tecnici e scrittori. Con questa mostra la fotografia diventa nuovamente una vetrina convincente ed emozionante del cinema, un cinema del passato che è bello ricordare, attraverso scatti realizzati direttamente sul set di alcuni famosi film come Comizi D’Amore e La Ricotta di Pier Paolo Pasolini, La viaccia di Bolognini, Le soldatesse di Valerio Zurlini e Prima della Rivoluzione di Bernardo Bertolucci, insieme a ritratti di alcuni personaggi del cinema italiano come Luchino Visconti, Claudia Cardinale, Nanni Moretti, Sylvia Koscina, Laura Betti e Vittorio Gassman e personaggi del cinema francese come Jean Seberg, Jean Paul Belmondo. Un viaggio per immagini nel cinema italiano e francese degli anni 60, attraverso l’occhio di Mario Dondero, per il quale un film, come la foto e la poesia, è probabilmente soprattutto il modo di liberare un pensiero e lasciarlo andare in direzione dell’altro.