Le leggi del desiderio, la recensione del nuovo film di Silvio Muccino

Il 26 febbraio uscirà in tutti i cinema italiani il nuovo film scritto, diretto e interpretato da Silvio Muccino: Le leggi del desiderio. Interpretato anche da Nicole Grimaudo, Carla Signoris e Maurizio Mattioli Le leggi del desiderio è una brillante commedia che analizza con lucidità i pregi e i difetti dei life couch.

TRAMA LE LEGGI DEL DESIDERIO

Giovanni Canton (Silvio Muccino) è un carismatico trainer motivazionale che divide le platee. Alcuni lo odiano considerandolo un cialtrone, altri lo venerano ritenendolo un profeta. Deciso a convincere tutti delle sue incredibili abilità Canton organizza un concorso in cui dimostrerà di poter portare in soli sei mesi tre persone qualsiasi al raggiungimento  dei loro più sfrenati desideri. Ma il rapporto che si stabilirà tra il life coach e i tre allievi avrà degli effetti inaspettati nella vita di tutti loro, soprattutto in quella di Canton.

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RECENSIONE

“I desideri dell’uomo muovono il mondo. E ogni giorno, per riuscire a ottenere l’oggetto del nostro desiderio, modifichiamo noi stessi e la nostra realtà”

Queste sono le parole di Giovanni Canton, life coach protagonista del nuovo film di Silvio Muccino. Un protagonista sopra le righe in linea con il nuovo prodotto del regista del fiacco Parlami d’amore e del riuscitissimo Un altro mondo qui alle prese con la sua terza opera da regista. Opera che sin dalle primissime scene purtroppo non convince. Perché l’idea del life coach sarebbe stata anche vincente se solo fosse stata sviluppata con maggiore attenzione e senza far intraprendere quasi subito al film la direzione della classica storia d’amore vista e rivista. Ma la sceneggiatura scritta a quattro mani da Carla Vangelista e Silvio Muccino preferisce spostare l’attenzione dalla divertente “trasformazione” dei concorrenti di Canton alle difficoltà di amare dello stesso, interpretato da un Silvio Muccino un po’ troppo compiaciuto e forse troppo impegnato a mettere su il suo grande show. Mentre gli altri protagonisti del film guidati da una bravissima Nicole Grimaudo e seguiti dal sempre divertente Maurizio Mattioli e dalla impeccabile Carla Signoris rappresentano l’aspetto più riuscito del film regalando allo spettatore, in primis nella scena di seduzione del personaggio di Luca Ward, grandi risate.

Risate accompagnate da una colonna sonora di stampo internazionale e da una confezione di tutto rispetto non supportata però da una sceneggiatura solida e quindi tendente complessivamente al banale. Ed è un peccato. Perché Muccino l’intuizione l’aveva avuta e nonostante il film fosse molto più difficile dei suoi precedenti avrebbe comunque potuto tirare su qualcosa di migliore dopo cinque lunghi anni di pausa. Ma noi rimaniamo ottimisti e confidiamo in una quarta opera che consenta a Muccino di sviluppare il suo potenziale da regista. E trovare una sceneggiatura migliore e abbandonare per una volta il ruolo di protagonista potrebbero essere le prime giuste mosse per confezionare un film che lo consacri veramente tra i registi più promettenti della sua generazione. Potete trovare qui sotto il trailer de Le leggi del desiderio: