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Like Crazy, presentato Fuori Concorso alla sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma è il quarto lavoro del promettente e giovanissimo regista americano, Drake Doremus. Il film, altamente autobiografico, come ha tenuto a sottolineare lo stesso cineasta in conferenza stampa, racconta dell’incontro fatale tra Jacob (Anton Yelchin) ed Anna (Felicity Jones). All’inizio del film, Anna e Jacob frequentano un college, lui giovane e talentuoso designer di Los Angeles, lei promettente scrittrice londinese con il pallino del giornalismo. Sarà Anna a fare il primo passo, a decidere di farsi avanti fra qualche imbarazzo ed indecisione ma è proprio grazie a questo che tra i due scatterà la scintilla. I protagonisti si legano in modo assoluto, completo. Quando sono insieme tutto appare loro raggiungibile e perfetto. Ma la ragazza purtroppo si spinge oltre  il limite della permanenza negli States imposto dal Governo americano e questo paradossalmente metterà a dura prova la relazione. Improvvisamente, da una frequentazione assidua, scandita da brevi momenti di distacco largamente sofferti dai due, si ritroveranno a dover interagire tramite sms ansiosi e telefonate senza risposta. I due ragazzi cambiano, Anna viene promossa a redattrice in una rivista di Londra, Jacob inizia ad avere successo con il suo lavoro a Los Angeles, nuove persone iniziano a gravitare e ad assumere importanza nelle loro vite, come l’assistente di lui, Sam (Jennifer Lawrence) con la quale nasce una nuova relazione ed il vicino di casa di lei, Simon (Charlie Bewley) con la quale la ragazza ha un flirt. Eppure, ogni volta che si allontanano l’una dall’altro, c’è sempre qualcosa che li riavvicina, qualcosa alla quale si aggrappano, di cui non riescono a fare a meno.

Raccontato con un occhio giovane come quello del 28enne regista di Los Angeles, la storia segue il loro amore indimenticabile e contrastato da ogni sorta di impedimento, in primis le beghe burocratiche del visto  di lei. Al posto di scrivere la gioia e la follia di un primo amore così forte con il consueto sguardo distaccato ed invece che assecondare la facile tendenza del cinema Hollywoodiano di questi ultimi anni, di rappresentare le classiche storie prive di sentimento dei “friends with benefits”, Doremus affronta questo sentimento turbolento nei suoi momenti minori, più intimi, in quelli più scomodi come in quelli di massima euforia, comunque troppo brevi per caratterizzare l’intero lungometraggio, spingendosi fino ad estrapolare da questa relazione la sensazione di malessere e dipendenza che crea nei due protagonisti , fino a portarli ad impazzire, “like crazy” appunto. Non poteva che provenire da un regista che ha vissuto sulla propria pelle un’esperienza del genere uno sguardo così accurato su di un tema simile.

Premiato dalla Giuria del Sundance Film Festival di quest’anno, sia per il film che per l’attrice protagonista, Like Crazy è stato girato  con una cinepresa manuale, con uno stile “improvvisato” che ha dato modo agli attori di mettere a nudo un sentimento così complesso, avendo la possibilità di mettere in scena le reazioni e la chimica naturale che scaturiva da loro rapporti recitativi. Curato dalla Universal, dovrebbe arrivare in Italia nel 2012 e speriamo possa avere una degna distribuzione per un film che sarebbe un peccato vero perdersi.

 

 

 

 

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