Il 20 giugno prossimo uscirà in tutti i cinema italiani il film evento del 2013: L’Uomo d’Acciaio. Prodotto da Charles Roven, Christopher Nolan, Emma Thomas e Deborah Snyder, diretto da Zack Snyder e interpretato da Henry Cavill, Amy Adams, Michael Shannon, Kevin Costner, Diane Lane, Laurence Fishburne e Russell Crowe L’Uomo d’Acciaio riporta sul grande schermo il mito di Kal-El (Henry Cavill), straordinario uomo inviato sulla Terra dal padre Jor-El (Russell Crowe) per salvare la stirpe di Krypton dalle ambizioni del terribile Zod (Michael Shannon). Accolto e cresciuto dalla famiglia Kent (Kevin Costner e Diane Lane) e ribattezzato Clark Kent, Kal-El impara con difficoltà a dosare i suoi immensi poteri giungendo anche a terribili sacrifici per tenere nascosta la sua identità aliena. Ma gli anni passano e Kal-El diventa un giovane uomo alla perenne ricerca delle sue vere origini aliene: chi sono i suoi genitori? E perché è stato inviato sulla Terra? Questo sembra domandarsi Clark mentre gira in lungo e largo il mondo per scoprire il misterioso obiettivo della sua presenza sulla Terra. Ma i guai sono dietro l’angolo. Mentre la curiosa e brillante reporter del Daily Planet Lois Lane (Amy Adams) scopre qualcosa sul suo conto il terribile Zod arriva sulla Terra per ricreare il pianeta Krypton grazie al codice genetico di Clark. Mezzo Kryptoniano e mezzo terrestre Clark indosserà mantello rosso e costume azzurro per salvare il pianeta dalla distruzione.

man-of-steel-amy-adams-henry-cavillA distanza di sette anni dal poco convincente Superman Returns di Bryan Singer, Hollywood riprova a far volere il più rappresentativo super eroe della storia dei fumetti: Superman. Assoldati Christopher Nolan, responsabile della migliore trilogia sui supereroi degli ultimi anni, Zack Snyder, regista tra i più promettenti degli anni 2000 (suoi 300, Watchmen e il sottovalutato Sucker Punch) e David S. Goyer, brillante sceneggiatore esperto in trasposizioni da fumetti (Il Corvo, Blade, Ghost Rider, Batman Begins) il successo sembrava assicurato. Eppure la sensazione dominante a visione completata de L’Uomo d’Acciaio è di incompiutezza: la storia è poco appassionante e inutilmente caotica, gli effetti speciali forzati e buttati a caso, pochissime le emozioni e tantissime le scene confuse e ripetitive. Avete presente l’interminabile distruzione di Transformers 3? Moltiplicatela per due e avrete gli ultimi 70-80 minuti de L’Uomo d’Acciaio. E inspiegabili poi alcune caratteristiche basilari del film: 1) la narrazione: originale l’idea di altalenare passato e presente. Ma L’Uomo d’Acciaio è un reboot e lo spettatore andava abituato ai super poteri di Clark; 2) la trasformazione in Superman: momento cult del fumetto reso da Snyder con una scena frettolosa e buttata a caso; 3) Lois Lane: la quattro volte nominata all’Oscar Amy Adams non sembra credere nel personaggio che interpreta dando vita ad una presenza femminile poco credibile e poco coinvolgente; 4) la conclusione della storyline di Jonathan Kent: il padre adottivo di Clark Kent fa una delle uscite di scena più illogiche e ridicole degli ultimi anni; 5) il villain: Michael Shannon da vita ad un generale Zod banale e decisamente poco interessante; 6) l’assenza di umorismo: tralasciando alcune battutine qui e li L’Uomo di Acciaio ha il difetto di prendersi troppo sul serio tradendo lo spirito originale del fumetto da cui prende vita; 7) la sceneggiatura: la vera pecca del film, noiosa, banale e piena di buchi, la principale causa del fallimento de L’Uomo d’Acciaio; 8) Zack Snyder: forse paralizzato dalla imponenza del progetto da portare sul grande schermo Snyder dirige con il freno a mano tirato per tutta la durata del film contribuendo a rendere L’Uomo d’Acciaio un’opera assolutamente impersonale. Ma vediamo ora gli aspetti positivi: 1) Henry Cavill: bello, rassicurante e assolutamente impeccabile nei panni Superman; 2) il prologo: emozionante, travolgente, epico, una perfetta e originale introduzione alla storia di Clark Kent; 3) Hans Zimmer: le spettacolari musiche de L’Uomo d’Acciaio sostituiscono finalmente le iconiche ma datate note di John Williams rendendo più attuale il personaggio di Superman. Purtroppo come potete ben vedere L’Uomo d’Acciaio ha più pecche che pregi. Non resta che sperare in un probabile sequel per vedere una volta e per tutte Superman compiere il volo cinematografico emozionante, travolgente ed epico che merita dai tempi dei classici di Donner.

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