Maledetto il giorno che t’ho incontrato | 5 motivi per (ri)vedere il film

La commedia Maledetto il giorno che t’ho incontrato diretta e interpretata da Carlo Verdone nel 1992 è un omaggio a una delle più grandi passioni dell’artista romano: la musica rock. In particolar modo, il suo amore per il musicista Jimi Hendrix è la colonna portante di questo film, che viene ancora oggi, ricordato come uno dei migliori mai realizzati nel corso della sua carriera di regista. Tra l’altro piccolo cameo che non passerà inosservato agli appassionati del genere musicale in questione, è la presenza di Richard Benson come conduttore del programma al quale Bernardo partecipare per parlare della rock star anni ’70.

Questa sera il canale Mediaset CINE 34 lo ripropone alle ore 21.10 e per questo motivo, abbiamo individuato 5 buoni motivi per (ri)vedere questo film, che come sempre fa sorridere e riflettere.

La fragilità di Bernardo

Il cinema di Carlo Verdone ha una particolarità che difficile si riesce a riscontrare in altri registi italiani (e non solo). Nei suoi film non c’è il timore di rappresentare la fragilità nel sesso maschile. Nelle sue storie terribilmente reali, tanto da portare lo spettatore a credere che le vicende narrate siano tratte da storie realmente accadute, è la forza dei suoi personaggi.

Come accaduto anche in altri lungometraggi di Verdone, ansia e depressione sono presenti anche questa volta, nel personaggio del critico musicale che improvvisamente viene lasciato dalla sua compagna storica Adriana. Ansiolitici, medicinali per gestire questo malessere e l’ipocondria che non manca mai, saranno complici di un cambiamento notevole nella sua vita.

maledettoilgiornochethoincontrato newscinema compressed
maledettoilgiornochethoincontrato newscinema compressed

La musica rock di Jimi Hendrix

Non c’è molto da discutere su questo punto. Come detto ad inizio articolo, la passione del noto attore romano nei confronti di Jimi Hendrix è risaputa da anni e anni e con Maledetto il giorno che t’ho incontrato, riesce finalmente a omaggiarlo come merita. Se andate a controllare la colonna sonora del film troverete ben 6 brani del celebre musicista americano che negli anni ’70, insieme alla sua chitarra fu oggetto di spettacoli rimasti nella storia della musica internazionale.

Next Station: London

Per la prima volta, un film di Carlo Verdone, romano, romanista e innamorato della sua città, non è ambientato esclusivamente nella Capitale (tenendo conto che ci troviamo nel 1992). Per seguire le orme di Hendrix in vista del libro che sta scrivendo su di lui, e indagare su alcuni avvenimenti legati alla sua morte, Bernardo si troverà a varcare il confine italiano per andare in Inghilterra, a Londra. Durante il suo soggiorno all’estero, casualmente incontrerà dopo un po’ di tempo Camilla (Margherita Buy) un’attrice teatrale conosciuta nello studio dello stesso psicanalista di Roma e che conosce bene cosa sta passando il critico musicale.

Leggi anche: Claudia Gerini: “Ho avuto un flirt con Carlo Verdone, ero innamorata di lui”

Leggi anche: Festa del Cinema di Roma: Paola Cortellesi e Carlo Verdone chiudono con il sorriso

Benedetto il giorno che t’ho incontrato

Contrariamente al titolo scelto Maledetto il giorno che t’ho incontrato da Carlo Verdone, nonostante i litigi, le delusioni e gli stati d’ansia dei due ansiogeni riescono a curarsi uno con l’altro. In tal senso, questo lungometraggio, può essere anche un valido aiuto per chi magari sta passando un periodo non particolarmente felice e non sa con chi parlarne, per paura di essere giudicato. Affidarsi a uno psicoterapeuta (serio non come quello del film) o condividere uno stato d’animo con qualcuno che ci è passato e sta passando le stesse pene (Camilla con Bernardo e viceversa) può intendersi un’ottima terapia.

Il loro incontro a Londra fa parte di quella categorie di situazioni che potremmo chiamare “Nulla accade per caso”. Se da Roma sono riusciti a trovarsi casualmente in Inghilterra (lei per una tournée teatrale e lui per il libro su Hendrix) ci sarà un motivo.

Perfetti insieme, un disastro separati

La coppia artistica formata da Margherita Buy e Carlo Verdone risulta essere ancora una volta una bomba. Ottimi tempi comici, espressioni facciali inequivocabili (lui) e una pseudo calma (lei) riescono a tenere botta per tutto il corso del film. Aspetto viene messo in evidenza soprattutto quando partono per la Cornovaglia e lei compie un gesto che vale più di tante parole. Un atto d’amore per Bernardo, nonostante sia fidanzata con il suo produttore teatrale. Come spesso accade nei film di Verdone, quando due pezzi di puzzle riescono a trovarsi, le fragilità lasciano il posto alla sicurezza e all’amore ritrovato.