Anche se l’incantesimo di Aurora (ovvero La Bella addormentata interpretata da Elle Fanning) è stato originato e poi sconfitto dalla stessa Malefica, la regina della brughiera resta per tutti ancora malefica di nome e di fatto. Donna uccello con grandi ali e corna nere, incarnato pallido e occhi enormi di un verde spiritato, Malefica ha infatti tutte le sembianze e il carattere di un essere poco rassicurante e conciliante. E anche se non tutto è come sembra, quando Aurora annuncerà alla madre adottiva (Malefica, appunto) di voler convolare a nozze con il Principe Filippo (Harris Dickinson) e suggellare dunque l’unione di quei due mondi vicini ma da sempre in conflitto (il mondo della brughiera abitato dalle creature magiche e da Aurora e quello degli umani governato dai genitori di Filippo), Malefica cercherà invano di superare le sue diffidenze in merito a quell’unione. La cena organizzata dalla regina Ingrith (Michelle Pfeiffer), madre di Filippo e moglie del re in carica, per conoscere Aurora e la stessa Malefica finirà quindi in quasi tragedia quando Ingrith dichiarerà ufficialmente di voler fare Aurora “sua” diventandone ufficialmente madre. Punta nel vivo e nel cuore sul tema della sua maternità, Malefica scatenerà a quel punto tutta la sua rabbia di donna e madre lasciando i due mondi a un nuovo e ancora più acerrimo scontro.
Secondo capitolo del rifacimento della celebre fiaba disneyana de La bella addormentata del bosco del 1959, Maleficent – Signora del Male, in arrivo nelle sale a cinque anni di distanza dal primo capitolo, è un concentrato di ambientazioni dark e fantasia che muove tutto attorno al personaggio eccentrico ma magnetico della Malefica interpretata da Angelina Jolie. La bellezza spigolosa della Jolie serve molto bene le caratteristiche “urticanti” di questa cattiva in fondo buona che non riesce però a dismettere del tutto i suoi panni “neri”, e che ha in fondo colmato il suo dispiacere e le sue ferite emotive con quell’apparenza estremamente inquietante. A firma del regista Joachim Rønning che prende il posto alla regia di Robert Stromberg, questo secondo capitolo di Maleficent è un live action affascinante anche se non entusiasmante che in primis incarna l’incontro e scontro tra donne diverse e tutte ugualmente volitive.
Dalla dolcezza di Aurora passando per l’astiosità solo apparente di Malefica per finire nella smania di potere di Ingrith, Maleficent 2 passa in rassegna varie tipologie di una femminilità estrosa e in fondo mai perdente. Attraverso la bellezza di un mondo visionario e magico animato da tante creature fantastiche tanto nel corpo quanto nell’anima, il film di Rønning incarna in primis la bellezza e il divismo avvolgenti delle attrici protagoniste per adagiarsi poi nelle braccia di una storia che, infine, mostra il lato buono dei cattivi e le pessime debolezze dei presunti buoni. Un’opera di puro intrattenimento che pesca a piene mani nell’immaginario disneyano e per ripopolarlo di idee e valori più contemporanei, lasciando che a farla da padrona sia il volto dark e sempre ammaliante della Malefica di Angelina Jolie, angelo e demone in un colpo solo.
Secondo capitolo della produzione targata Disney che ha per protagonista la celebre cattiva delle fiabe Disney, Maleficent – Signora del Male è un live action che intrattiene di sicuro meglio del primo capitolo, e che si adagia senza troppe pretese sull’estetica ammaliante del confronto tra due grandi protagoniste e attrici: Angelina Jolie nei panni dark di Malefica e Michelle Pfeiffer in quelli solo apparentemente più candidi della Regina Ingrith.