Marina La Rosa si confessa: “Il Grande Fratello mi ha cambiato la vita”

In molti ricorderanno con affetto la prima edizione del Grande Fratello, il reality show che nell’autunno del 2000 entrò nelle case di tutti gli italiani imponendosi come novità assoluta. I protagonisti di quell’edizione furono la vincitrice Cristina Plevani, il compianto Pietro Taricone, il siciliano Salvo Veneziano e altri ancora. Ma come dimenticare Marina La Rosa, la donna per cui lo stesso Taricone perse la testa dopo un primo avvicinamento con la Plevani.

Marina La Rosa: “Il GF mi ha stravolto la vita”

marina la rosa

All’epoca di quel GF, condotto da Daria Bignardi, Marina La Rosa era una ragazza siciliana di soli 23 anni, ma già apprezzatissima per la sua bellezza e una spiccata sensualità. Oggi Marina è una donna di 41 anni, che svolge la professione di attrice e conduttrice, ma che non ha mai dimenticato quell’esperienza che le ha praticamente cambiato la vita. Anzi, per usare le parole che lei stessa ha utilizzato nel corso di un’intervista rilasciata a “Il Giornale Off“, il reality show ha letteralmente “stravolto” la sua esistenza.

Sono convinta però che nella vita ci sono cose che devono accadere perché ne devono accadere delle altre – ha aggiunto Marina – Ad esempio se io non avessi mai fatto quell’esperienza non avrei mai conosciuto Francesca (un’amica) e non saremmo mai andate insieme in vacanza a Favignana dove poi ho incontrato quello che oggi è il padre dei miei figli. Tu chiamalo, se vuoi, destino“.

La “gatta morta” che fece impazzire gli italiani

Il termine più utilizzato per descrivere Marina era “gatta morta“. La siciliana confessa che all’epoca non aveva idea di cosa significasse quell’espressione: “Mi ricorda Pirandello quando diceva che ogni persona ha bisogno di identificare gli altri in categorie“.

Infine, nell’intervista si fa anche riferimento al calendario sexy che ha visto Marina protagonista non appena uscita dalla Casa e che è risultato uno dei più venduti di sempre: “La bellezza fisica un giorno svanirà, l’importante è che resti quella interiore“.