Mélanie Laurent | alla scoperta della sua carriera di regista

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Da oggi, giovedì 6 agosto, è in sala anche in Italia, grazie a Movies Inspired, il thriller Galveston, presentato ormai due anni fa al South by Southwest. A dirigere c’è la carismatica ed eclettica attrice francese Mélanie Laurent (la Shosanna di Bastardi senza gloria), qui alla sua quarta regia (la prima in lingua inglese). Per l’occasione, ripercorriamo la sua carriera da regista.

Mélanie Laurent | non solo attrice

Il debutto dietro la macchina da presa arriva nel 2011 con il film Les adoptés, da lei stesso interpretato. Protagoniste sono Lisa, aspirante musicista, e Marie, topo di biblioteca, due sorelle adottive che trascorrono insieme gran parte della loro monotona vita a Lione, entrambe impegnate nel crescere nel migliore dei modi il piccolo Leo, figlio di Lisa. Ma Marie conosce Alex, le due donne finiscono per la prima volta l’una contro l’altra, almeno fino al giorno in cui Marie rimane vittima di un grave incidente che la riduce in fin di vita, in uno stato di coma del terzo tipo. In ospedale, Lisa scopre che la sorella è incinta e che il bambino, qualora riuscisse a venire alla luce, avrà bisogno di una famiglia che si prenda cura di lui. La complessa relazione fra due giovani ragazze è il tema anche del secondo lungometraggio Respire, che racconta di Charlie, una ragazza di 17 anni nella periferia francese, dove frequenta il liceo e conduce la normale vita tipica degli adolescenti, il cui destino cambia irreversibilmente quando a scuola arriva una nuova compagna di classe, Sarah. Quest’ultima, con la sua personalità spiazzante, conquista subito le attenzioni di Charlie ed un’intensa quanto ambigua relazione non tarda a nascere tra le due. Caratterizzato dalla profonda gelosia della protagonista e dai ripetuti abusi psicologici da parte di Sarah, il rapporto tra le due va pian piano disgregandosi, ma Charlie, nonostante si mostri consapevole della natura malsana di questa amicizia, non riesce a distaccarsi mentalmente dalla compagna, che a sua volta continua ad esercitare forti pressioni psicologiche su di lei. 

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L’esperienza nel documentario

Nel 2015, in seguito alla pubblicazione di uno sconvolgente studio che annunciava la possibile scomparsa di una parte dell’umanità entro il 2100, Cyril Dion e Mélanie Laurent scelsero di girare un documentario per raccontare il loro emozionante viaggio intorno al mondo, cercando di rispondere a dei quesiti fondamentali: cosa potrebbe provocare questa catastrofe e cosa si può fare per evitarla? Il film, diviso in cinque capitoli (agricoltura, energia, economia, democrazia, istruzione), illustra tutte le strategie già attuate in diverse parti del mondo per riequilibrare la biosfera, superare le crisi economiche, ridurre le ineguaglianze, rispettare l’ambiente. Si parla quindi di orti urbani e agricoltura sostenibile, di permaculture, di fonti energetiche rinnovabili, di compostaggio, citando esempi virtuosi come quello della città di Copenghagen, nella quale il 65% dei cittadini non usa l’automobile. Un documentario per chiedere il cambiamento di un modello economico che mira alla crescita indefinita.

I lavori più recenti

Prima del thriller con Elle Fanning e Ben Foster, da oggi al cinema, la regista e attrice francese ha realizzato nel 2017 il film Plonger, adattando un romanzo di Christophe Ono-Di-Biot in un melodramma febbrile proiettato in prima mondiale a Toronto in Special Presentation. Ancora una volta si affronta il tema delle relazioni interpersonali, raccontando la nascita passionale dell’amore, la successiva sensazione di soffocamento dei propri orizzonti personali indotta dalla vita di coppia e le complicazioni nervose ed estenuanti generate dall’arrivo di un primo figlio, culminando poi in un finale quasi poliziesco che in qualche modo ha anticipato le atmosfere da thriller del suo nuovo Galveston.

By Davide Sette

Giornalista cinematografico. Fondatore del blog Stranger Than Cinema e conduttore di “HOBO - A wandering podcast about cinema”.

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