Michael Connelly e Marco Manvaldi domani sera alla Basilica di Massenzio

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Domani sera, martedì 19 giugno, avrà luogo il penultimo appuntamento del Festival Internazionale di Roma “Letterature” alla sua XI edizione. I protagonisti di questa serata saranno Michael Connelly, autore internazionale che ha venduto più di 40milioni di libri in tutto il mondo e Marco Malvaldi, autore toscano che ha firmato il suo ultimo romanzo La Carta più alta, già in cima alle classifiche. Questa mattina ha avuto luogo la conferenza stampa dell’evento, alla presenza dei due autori, a cura di Maria Ida Gaeta, Direttrice del Festival.

Maria Ida Gaeta: ‘Michael Connelly è un autore internazionale, ha venduto più di 40milioni di libri e l’ultimo è Il Respiro del Drago. Domani leggerà l’inedito Biancaneve 1992 e lo ringraziamo di essere venuto. Con lui l’autore toscano Malvaldi, i cui libri sono molto amati da critica e pubblico; il suo inedito si intitola Alcune improbabili coincidenze. Questa volta i due autori saranno accompagnati dall’attore Michele Riondino, che abbiamo visto recentemente nei panni del giovane Montalbano in tv.’

Michael Connelly:  ‘Il mio testo è il primo capitolo di un libro che sarà pubblicato in Italia a fine anno, e tratta di due detective nel periodo delle sommosse del 1992 a Los Angeles. A complicare la storia è il fatto che gli omicidi sono indagati con un protocollo preciso, con una linea d’indagine semplice e lineare, ma i crimini sono accaduti in un periodo di turbolenza (incendi, soldati che proteggono gli investigatori etc…) quindi anche il lavoro di normale routine si trasforma in qualcosa di insolito’ .

Marco Malvaldi: ‘Innanzitutto voglio esprimere la mia immensa emozione di essere sullo stesso palcoscenico con Connelly, il mio giallista preferito. Il mio non è un testo giallo, poiché io mi considero uno scrittore umoristico. Parla di come nasce la complessità quando manca un ingrediente fondamentale di una giornata perfetta. Basta saltare un passaggio e si passa alla giornata dantesca. L’idea è nata da un aneddoto semplice: Il sottoscritto non ha controllato la data di scadenza del documento prima di prendere un aereo’.

Connelly nasce come cronista di nera e il suo esordio alla scrittura è nato da un lungo reportage, con due colleghi ha seguito da vicino un disastro aereo e i suoi superstiti. Con il reportage è stato candidato al pulitzer. Ma non ha mai abbandonato l’osservazione delle realtà dal punto di vista giornalistico. Ora come si sente a tale proposito con quel tipo di scrittura?

Connelly: ‘Non mi sento lontano da quel periodo, ancora oggi ho quell’atteggiamento da reporter. Molto delle prassi dell’epoca le ho riportate in questa carriera. Vado sempre sul luogo, osservo, prendo le cose che voglio raccogliere e le inserisco nel mio libro’.

Malvaldi invece faceva il chimico…e ora si ritrova nella narrativa. Come mai? Che relazione c’è?

Ho scritto in facoltà per la tesi di laurea e quello è diventato il mio primo libro. Sono chimico teorico e continuo a farlo perché mi piace ed è una specie di allenamento alla scrittura. Chi  fa scienza conosce di più i significati delle parole e sa che due frasi scritte con termini che sembrano sinonimi hanno un effetto differente a seconda della vita della persona che legge. Sia nei testi scientifici che nella narrativa faccio molto attenzione alle parole che scelgo. Ore di noia davanti al computer sono un motivo di creatività incredibile.

Connelly: La noia per me ci assale quando non abbiamo un progetto in corso, ma ci sono trucchi del mestiere per far continuare lo slancio. Io devo continuare a raccontare, perché se la noia entrasse nella mia vita, sarebbe difficile superarla.

Oggi è morto Rodney King. Visto che il suo libro parla delle rivolte di Los Angeles, a cosa le fa pensare questa morte?

Connelly: Ho iniziato a scrivere il libro a Febbraio. Per me è stata una notizia scioccante perché ho consegnato il libro venerdì scorso, che tratta del 1992 ma si passa poi al 2012 con un salto temporale e mi sono immerso in quell’atmosfera. Mi sentivo in un clima surreale dopo la notizia, e dovrei tornare sul libro per aggiungere quest’evento.  Non l’ho mai incontrato personalmente, ma all’epoca a Los Angeles conoscevo molte persone ed eventi. Il disastro aereo per esempio mi ha colpito, ma in me sono molto presenti le tre giornate di sommossa a Los Angeles e per questo ho scritto molto di questo argomento.

Cos’è per te la scrittura Marco?

Malvaldi: E’ una fuga, è la mia realtà, una serie di eventi che io metto in fila e immagino come sarebbe andata una cosa in un altro modo. Raccontare una lunga articolata bugia, partendo dall’idea che con una piccola bugia, le cose sarebbero più interessanti di come sono andate nella realtà.

Cosa fa scattare l’idea di un romanzo?

Michael ConnellyPer me l’ispirazione parte dal sentire una storia che viene raccontata. Ascoltare, per esempio da un detective un fatto e in me scatta la voglia di scrivere, perché quell’evento entra nella mia testa e ho voglia di metterlo su carta.

Malvaldi: Io di solito parto da una storia collaterale, da un personaggio. Penso che se una storia è bella, deve esserlo per tanta gente e quindi penso a che storia costruire intorno per farla interessante e bella. Unire vari aspetti curiosi e vari aneddotti che ho visto e sentito.

La serata di domani si aprirà con Mr Palomar, un omaggio a Italo Calvino con il cantante Dodo Nkishi e il visual Daniel Burkhardt. Niccolò Cattaneo al pianoforte accompagnerà la lettura di Connelly , perché hanno già lavorato insieme. L’eventi si svolgerà a partire dalle 21 presso la Basilica di Massenzio Foro Romano a ingresso gratuito. Per ulteriori informazioni potete visitare il sito www.festivaldelleletterature.it

By Letizia Rogolino

Il cinema e la scrittura sono le compagne di viaggio di cui non posso fare a meno. Quando sono in sala, si spengono le luci e il proiettore inizia a girare, sono nella mia dimensione :)! Discepola dell' indimenticabile Nora Ephron, tra i miei registi preferiti posso menzionare Steven Spielberg, Tim Burton, Ferzan Ozpetek, Quentin Tarantino, Hitchcock e Robert Zemeckis. Oltre il cinema, l'altra mia droga? Le serie tv, lo ammetto!

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