I fan dell’universo inquietante e nordico di Stieg Larsson potrebbero interpretare Millenium – Quello che non Uccide come un tradimento, poichè la visione del regista Fede Alvarez sconvolge un po’ la natura originale della storia che è già stata raccontata sul grande schermo dal danese Niels Arden Oplev e da David Fincher. Ma in questo caso vi consigliamo di non fare riferimento al passato cadendo nell’ inutile paragone, per godersi un thriller coinvolgente, intrigante e ricco di azione. In fondo che c’è di male nel puro intrattenimento?
Millenium – Quello che non Uccide arriva nelle sale italiane il 31 Ottobre come adattamento del quarto romanzo della saga Millenium, scritto da David Lagercrantz che ha raccolto l’eredità di Larsson, autore dei primi libri. Dopo Noomi Rapace e Rooney Mara questa volta l’eroina punk Lisbeth Salander è interpretata da Claire Foy, l’attrice inglese che abbiamo ammirato nella serie tv The Crown e nel recente Il Primo Uomo al fianco di Ryan Gosling. Tormentata dal passato, Lisbeth conduce una vita solitaria e complicata come un hacker tosta ed emotivamente paralizzata che ha sete di vendetta. Quando riceve una telefonata da Frans Balder, un ex dipendente della National Security Agency che le chiede di prelevare un importante programma chiamato FireFall dalle banche dati dell’NSA, lei accetta la missione, nonostante la posta in gioco sia molto alta. Questo programma permette di accedere ai codici delle armi nucleari di tutto il mondo e chiunque lo possiede può esercitare un enorme potere. Lisbeth riesce in un primo momento a fare quello che le è stato chiesto, ma poi il suo laptop viene rubato e inizia una caccia incrociata tra varie organizzazioni con un interesse in comune. Tra questi c’è anche Camille (Sylvia Hoeks), la sorella di Lisbeth ma anche la sua nemesi. Le due non si vedono da molti anni, da quando Lisbeth è scappata per sfuggire agli abusi del padre psicopatico, mentre Camille non ha avuto il coraggio di abbandonare la sua vita, restando prigioniera della violenza e del terrore.
Millenium – Quello che non uccide: Claire Foy eroina dark e sensuale
Fin dalle prime scene del film l’universo maschile è rappresentato in modo negativo, rispettando l’idea di una protagonista tosta e determinata che, come le avventure precedenti, vuole fare giustizia e punire i responsabili di crimini ai danni dell’universo femminile. Solo il giornalista Mikael Blomkvist, interpretato da Sverrir Gudnason che abbiamo in visto nei panni del tennista Borg nel film BorgMcEnroe del 2017, è una presenza virtuosa che aiuta Lisbeth nella sua folle ricerca di una risoluzione. Molti avevano dubbi sulla scelta di Claire Foy come la nuova Lisbeth Salander, ma il suo talento le ha permesso di adeguarsi perfettamente a questo personaggio sensuale, aggressivo e ribelle, mantenendo comunque la sua eleganza e femminilità che è apparsa chiaramente nei suoi ruoli precedenti. La Lisbeth di Alvarez sembra un incrocio tra una misteriosa Batgirl e una versione femminile dell’agente 007, ma funziona, regalando un’esperienza filmica coinvolgente e mozzafiato in un valzer di intrighi, erotismo e complessi confronti personali. Intensa la scena del confronto definitivo tra le sorelle Salander che si esaurisce in un mix di rancore, affetto e rimpianto.
Una commistione di generi orchestrata da Fede Alvarez
Fede Alvarez ha diretto molti film horror come Man in the Dark e il remake del cult La Casa, e per la regia di Millenium – Quello che Uccide non ha abbandonato il suo stile, realizzando un thriller noir che ingloba un film di spionaggio, un poliziesco e persino un dramma familiare. Una commistione di generi che convivono armoniosamente anche grazie a una sceneggiatura brillante che porta avanti tante linee narrative incrociate come a formare una ragnatela di parole, emozioni e rivelazioni. Non mancano immagini forti sullo sfondo di una fotografia metallica, fredda ma allo stesso tempo esteticamente sconvolgente. Paesaggi innevati di ampio respiro entrano in contrasto con locali angusti in cui pulsano luci al neon tra rosa e blu, e il look di Claire Foy rigorosamente nero spicca in ogni inquadratura, come a sottolineare il suo carattere forte e infrangibile che l’ha resa la donna che è adesso. Infine non si può fare a meno di notare l’invasiva presenza della tecnologia, fedele alleata di Lisbeth Salander in ogni suo passo.
Millenium – Quello che no uccide non si può definire un sequel, un remake o un reboot, perchè ha una sua identità separata e, anche chi non conosce il mondo di Larsson, può vederlo film partendo da zero.
Il trailer di Millenium – Quello che non Uccide