Nessuno si salva da solo, storia d’amore e disamore di Sergio Castellitto

Entusiasmo, amore, passione, affiancati a problemi e frustrazioni: Nessuno si salva da solo, diretto da Sergio Castellitto, porta in scena l’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini. Dal 5 Marzo al cinema ha un’insolita coppia di protagonisti, Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca. Nel cast anche Anna Galiena, Marina Rocco, Massimo Bonetti, Massimo Ciavarro, Renato Marchetti, Valentina Cenni, Eliana Miglio.

TRAMA NESSUNO SI SALVA DA SOLO

Delia (Jasmine Trinca) e Gaetano (Riccardo Scamarcio) sono una coppia di divorziati con due figli, Cosmo e Nico. Una sera, decidono di incontrarsi per una cena in un ristorante in cui devono apparentemente discutere dell’organizzazione delle vacanze dei loro figli.. ma presto capiamo che quell’incontro servirà ai due protagonisti per compiere un viaggio dentro la loro storia d’amore e scoprirne le vere ragioni della fine. Chi ha ragione? Chi è la vittima? Chi ha tradito?
Al termine della cena, Delia e Gaetano vengono avvicinati da una coppia di anziani, Vito (Roberto Vecchioni) e Lea (Angela Molina), sorridenti, bizzarri, nonostante l’età ancora innamorati. Vito li ha osservati a lungo, ne ha percepito i problemi e forse riuscirà a suggerirgli una possibilità, una soluzione perchè la passione di quell’amore e la rabbia per la sua fine sono ancora pericolosamente vicine.

RECENSIONE

È sulle note finali di “La sera dei miracoli” di Lucio Dalla che si chiude il film e si apre una speranza negli spettatori. “Non ce la faccio a pensare che tutto questo è finito” e forse non lo sarà: su questo il regista lascia al pubblico scrivere l’ultima riga. Un finale diverso da quello del libro che esprime dolcezza, un desiderio di futuro e in cui la porta rimane semiaperta. Nessuno si salva da solo è l’illustrazione di un principio al quale spesso ci si sottrae: aiutare chi ha bisogno anche a costo di intromettersi. Succede che intromettersi sia un dovere, il titolo vuol dire che dobbiamo fare tutti i conti con la solitudine e che possiamo uscirne solo se riusciamo a confrontarci con gli altri: siamo chiamati tutti a farci gli affari degli altri e speriamo che qualcuno si faccia anche i nostri.. perchè questo significherà aiutare ed essere aiutati.
E interessanti non sono solo le intenzioni, c’è evidentemente del valore anche nel modo in cui il film è realizzato e nelle prestazioni dei due attori principali. Si è dato ai personaggi la giusta energia, rendendo adorabili due caratteri che all’origine forse proprio adorabili non sono. Un melò esistenzialista in una cornice di una cena tra ScamarcioTrinca ormai divisi, in cui riemergono tramite flashback i punti salienti della loro storia d’amore. Si tratta, però, anche di un film politico visto che “non c’è niente di più politico della nostra intimità. Raccontiamo l’amore ai tempi della crisi perchè in fondo l’unica cosa che vivendo in una comunità ci dovrebbe tenere in vita sono le relazioni e i conflitti con gli altri. È questa la nostra guerra quotidiana” ci racconta Castellitto.

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