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Non aprite quella porta: l’ordine con cui vedere tutti i film della saga

Se volete recuperare la celebre saga horror di Non Aprite quella Porta ecco l’ordine completo in cui vedere tutti i film usciti fino a oggi. Buona visione!

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Non aprite quella porta film

In occasione del suo 50º anniversario, l’horror Non aprite quella porta torna al cinema il 23, 24 e 25 settembre 2024 grazie a Midnight Factory. Il film, noto in lingua originale come Texas Chainsaw Massacre, debuttò infatti al botteghino nel 1974, provocando un’ondata di polemiche per i contenuti violenti e cruenti.

Nonostante sia stato vietato in alcuni Paesi e diversi cinema lo abbiano ritirato dalle sale, il titolo è diventato un vero proprio cult del grande schermo. Il successo dello slasher del 1974 ha dato il via a una serie di sequel, prequel, reboot e remake. Con una lunga collezione di film disponibili, potrebbe essere un po’ difficile cercare di capire in quale ordine guardarli. Pertanto, questo articolo dovrebbe aiutare i più confusi a chiarire alcune cose.

Come vedere la saga di Non Aprite quella Porta

1974 – Non aprite quella porta

L’originale del 1974 diretto da Tobe Hooper. Nel corso degli anni si è guadagnato la reputazione di essere uno dei migliori e più influenti film dell’orrore di sempre, accreditato di aver dato origine a molti elementi ricorrenti nel cinema slasher, e di aver generato un franchise che ha continuato a raccontare le gesta di Leatherface e della sua famiglia attraverso sequel, prequel, remake, fumetti e videogiochi.

1986 – Non aprite quella porta – Parte 2

È una commedia dell’orrore slasher, seguito di Non aprite quella porta del 1974, diretta dello stesso regista.

1990 – Non aprite quella porta – Parte 3

La pellicola è il reboot dell’originale film del 1974, Non aprite quella porta. Il film horror, in questo caso, è diretto da Jeff Burr.

1995 – Non aprite quella porta IV

La pellicola è una fusione tra remake e sequel diretto del film originale del 1974. Prodotto e diretto da Kim Henkel, co-sceneggiatore delle prime pellicole, il film è interpretato da Renée Zellweger e Matthew McConaughey.

saga Non aprite quella porta

Non Aprite quella porta 2022 (Foto: Netflix) – Newscinema.it

2000 – All American Massacre

All American Massacre

è un film mai venuto alla luce, appartenente al franchise horror. Sarebbe stato uno spin-off di Non aprite quella porta – Parte 2 ed è stato diretto da William Tony Hooper , figlio di Tobe Hooper, regista dell’originale. Anche se non è mai uscito nelle sale, merita comunque di essere menzionato.

2003 – Non aprite quella porta

Il primo remake dell’omonimo film del 1974, che funge da reboot della saga.  Questo film è ispirato alle atrocità compiute dall’assassino del Wisconsin, Ed Gein, e vede nel cast Jessica Biel e Jonathan Tucker.

2006 – Non aprite quella porta: l’inizio

La pellicola è il prequel di Non aprite quella porta (2003). Diretto da Jonathan Liebesman e prodotto da Michael Bay, il film  ha ricevuto, durante l’edizione dei Razzie Awards 2006 ,una nomination come Peggior prequel o sequel.

2013 – Non aprite quella porta 3D

Rappresenta un sequel e al tempo stesso un reboot di Non aprite quella porta del 1974. La storia narrata è differente rispetto alla trama del secondo film della saga (uscito nel 1986, sequel diretto non canonico del primo film), risultando essere del tutto incompatibile a essa. Nel cast, Alexandra Daddario nei panni di Edith Rose Sawyer.

2017 – Leatherface 

Si tratta dell’ottavo film della saga Non aprite quella porta e prequel dell’omonimo film del 1974, ma ricollegato al sequel Non aprite quella porta 3D del 2013. Il film horror è diretto da Alexandre Bustillo e Julien Maury.

2022 – Non aprite quella porta

Scritto da Chris Thomas Devlin su un soggetto originale di Fede Álvarez e Rodo Sayagues, è il sequel diretto canonico di Non aprite quella porta del 1974 ed è il nono film della serie omonima. Riprendendo diversi decenni dopo il film originale, si concentra sul serial killer che prende di mira un gruppo di uomini e donne d’affari e entra in lotta con una vendicativa sopravvissuta ai suoi precedenti omicidi. Il progetto è una produzione in joint-venture tra Legendary Pictures, Bad Hombre ed Exurbia Films.

L’ordine in cui guardare i film

L’ordine di visione suggerito, fra prequel, sequel diretti o slegati e remake, è il seguente. Anche se, in presenza di remake, si suggerisce sempre prima la visione del film originale del 1974.

  • Leatherface (2017)
  • Non aprite quella porta – L’inizio (2006)
  • Non aprite quella porta (1974)
  • Non aprite quella porta (2003)
  • Non aprite quella porta 3D (2013)
  • Non aprite quella porta – Parte 2 (1986)
  • Non aprite quella porta – Parte 3 (1990)
  • Non aprite quella porta IV (1994)

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Addio a Maggie Smith: l’attrice aveva 89 anni | Cosa è successo

L’attrice britannica di Downton Abbey ed Harry Potter ci lascia all’età di 89 anni. Ecco come è successo.

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Il mondo del cinema, delle serie tv e del teatro piange la scomparsa di Maggie Smith. L’attrice britannica è scomparsa pacificamente nella giornata di oggi, venerdì 27 settembre, a Londra. La notizia è stata confermata dai suoi figli, Toby Stephens e Chris Larkin, che hanno definito la madre come “una persona straordinaria“, sempre riservata nella vita privata, ma immensamente generosa sul palco e sullo schermo​. Con lei, se ne va un pezzo del grande e del piccolo schermo.

L’attrice è infatti nota a livello globale per i suoi ruoli memorabili, tra cui la rigorosa ma affettuosa Professoressa Minerva McGranitt nella saga di Harry Potter e la pungente Violet Crawley nella serie Downton Abbey. Tuttavia, il suo contributo artistico va ben oltre questi due ruoli, con una carriera che ha attraversato oltre sei decenni, spaziano tra teatro, cinema e televisione.

Dal debutto nel mondo del teatro alla consacrazione di pubblico e critica

Il suo debutto avviene negli anni Cinquanta, quando calca i primi palcoscenici londinesi. Presto attira l’attenzione di critica e pubblico, guadagnando nel 1970 il suo primo Premio Oscar per La strana voglia di Jean. Nel 1979, ottiene una seconda statuetta come Miglior attrice non protagonista per la sua performance in California Suite. Maggie Smith, nella sua carriera, ha interpretato una vasta gamma di personaggi, passando con facilità da ruoli drammatici a commedie brillanti, come dimostrato in film come Sister Act e Gosford Park​.

Oltre ai due sopracitati Oscar, l’attrice è stata premiata tre Golden Globe, cinque premi BAFTA, cinque Screen Actors Guild Awards, quattro Emmy Awards e un Tony Award per il suo lungo impegno in campo teatrale. Inoltre, ha ricevuto onorificenze da parte della Corona Britannica: difatti, nel 1990 è stata nominata Dame Commander dell’Ordine dell’Impero Britannico. Nonostante la sua popolarità, Maggie Smith ha però sempre mantenuto un profilo personale riservato, evitando le luci della ribalta se non per discutere delle sue opere​.

Maggie Smith Harry Potter

Maggie Smith in Harry Potter (Foto: Ansa) – Newscinema.it

La scomparsa di un’attrice che difficilmente verrà dimenticata

Con la scomparsa di Maggie Smith, il mondo dello spettacolo perde una delle sue stelle più brillanti e versatili. Lascia due figli e cinque nipoti, che la ricordano come una madre e nonna amorevole.”È con grande tristezza che dobbiamo annunciare la morte di Dame Maggie Smith“, hanno affermato i suoi figli Toby Stephens e Chris Larkin in una dichiarazione. “È mancata serenamente in ospedale questa mattina presto, venerdì 27 settembre. Una persona estremamente riservata, era con amici e familiari alla fine“.

Le sue interpretazioni continueranno a ispirare generazioni di attori e appassionati di cinema, lasciando un’eredità incancellabile nel panorama artistico internazionale. Maggie Smith – esattamente come i suoi ruoli eterni e indimenticabili – difficilmente verrà dimenticata.

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Festa del Cinema di Roma 2024: i 10 film più attesi della 19° edizione

Ecco quali sono i 10 film più attesi della 19° edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 16 al 27 ottobre 2024

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Berlinguer film

Manca sempre all’inizio della 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma dedicata al grande Marcello Mastroianni. L’attore vincitore di due Golden Globes e candidato al Premio Oscar per ben tre volte, è l’artista italiano che verrà celebrato nel corso della kermesse cinematografica che si svolgerà dal 16 al 27 ottobre 2024 a Roma.

Oltre agli ospiti nazionali e internazionali che sfileranno sul red carpet dell’ Auditorium Parco della Musica, gli accreditati stanno aspettando con ansia di vedere in anteprima mondiale, i film in concorso e quelli inseriti nelle altre categorie, come Grand Public.

Dopo la proiezione dell’attesissimo Megalopolis del regista Francis Ford Coppola, scelto come film di pre apertura, gli altri film si divideranno in biopic riguardanti personaggi politici, del mondo dell’arte e storie inventate e provocatorie, che con molte probabilità faranno parlare di loro nel corso dei mesi. Precisazione: i numeri accanto non sono da intendersi come classifica di gradimento.

10. Berlinguer – La grande ambizione

Diretto da Andrea Segre, è il film d’apertura della Festa del Cinema di Roma 2024. La storia pubblica e privata del politico Enrico Berlinguer viene portata sul grande schermo, partendo dal viaggio a Sofia del 1973 – quando riuscì a scampare all’attentato voluto dai servizi segreti bulgari – fino all’assassinio di Aldo Moro avvenuto nel 1978 e la relativa conclusione di quel patto che vedeva cattolici e socialisti alla guida del Paese, noto anche come “compromesso storico”.

Nel cast troviamo Elio Germano nel ruolo di Enrico Berlinguer insieme ad altri colleghi come Stefano Abbati (Umberto Terracini), Francesco Acquaroli (Pietro Ingrao), Paolo Calabresi (Ugo Pecchioli), Roberto Citran (Aldo Moro), Paolo Pierobon (Giulio Andreotti), Elena Radonicich (Letizia Laurenti), Fabrizia Sacchi (Nilde Iotti), Giorgio Tirabassi (Alberto Menichelli) e tanti altri.

Modi Riccardo Scamarcio

Riccardo Scamarcio in Modi (Foto: ufficio stampa) – Newscinema.it

9. Bring Them Down

Il film drammatico diretto da Chris Andrews, vede la presenza di Barry Keoghan, diventato famoso nell’ultimo anno per il controverso Saltburn e virale sui social, a causa del suo balletto senza veli nel piano sequenza che chiude il film. Tornando a questo titolo, la storia si svolge nella campagna irlandese con Micheal (Christopher Abbott) che vive con il padre anziano e disabile Ray (Colm Meaney). Il figlio oltre a doversi occupare della fattoria e dell’allevamento di ovini della famiglia, deve anche prendersi cura del genitore, facendo i conti con un segreto che continua a tenere dentro di sé.

A rompere la sua quotidianità, portandolo a dover fare i conti con il passato è lo scontro con l’agricoltore rivale Gary (Paul Ready) e il figlio Jack (Barry Keoghan). Da quel momento, i fantasmi del passato e il terrore per il futuro prenderanno il sopravvento nella sua vita.

8. Greedy People

Per la regia di Potsy Ponciroli, nella noiosa cittadina di Providence nel Rhode Island, non accade mai nulla. Giunto in città un nuovo poliziotto Will, è nel partner di lavoro Terry, che trova un amico oltre che collega al quale aggrapparsi. Quest’ultimo comprendendo il malumore di vivere in quella città, gli consiglia di trovarsi un hobby che non lo metta in pericolo e non provochi morti. Ma neanche a dirlo, Will lo farà senza volerlo, ai danni di Deborah, una donna che per difendersi, cade e sbatte la testa.

Nel controllare che non ci siano tracce, i due poliziotti scoprono un cesto con un milione di dollari in contanti. Un’occasione troppo ghiotta e che li vedrà dividere il bottino e dar vita a una caccia all’uomo inesistente, a tratti divertente e che in qualche modo, riesce ad animare per la prima volta la città di Providence. Nel cast compaiono tra gli altri anche: Himesh Patel (Will), Joseph Gordon-Levitt (Terry) Nina Arianda (Deborah) e Lily James (Paige).

7. Conclave

Trovandoci nella città dei Papi, non poteva mancare un film con argomento religioso, come nel caso del film diretto da Edward Berger nel quale Ralph Fiennes interpreta il ruolo del Cardinal Lawrence. Come suggerisce il titolo, la storia inizia con la morte del Papa in carica, amatissimo durante gli anni di pontificato. Tutti i grandi della Chiesa, ovviamente, sono chiamati al Vaticano per riunirsi ed eleggere il nuovo Pontefice.

Quello che però il Cardinal Lawrence non si aspettava era di trovarsi nel bel mezzo di una cospirazione, nella quale rivalità, ambizioni, scandali e voglia di potere sono alla base di questa nuova elezione. Cercando di capire cosa stia accadendo, il Cardinale scopre un segreto sconcertante riguardante il suo adorato Papa e che se fatta emergere, potrebbe compromettere per sempre la Chiesa Cattolica.

Nel cast troviamo anche Stanley Tucci, John Lithgow, Lucian Msamati, Brían F. O’Byrne, Carlos Diehz, Merab Ninidze, Thomas Loibl e gli italiani Sergio Castellitto e Isabella Rossellini.

Eterno Visionario

Scena del film Eterno Visionario (Foto: ufficio stampa) – Newscinema.it

6. Eterno Visionario

Troviamo ancora una volta, Michele Placido seduto sulla sedia di regista e ancora prima su quella di sceneggiatore, per raccontare un momento importante della vita di un grande letterato italiano: Luigi Pirandello (Fabrizio Bentivoglio). Trovandosi nel treno per Stoccolma, in attesa di ritirare il premio Nobel per la letteratura, Pirandello si ritrova ad avere nella mente diversi pensieri.

Tra i personaggi che hanno contribuito a renderlo grande agli occhi del mondo, c’è spazio anche per quei fantasmi che lo hanno ossessionato e lo hanno messo sempre alla prova. Sicuramente è un racconto inedito della vita del poeta siciliano, che ha dovuto fare i conti anche con il rapporto complesso con i figli, il fascismo e il suo teatro scandaloso per la società borghese dell’epoca.

5. L’isola degli idealisti

Il film diretto da Elisabetta Sgarbi è ambientata negli anni ’70 e vede al centro della vicenda due ladri – Beatrice Navi e Guido Cenere – in fuga dalla polizia e per questo motivo decidono di nascondersi in un’isola, che si rivelerà a dir poco bizzarra.

Arrivati in questo piccolo angolo di Paradiso, ad accoglierli troveranno il guardiano Giovanni e il cane dobermann Pangloss, che li porta nella sontuosa Villa delle Ginestre. Abitata dalla famiglia Reffi, i due ragazzi conosceranno tutti i componenti di questo nucleo familiare composto da numerosissime persone, ognuna delle quali con delle caratteristiche molto molto particolari.

Ad un certo punto, mentre tutto sembrava andare per il meglio, Celestino Reffi fa una strana proposta ai due ladri: il suo silenzio con le forze dell’ordine che sono sulle loro tracce, in cambio di un “corso di educazione”, che sarà certo, gli cambierà la vita. Peccato però, che a cambiare la vita di qualcuno, sarà proprio l’arrivo dei due sull’isola e in quella famiglia.

4. Reading Lolita in Theran

Venti anni dopo la rivoluzione di Khomeini, la professoressa Azar Nafisi si trova sempre più in difficoltà nell’insegnare la letteratura dell’Occidente nelle scuole, a causa dell’indottrinamento islamico sempre più potente nelle menti dei giovani e delle giovani donne iraniane. In una società dove la politica e la società sono orientate solo verso l’islamismo, la docente decide di riunire a casa sua, le sette studentesse che nel corso degli anni si sono mostrate tra le più appassionate alla lettura dei classici dell’occidente.

In quelle quattro mura domestiche, per la prima volta, le donne sono libere di togliersi il velo e di parlare liberamente della loro sessualità, paure e delusioni. Il regista Eran Riklis compie un vero atto di coraggio, una sfida alla libertà, restituendo la dignità a milioni di donne iraniane.

3. The Trainer

Il cast di questo film è quello che attirerà maggiormente il pubblico ai lati del red carpet, con la speranza di poter vedere alcuni degli attori coinvolti, in carne e ossa. Diretto da Tony Kaye, la storia ruota intorno alla conquista del sogno americano, in chiave moderna. Jack è un ragazzo esperto di fitness e che si trova a dover vivere insieme alla mamma a Los Angeles, per gravi problemi economici. A renderlo un giovane uomo che sembra che nulla possa abbatterlo è un casco simile a quello di Mercurio e ispirato al mito di Troy, che indossa con fierezza.

A metterlo in seria difficoltà, ma con lo scopo di conquistare il suo American Dream, sono 8 difficoltosi giorni senza sonno. Come anticipato, tra gli attori troviamo star come: Vito Schnabel, Julia Fox, Steven Van Zandt, Bella Thorne, Lenny Kravitz, Paris Hilton e John McEnroe.

2. The Dead Don’t Hurt

Per la sezione Gran Public, verrà presentato per la prima volta al pubblico, anche il film scritto, diretto e interpretato da Viggo Mortensen. L’attore noto per film come Il Signore degli AnelliGreen Book, verrà premiato con il Premio alla Carriera durante la Festa del Cinema di Roma, proprio come un altro collega di cui parlerò a breve.

La vicenda di questo film è ambientata verso il 1860, nel pieno della guerra di secessione americana e durante la quale un immigrato danese di nome Holger (Viggo Mortensen) conosce per caso la canadese Vivienne (Vicky Krieps) al mercato del pesce a San Francisco. Innamorati e vivendo una vita difficile ed umile, quando lui parte per arruolarsi come volontario con l’Unione, il loro sentimento subisce un grande ostacolo.

La donna per cercare di avere dei soldi con i quali poter vivere, inizia a lavorare in un saloon, ma sarà proprio lì che subirà una versione sessuale da parte di Weston Jeffries (Solly McLeod). Da quel momento le vite di tutti i protagonisti non saranno più le stesse.

1. Modì – Tre giorni sulle ali della follia

Ed infine, un altro titolo molto atteso è il film dedicato all’artista Amedeo Modigliani che vede Johnny Depp cimentarsi per la seconda volta nella sua carriera, nell’arduo compito di regista. Dopo il periodo burrascoso trascorso nelle aule di tribunale, Depp è pronto ad essere nuovamente abbracciato dal suo pubblico, – anche – in occasione della cerimonia per la consegna del Premio alla Carriera.

Il pittore francese noto anche come Modì, è il protagonista di questo racconto di 72 ore, durante le quali si trova a dover scappare dalla polizia mentre si trova a Parigi, nonostante gli amici e la sua musa Beatrice Hastings, facciano di tutto per farlo restare a dipingere. In questa fuga incontra un amico mercante d’arte e un collezionista americano che cambieranno per sempre il suo futuro.

Il cast internazionale guidato dal grande Al Pacino – nonché uno dei produttori del film – troviamo anche gli italiani Riccardo Scamarcio nel ruolo di Modigliani, insieme ad Antonia Desplat, Bruno Gouery, Ryan McParland, Stephen Graham e Luisa Ranieri. 

 

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James Cameron sul flop dell’ultimo Terminator

Il regista di alcuni dei più grandi successi al box office della storia, argomenta il fallimento commerciale di Terminator: Destino Oscuro.

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Terminator

La figura di Terminator è oggettivamente un’icona indelebile, tanto per chi mastica di fantascienza cinematografica quanto per chi naviga semplicemente attraverso l’immaginario comune. Giusto un mese fa, il 29 agosto per essere precisi, è atterrato su Netflix un nuovo prodotto a tema e questa volta in un formato insolito per la saga. Si tratta di Terminator Zero una serie animata americano-giapponese ideata da Masashi Kudō, che prende la cifra stilistica dell’iconico franchise cinematografico espandendo la storia di Terminator 2: Il giorno del giudizio (1991).

Parlando invece di film, l’ultimo progetto proveniente da questo mondo governato da Skynet è Terminator: Destino Oscuro (2019). Durante una recente intervista il produttore di quest’ultimo, nonché ideatore e regista dei primi due James Cameron ha toccato un argomento in parte scomodo, ma utile a chiarire la sua posizione in merito al flop commerciale dell’ultimo capitolo della saga.

Un flop prevedibile

Non era così difficile, secondo Cameron, prevedere il fallimento al box office, ecco le sue parole.

“Il nostro problema non era che il film non funzionasse. Il problema è stato che la gente non è andata a vederlo. L’ho detto molte volte a Tim Miller (regista del film). Gli ho detto: ‘Ho silurato quel film prima ancora di scrivere una parola o di girare qualcosa’”.

Quello che Cameron sostiene è che non fosse adatto al pubblico odierno, nessuno voleva vedere ciò che è stato fatto. In parte, a detta sua, perché era già stato fatto a suo tempo da lui stesso con il perfetto sequel T2 e poi perché gli spettatori da attirare erano le nuove generazioni e non quelle cresciute con i primi due.

“Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Abbiamo realizzato un sequel legittimo di un film che quando uscì, fu visto da persone che ora sono tutte morte, in pensione, storpie o affette da demenza. Era un flop in partenza. Non c’era nulla nel film per un nuovo pubblico”.

James Cameron

James Cameron (Foto Instagram – joelsaget) – NewsCinema.it

Due icone che avevano già detto la loro

È stato dunque un errore quello di legarsi troppo a Terminator 2 realizzando un sequel diretto, quanto il fatto di puntare tutto sul ritorno dell’iconico duo. Arnold Schwarzenegger e Linda Hamilton, infatti, non erano forse il focus principale su cui fare affidamento in termini di aspettative da parte del pubblico. Ma detto ciò, il papà della saga rimane convinto sul fatto che Terminator: Destino Oscuro sia un buon film.

“Nonostante avessimo fatto male i conti con Destino Oscuro, penso che il film sia molto buono. Continuo a pensare che i miei due siano i migliori, ma lo metto al terzo posto.”

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