Il prossimo 11 maggio arriverà finalmente nelle sale italiane “Beastly”, rivisitazione moderna della fiaba “La bella e la bestia”, diretto da Daniel Barnz e interpretato dalle giovani promesse di Hollywood Alex Pettyfer, Vanessa Hudgens e Mary-Kate Olsen. Il film narra la storia di Kyle (Alex Pettyfer), un ragazzo di diciassette anni, bello, ricco e viziato, che decide di prendersela con la compagna di classe sbagliata, Kendra (Mary-Kate Olsen), versione moderna della classica strega delle fiabe. A causa del suo comportamento eccessivamente superficiale e ostile nei confronti di tutti, Kyle verrà trasformato da Kendra in una vera e propria “bestia” e per tornare il principe azzurro di una volta dovrà far innamorare una ragazza entro un anno, in questo caso la “bella”Lindy (Vanessa Hudgens), cercando di conquistarla solo attraverso il cuore e la personalità, non potendo più contare sulla esteriorità.Come si può notare dalla trama del film, gli elementi della fiaba ci sono tutti, il principe, la bella, la strega, perfino la rosa e il parziale conto alla rovescia. L’unica cosa che manca veramente in “Beastly” è proprio la sostanza. Il film parte con una premessa molto interessante, ma il prologo è eccessivamente veloce, non si riesce nemmeno a intuire la “cattiveria” del protagonista che già ci appare trasformato in “bestia”. Dai primi cinque minuti del film, Kyle, oltre ad apparire un po’ viziato e arrogante, non sembra proprio meritare la punizione di Kendra e già questo come incipit non è proprio il massimo.
Il film prosegue poi con una parte eccessivamente dilatata che a lungo andare stanca, in cui non succede praticamente nulla, tranne i parziali tentativi di corteggiamento “sbagliatissimi” di Kyle nei confronti di Lindy. Chi regalerebbe roba firmata ad una ragazza povera che non ha niente? Un ragazzo ricco e viziato che non ha mai fatto nulla nella vita che addirittura costruisce una serra? Non ha molto senso, ma questo non è il punto. Il vero problema di “Beastly” è che non arriva allo spettatore, è come una specie di videoclip che invece di durare cinque minuti ne dura ottantatre. I due protagonisti sono carini ma modesti, un tantino più interessante è invece la streghetta Mary-Kate Olsen, che finalmente vediamo in un ruolo diverso dal solito che ci ha proposto. Nel cast troviamo anche due grandi attori un po’ sprecati in questo film, ovvero Peter Krause (“Six Feet Under”) e Neil Patrick Harris (“How i meet your mother”), costretti a ruoli stereotipati, quasi camei.
Un altro problema di “Beastly” è la sceneggiatura di Barnz, ispirata al romanzo per ragazzi di Alex Flinn, da cui poi è stato tratto il film: oltre a non succedere quasi nulla per tutto il film, è a dir poco senza senso la motivazione per cui Lindy sarà costretta a vivere per un certo periodo di tempo con Kyle e come molte altre cose del film anche questa verrà risolta solo con un paio di frasi sul finale. Anche il make up della bestia non è del tutto convincente, è mancato a Barnz e alla produzione il coraggio di rendere veramente “bestia” il belloccio Alex Pettyfer, che oltre a qualche taglietto, tatuaggio e zero chioma fluente rimane sempre un bel ragazzo. Insomma, alla fine la “bestia” Hunter sembra la versione punk/dark del principe azzurro Kyle e l’atto di amore di Lindy nei suoi confronti non sembra poi questo gran sacrificio, anche perché la streghetta gli ha lasciato il fisico scolpito e la barca di soldi che aveva già. Insomma, ci sono parecchie cose che purtroppo non funzionano. Nonostante tutto questo possiamo anche trovare alcuni aspetti positivi di questo film: una scena di doppiaggio di un film coreano che fa sorridere ed una scena molto ben costruita di passaggio delle stagioni che finalmente tocca lo spettatore.
Il film poi è costruito abbastanza bene dal punto di vista fotografico ed è accompagnato da una bellissima colonna sonora. Se solo Barnz e la produzione avessero osato un po’ di più, “Beastly” poteva risultare un esperimento molto interessante. Purtroppo dopo i vampiri con il ciuffo sempre laccato e i lupi con la tartaruga scolpita di “Twilight”, Hollywood pare aver perso totalmente la forza di sperimentare e innovare, finendo col creare filmetti gradevoli solo ed esclusivamente per passare un oretta e mezza di divertimento, ma assolutamente privi di sostanza.