Il Biografilm festival sembra aver portato finalmente l’estate a Bologna e oggi è partita la nona edizione con tante proiezioni, incontri interessanti e curiose attività che hanno coinvolto la città fino a tarda notte. Tra i film presenti nella sezione Concorso Internazionale, abbiamo avuto il piacere di vedere The Man Behind the Throne, il documentario breve ma intenso della svedese Kersti Grundiz.
Dopo aver collezionato diversi rifiuti, la regista è riuscita a realizzare questa fotografia della carriera di uno dei più grandi coreografi contemporanei, Vincent Paterson che oggi, nella sala Mastroianni del Cinema Lumiere di Bologna, ha introdotto la proiezione dichiarando la sua reticenza nel portare sullo schermo la sua vita professionale e i segreti della sua arte, fino a quando ha ceduto con l’idea di ritirarsi dalle scene e andare in pensione dal mondo affascinante ma soffocante dello spettacolo. Se pensate ad alcuni dei più grandi miti della musica come Madonna e Michael Jackson, Paterson è la mente che c’è dietro ad alcune delle loro più famose coreografie e questo documentario racconta questa scintillante carriera di artista e genio dietro le quinte che, avvicinatosi alla professione di coreografo un po’ per caso un po’ per istinto, ci ha costruito intorno la sua vita, la sua identità e il suo carattere, cambiando il concetto stesso di coreografia e inventando nuovi passi che hanno girato il mondo.
Fu proprio il Re del Pop scomparso da poco ad incoraggiarlo e lanciarlo in prima linea, offrendogli la possibilità di creare le coreografie di canzoni come Smooth Criminal, e Thriller, due dei più grandi successi della star mondiale. Attraverso filmati di repertorio, filmati privati dello stesso Paterson, e una narrazione in prima persona di quest’ultimo che racconta le varie storie bizarre o difficili del suo cammino, la regista Grunditz riesce a presentare il genio e l’ uomo con la sua estrema sensibilità e modestia, ricco di humor e voglia di creare senza cadere nel facile tranello di perdere di vista l’obiettivo e focalizzare il film più sulle grandi star che su Vincent. Dal ricordo delle prime esperienze da assistente coreografo, fino ai suoi esordi e i suoi grandi successi a fianco di grandi star della musica internazionale, la regista svedese riprende la preparazione del suo show più recente, un grande spettacolo di proporzioni notevoli dedicato a Elvis Presley in un grande teatro di Las Vegas, Viva Elvis. Tra grandi preparativi, scenografie enormi e complesse, numerosi ballerini alle prese con mille prove, il grande genio non nasconde le sue debolezze e sembra vacillare, ma mantiene sempre un invidiabile modestia e riesce a superare una crisi personale, concludendo il documentario con un: “Chi ha parlato di ritirarsi? Andrò in pensione quando sarò morto“, frase che ci fa ben sperare di poter ammirare ancora i suoi affascinanti e coinvolgenti spettacoli.
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Foto: MjWorld.net