Il 30 aprile la Adler Entertainment distribuirà in tutti i cinema italiani il nuovo film prodotto da Ridley Scott, Child 44 – Il bambino n. 44. Diretto da Daniel Espinosa ed interpretato da Tom Hardy, Noomi Rapace,Gary Oldman, Joel Kinnaman, Paddy Considine, Jason Clarke e Vincent Cassel Child 44 – Il bambino n. 44 è un intenso thriller politico ambientato nella Russia sovietica degli anni ’50.
TRAMA
Leo Demidov
(Tom Hardy) è un agente segreto della polizia sovietica che si ritrova a perdere il prestigio, il potere e la casa quando si rifiuta di denunciare sua moglie, Raisa (Noomi Rapace), colpevole di essere una traditrice del regime. Esiliati da Mosca i due si alleano con il Generale Mikhail Nesterov (Gary Oldman) nel tentativo di risalire all’identità di un terribile serial killer predatore di ragazzini. Ma la loro ricerca della verità mina l’insabbiamento degli omicidi orchestrato da Vasili (Joel Kinnaman), uno psicopatico rivale di Leo.
RECENSIONE
Non ci sono crimini in paradiso
. Questa è la frase che più volte i militari sovietici ripetono a Leo Demidov nel corso del film, una brillante metafora che rende bene l’idea di quanti crimini siano stati nascosti nell’era pre, durante e post Stalin. Anni difficili che costituiscono la cornice di Child 44, un thriller politico ottimamente interpretato da Tom Hardy e Noomi Rapace che però non convince fino in fondo. Vediamo insieme il perché. Innanzitutto Espinosa sviluppa un’ introduzione troppo dilatata che distoglie l’attenzione dello spettatore da quello che in realtà dovrebbe essere il tema portante del film, la ricerca dell’assassino di bambini. Un tema che purtroppo è in secondo piano rispetto a quello che è il vero fulcro di Child 44, la storia di Leo e Raisa; personaggi ricchi di sfaccettature che diventano l’asse portante di un film in cui la narrazione avrebbe dovuto subire qualche taglio in più per risultare veramente convincente. E qui passiamo al ritmo, altro aspetto non particolarmente riuscito di Child 44, un film che ha purtroppo il difetto principale di non appassionare. E la motivazione principale è proprio che Child 44 è un film che viaggia su due binari paralleli che non si intersecano mai.
Da una parte abbiamo la storia di Leo e Raisa e dall’altra quella dell’assassino di bambini. Le due parti del film sono talmente separate l’una dall’altra che è difficile persino catalogare Child 44 in un genere preciso perché di sicuro non è un thriller, né un film storico né tantomeno un’opera drammatica. Probabilmente Espinosa si è solo mantenuto fedele all’omonimo romanzo di Tom Rob Smith, un libro sicuramente complesso da portare sul grande schermo. Ma il risultato finale, nonostante l’indubbia classe ed eleganza della regia e le ottime interpretazioni dei protagonisti, non appassiona fino in fondo. L’approccio estetico ha avuto la meglio su quello emotivo dando all’opera finale una patina di freddezza che impedisce allo spettatore di immedesimarsi veramente nella vicenda.