“Quello dell’indignazione è stato, per la cronaca, la società e la politica, il sentimento dominante dell’ anno passato“ dice Mario Sesti che, insieme a Jacopo Mosca, ha ideato per il Valle questo programma di tre film: dalla grande finanza americana all’olocausto dei delfini nelle baie giapponesi, dalla distruzione dell’economia islandese all’atroce morte di un ragazzo, Stefano Cucchi, nelle carceri italiane, dal dominio della rapacità e del sopruso a quello del profitto e dello sterminio, questi tre film documentari (che sono tanto documentari quanto film) raccontano questo pianeta con l’occhio del reporter d’assalto e la mano del filmaker capace di agguantare la nostra attenzione sin dal primo istante. Per non mollarla più.
È un cinema che sa parlare dell’indignazione senza indignarsi, che sa parlare di torti inaccettabili senza rancore e risentimento ma con lucidità spietata e passione contagiosa. I film saranno introdotti da Mario Sesti e Jacopo Mosca.
“INSIDE JOB” di Charles Ferguson, Usa, 2010, 120’ – Lunedì 23 Gennaio alle ore 21:00
“è stato come per le volpi avere l’accesso all’interno del pollaio”, dice uno degli intervistati descrivendo le società finanziarie dopo la deregulation iniziata da Reagan. È un resoconto lucido e imperturbabile dell’ avidità e della mala fede dietro la crisi finanziaria che ha bruciato milioni di posti di lavoro: conflitti di interesse da mettere in imbarazzo persino Berlusconi, incompetenza, rapacità, egoismo trionfale e menzogna come professione. Il sipario, levato, sui rapporti tra strutture finanziarie e membri dell’esecutivo, sulla pietosa inaffidabilità degli economisti, sulla totale mancanza di scrupoli di chi regge le sorti del bene comune. Uno dei maggiori successi nel campo del cinema della realtà sbarcato a Roma, nella sezione Extra, con tutta la sua energia disintossicante, prima di vincere un Oscar. Imperdibile.
“Ogni tanto si sente la voce dell’intervistatore che, alle risposte degli intervistati, esplode in: ‘ Non può dire una cosa del genere sul serio!’ Eppure non c’è film più serio e urgente di questo” (A.O. Scott, “The New York Times”)
“Poderoso, serrato e informatissimo documentario sulla bolla finanziaria scoppiata nel 2008 e ancora tragicamente attiva” (Federico Pontiggia, “Il Cinematografo”)
Alla proiezione seguirà il dibattito. Ospite oltre a Mario Sesti e Jacopo Mosca e Andrea Baranes, presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica della rete di Banca Etica.
Il trailer:
“THE COVE” di Louie Psihoyos, Usa, 2009, 85’ – Prossimamente
In una tranquilla laguna del Giappone vengono raccolti i delfini che si esibiranno negli acquari di tutto il mondo per la gioia di migliaia di bambini. Un giorno, Ric O’Barry, ex addestratore di delfini per il cinema (è stato per anni il partner di Flipper nella famosa e omonima serie tv), decide di vederci chiaro: in quel braccio di mare succede qualcosa che non può essere rivelato. Il finale, agghiacciante, che sembra quello di un vero film d’azione, vede lo scontro senza possibili mediazioni tra la tenacia di un manipolo di ecologisti alla ricerca della verità, gli interessi della comunità locale e quelli, ancor più schiaccianti, del mercato internazionale dell’alimentazione. Selezionato tra i doc per le candidature alle nomination degli oscar, ha suscitato l’imbarazzo del governo giapponese e anche la rabbia degli Yakuza.
“Ben girato, incalzante, emozionante, struggente e illuminante” (Alessandra Giannelli, “My Movies”)
“The Cove si comporta come un thriller. Ha il respiro mozzafiato di film come The Bourne Identity – purtroppo non procura il sollievo di farti sapere che è solo finzione” (Peter Travers, “Rolling Stones”)
Il trailer:
“148 STEFANO, I mostri dell’inerzia” di Maurizio Cartolano, Italia, 2011, 65’ – Prossimamente
Non è soltanto un accurato lavoro di risarcimento ideale e una rigorosa indagine sul caso più drammatico di controverso decesso di un giovane cittadino italiano nelle mani delle forze dell’ordine (e certo non l’unico: come illustra bene il film), è innanzitutto la biografia difficile, ma così prossima a chiunque, di un ragazzo contro il quale la vita, il destino, e soprattutto uno Stato di Diritto disfunzionale e disumano, hanno giocato una partita crudele. La polifonia delle testimonianze, la natura esclusiva dei materiali (la voce di Stefano ma anche i film di famiglia), la fotografia da cinema e la grafica efficace e moderna, basterebbero a farne un prodotto da non perdere. Ma è l’intuizione di fare di Ilaria, la sorella di Stefano, la coprotagonista, a dare al documentario la sostanza di un palpitante, indimenticabile, racconto.
“Nel corso del documentario a interviste ai parenti si alternano spezzoni di filmini domestici con Cucchi in primo piano alla sua festa di compleanno nel 2005. È tenero e appare quasi spaurito (..) Non si vedono per pudore le foto tremende del suo corpo all’obitorio, ma l’orrore è già tutto nelle mille domande che ci si fa sulla sua fine” (Ivana Faranda, “Eco del Cinema”)
“Titolo agghiacciante, che evoca il fatto che quello del fratello è stato il centoquarantottesimo decesso carcerario di quell’anno” (Claudia Morgoglione, Repubblica. It)
Alcuni estratti dal film: