Nell’arco di un mese, il più famoso peplum fantasy nipponico traslocherà in Italia: stiamo parlando di Thermae Romae, ovviamente, che da giugno approderà nelle nostre migliori sale italiane grazie alla friulana Tucker Film, e stiamo anche parlando di Thermae Romae 2, l’attesissimo sequel, che il 3 maggio chiuderà in anteprima il FEFF 16! Proprio il grande festival udinese, due anni fa, aveva presentato il cult di Takeuchi Hideki, scatenando l’entusiasmo del popolo fareastiano, e adesso, appunto, quell’entusiasmo sta per essere pienamente ripagato.
Tratto dal manga di Yamazaki Mari, conosciutissimo anche in Italia e pubblicato da Star Comics, il primo Thermae Romae narra le gesta di Lucius Modestus (il divo nipponico Abe Hiroshi, assolutamente perfetto per il ruolo): un aitante architetto dell’Antica Roma che si ritrova catapultato nel Giappone contemporaneo! Il film, girato a Cinecittà e nei dintorni della Capitale, pullula di comparse italiane e, qui e là, fa ricorso all’uso del Latino (qualche prof impugnerà la penna rossa) e ad arie d’opera (tra cui la Marcia trionfale dell’Aida). La sceneggiatura accumula gag su gag, sfruttando con invidiabile creatività l’artificio del viaggio nel tempo, e i miracoli digitali fanno il resto, assieme ai vari set romani e all’accuratezza dell’intera operazione. La stessa accuratezza, la stessa grandezza visiva, con cui Takeuchi Hideki ha “impaginato” Thermae Romae 2, riconfermando il cast e il meccanismo narrativo: set monumentali, oltre 5000 comparse, location mozzafiato (il film è stato girato tra la Bulgaria e il Giappone). Cosa capiterà, dunque, a Lucius Modestus? Dopo aver progettato le sontuose terme di Adriano, fulcro del capitolo numero 1, il baldo architetto dovrà misurarsi con un altro ingaggio: progettare un bagno termale dentro il Colosseo, per dare sollievo ai gladiatori acciaccati e feriti…
Nato nel 1966, Takeuchi Hideki – che sarà uno degli ospiti VIP del Festival di Udine – ha iniziato a lavorare per Fuji Television e, nel 1996, ha diretto la prima delle sue serie per il canale televisivo. Nel 1998 ha vinto il premio come miglior regista ai Television Drama Academy Awards per Just a Little More, God e, successivamente, lo ha conquistato altre tre volte. Il debuttato nei lungometraggi risale invece al 2009, con la commedia musicale in due parti Nodame Cantabile, seguita poi da Thermae Romae: la via che dal Giappone lo ha condotto fino al FEFF di Udine. Ed eccolo, dunque, il FEFF di Udine, che dal 25 aprile al 3 maggio offrirà 60 titoli della migliore produzione popolare asiatica: dai blockbuster polverizza-botteghino ai futuri cult movie, passando (come sempre) per gli outsider degni di scommessa.10 differenti realtà (Hong Kong, Cina, Giappone, Corea del Sud, Thailandia, Malesia, Indonesia, Filippine, Singapore, Taiwan) per uno sguardo ampio e curioso: quello degli organizzatori, che sorveglia il perimetro qualitativo senza discriminazioni artistiche, e quello degli spettatori, che desidera spaziare e perdersi… lontano dall’Occidente.