Il cinema gotico orientale è da sempre teatro di orrori e comicità. L’ultimo esperimento del genere è Vampire cleanup department, il debutto di Yan Pak-Wing e Chiu Sin-Hang presentato in anteprima durante la diciannovesima edizione del Far East Film Festival.
Caratterizzato da un irresistibile intreccio tra vampire-movie, commedia slapstick e anime, il film racconta la storia del Vampire cleanup department, l’inusuale dipartimento governativo capitanato dai veterani Chau (Chin Siu-Ho) e Zio Chung (Richard Ng). Nato per dare la caccia ai vampiri, il finto sistema di pulizie annovera la new entry Tim Cheung (Babyjohn Choi), un timido adolescente immune al morso dei succhia-sangue. Istruito a dovere dai suoi mentori, Tim inizierà a uccidere i vampiri fino a che non perderà la testa per una creatura più umana del previsto.
Un insolito B-movie
Il Far East Film Festival è una di quelle rare kermesse in cui il pubblico, come la stampa, non sa bene cosa vedrà sullo schermo del Teatro Nuovo Giovanni di Udine. Opere surreali, folli, sconvolgenti che divertono con l’inusuale capacità di fondere generi antitetici come l’horror e la commedia, lo spavento e la risata.
Vampire cleanup department, nel suo assurdo tentativo di fare di un gruppo di spazzini degli ammazza-vampiri degni di Buffy Summers, è la pellicola che conferma la regola numero uno del cinema orientale: l’assenza di regole. Un punto di forza che consacra i film del Far East Film Festival cult di genere impossibili da vedere in kermesse che vincono in prestigio ma perdono in originalità.
Il ritorno del vampiro saltellante
Da Ghostbusters e Matrix a 007 e l’anime nipponico, Vampire cleanup department è un trionfo di trash che rilancia il sotto-genere del Jiangshi, il vampiro saltellante amatissimo negli anni Ottanta e dimenticato nei primi Duemila. Un cult che Pak-Wing e Chiu Sin-Hang riportano alla luce in una storia senza capo né coda. Ma il bello (forse) è proprio questo!
Il cinema di riferimento di Vampire cleanup department, ricco di combattimenti corpo a corpo, effetti speciali amatoriali e romance, rinasce attraverso un horror ricco di spaventi e ironia. “Grazie alla spazzatura sono venuto al mondo” afferma Tim Cheung, il leader del Vampire cleanup department tra lune rosso sangue e l’amore per un fantasma-vampiro. Un tripudio di kitsch che, strizzando l’occhio al vampire-movie contemporaneo, dà nuova linfa al genere più abusato degli ultimi decenni.
La goffa commedia horror di Yan Pak-Wing e Chiu Sin-Hang presenta una notevole familiarità con le opere da cui prende spunto. Tornano le canzoni pop-melodiche e lo script sui generis (è già cult il vampiro che, ingoiando un telefono, inizia a comunicare attraverso la app Siri) in un horror che si dimentica con la stessa velocità con cui scorrono i titoli di coda. Una semplicità disarmante che, come i vampiri di Yan Pak-Wing e Chi Sin-hang, incenerisce qualsiasi utilità di stroncare un film come Vampire cleanup department.