Ospite delle ultime giornate del Giffoni Film Festival è stato il regista Ferzan Ozpetek, recentemente al cinema con il film Allacciate le Cinture con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Mentre il suo libro Rosso Istanbul sta conquistando le classifiche con ben 500 mila copie vendute, egli ha incontrato la stampa e il pubblico al festival del cinema per i ragazzi, ricordando i suoi esordi e raccontando alcune esperienze dentro a fuori dal set di alcuni suoi film indimenticabili.
“L’esordio con Il Bagno Turco è stata un’esperienza grandiosa per me. Mia madre mandava le cose da mangiare sul set. Marco Risi e Maurizio Tedeschi come produzione non avevano chissà quali possibilità. Il film l’avevo fatto, ma poi era stato messo da parte per un bel po’ perché considerato insolito. Poi è stato scoperto a Berlino e da quel momento è cambiata la mia vita, sono uscito in tutto il mondo. Ho nostalgia di quel periodo e del periodo de Le Fate Ignoranti” ha raccontato, aggiungendo che di solito “racconto quello che conosco, quello che mi dice l’istinto, non ragiono mai molto quando scrivo le sceneggiature”. Il regista turco naturalizzato italiano ha spesso raccontato nelle sue opere il tema della diversità, come accadde nel 2001 con Le fate ignoranti: “E’ stato un film di rottura. Ricordo che la distribuzione voleva attendere prima di mandarlo nelle sale perché c’era il timore che lo vedessero solo i gay e invece sono state tante le famiglie a cui è piaciuto. Credo abbia segnato un cambiamento culturale”. Con riferimenti attuali in particolare ha dichiarato: “Aspetto di vedere cosa farà Renzi per i diritti civili: non mi riferisco solo ai diritti degli omosessuali, ma ai diritti di tutti coloro che vogliono formalizzare la loro convivenza. Bisognerebbe considerare le persone dalla vita in su e non dalla vita in giù” ha dichiarato Ferzan Ozpetek, ospite oggi al Giffoni Experience, il festival di cinema per ragazzi che quest’anno ha per motto “Be Different”.
Da quasi un anno è nelle librerie il romanzo d’esordio “Rosso Istanbul”, per il quale ha ammesso di stare lavorando all’adattamento cinematografico: “Si chiamerà Red Istanbul e del libro resteranno solo l’ambientazione. Sarà girato nella capitale turca e rimarrà lo stesso personaggio principale, perché non voglio ripetermi. Ho da poco iniziato a scrivere anche il mio secondo libro: per ora ho buttato giù le prime 15 pagine, ma fanno schifo. Nonostante stia al secondo, non mi sento uno scrittore”. A chi gli ha chiesto con quali attori vorrebbe lavorare per i suoi prossimi film, Ozpetek ha fatto il nome di Sabrina Ferilli, Nicole Grimaudo e Carlo Verdone, mentre interrogato sul recente programma diffuso della prossima Mostra del Cinema di Venezia, ha detto: “Venezia mi mette paura perché il pubblico del Festival è da un lato passionale e dall’altro anche critico. Molti vanno lì con l’intenzione di attaccare il cinema italiano. Ho imparato che bisogna essere low-profile e non come feci io la prima volta, arrivando in laguna su una barca insieme a Isabella Ferrari”.