Festival del Cinema di Roma 2012 : sorpresa Tarantino

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Si presenta agguerrito e polemico Marco Muller al pubblico di giornalisti riunito questa mattina presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium per la prima e attesissima conferenza stampa di presentazione della settima edizione del Festival del Cinema di Roma, la prima presieduta dallo già storico direttore del Festival del Cinema di Venezia.

Un breve intervento del direttore generale della Fondazione cinema per Roma Lamberto Mancini, che ha presentato questa nuova edizione del festival ponendo l’accento sull’immagine di una Roma che quest’anno vuole presentarsi nuovamente come riferimento per il cinema internazionale, ma anche come volano e motore dell’industria cinematografica italiana, e i dovuti ringraziamenti agli sponsor e i finanziatori istituzionali, completamente assenti in sala, ad opera del Presidente del Festival Paolo Ferrari, è proprio il direttore a prendere la parola illustrando con un orgoglio forse eccessivamente ostentato, il programma di questa sua prima esperienza alla guida del Festival cinematografico romano.

“In quattro mesi e mezzo, senza voler ragionare su grossi cambiamenti strutturali, abbiamo chiuso un programma importante, con la collaborazione di una squadra agguerritissima” e ancora “solo a Roma è possibile realizzare in novembre, tra due festival importanti (Venezia e Berlino ndr.), un festival e un mercato di questo genere”. Esordisce così, il direttore Muller illustrando un programma che quest’anno vanterà 59 lungometraggi in anteprima mondiale ed una notevole serie di opere prime e seconde di cineasti internazionali e nazionali, senza ombra di dubbio l’elemento di maggior novità di questa edizione. Pone poi l’accento sui film di apertura e chiusura, Aspettando il mare di Khudojnazarov e Una pistola in cada mano di Cesc Gay, sottolineandone l’importanza e rilanciando inoltre il fattivo dialogo avuto con le major americane che hanno permesso di portare a Roma opere come Bullet to the Head che avrà come ospite d’onore il suo protagonista, Silvester Stallone.

Un lungo ed articolato intervento quello di Muller, che mette bene in chiaro l’anima di un festival che, pur proiettandosi verso un pubblico vasto e variegato, lascerà ampio spazio alla cinematografia mondiale nel senso più ampio del termine, dalla Cina alle Filippine sono 26 i paesi partecipanti, ma con uno sguardo accorto e attento al cinema italiano più nuovo e innovativo e un ampio spazio dedicato alla speriementazione, attraverso il laboratorio di CinemaXXI : “un cinema forte e propositivo per via del suo andirivieni tra cinema, arti visive, teatro, danza, architettura”, come lo ha definito orgogliosamente Muller, sicuramente la sfida più nuova e soddisfacente di questa settima edizione. Alle domande perplesse e sfrontate dei giornalisti sul rischio che questo festival possa deludere le sue tante aspettative, data, tra le altre, l’assenza dei tanti nomi auspicati alla vigilia, da Lincoln di Spielberg  a Promise Land di Gus Van Sant, il direttore risponde composto ed agguerrito, rilanciando la ricca e variegata portata del suo festival. Se a mancare infatti saranno le star hollywoodiane, eccezion fatta per Stallone, Muller assicura che di nomi illustri Roma ne porterà comunque tanti; in finale si lascia scappare una sorpresa Tarantino senza però lasciarsi volutamente sfuggire se ad accompagnarlo ci sarà il suo attesissimo Django.

Nei locali dell’Auditorium, come sempre durante il corso del festival, verrà allestita una mostra fotografica che quest’anno mostrerà un inedito dietro le quinte di Full Metal Jacket di Stanely Kubrick. Il Festival del Cinema di Roma sarà poi su youtube, con un canale dedicato alla kermesse dove saranno caricati tutti i contenuti multimediali delle serate.

Tra le proposte più interessanti di questo edizione, l’ultimo capitolo della saga di Twilight, The Twilight Saga: Breaking Dawn Part 2, anche se pare improbabile la presenza di Kristen Stewart e Robert Pattinson, il cartoon Le 5 leggende e E la chiamano estate di Paolo Franchi. A presiedere la giura invece Jeff Nichols, autore di Take Shelter e Mud.

Il Festival si svolgerà dal 9 al 17 novembre presso l’Auditorium Parco della Musica.

CONCORSO:

“A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III,” di Roman Coppola, U.S.A

“Lesson of Evil,” Takashi Miike, Giappone

“Ali Ha Gli Occhi Azzurri,” Claudio Giovannesi, Italia,

“E La Chiamano Estate,” Paolo Franchi,.

“Ixjana,” Jozef Skolimowski, Michal Skolimowski, Polania

“Mai Morire,” Enrique Rivero, Messico

“Hand in Hand,” Valerie Donzelli, Francia

“Marfa Girl,” Larry Clark, U.S.A

“The Motel Life,” Gabriel Polsky, Alan Polsky, U.S.A

“Celestial Wives of Meadow Mari,”Alexey Fedorchenko,Russia

“You, Me and Us,” Jacques Doillon, Francia

“Eternal Homecoming,” Kira Muratova, Ucraina

“Il Volto Di Un’altra,” Pappi Corsicato, Italia

FUORI CONCORSO:

“The Gang of the Jotas,” Marjane Satrapi, Francia

“Bullet to the Head,” Walter Hill, U.S.A

“The Lookout,” Michele Placido, Francia

“Mental,” P.J. Hogan, Australia

“Populaire,” Regis Roinsard, Francia

“Rise of the Guardians,” Peter Ramsey, U.S.A

“The Twilight Saga: Breaking Dawn Part 2,” Bill Condon, U.S.A

“A Gun in Each Hand,” Cesc Gay, Spagna

“Waiting for the Sea,”Bakhtiar Khudojnazarov,Russia

PROSPETTIVE ITALIANE:

“Acqua fuori dal ring,” Joel Stangle

“Cosimo e Nicole,” Francesco Amato

“L’isola dell’angelo caduto,” Carlo Lucarelli

“Italian Movies,” Matteo Pellegrini

“La scoperta dell’alba,” Susanna Nicchiarelli

“Razza bastarda,” Alessandro Gassman

“Waves,” Corrado Sassi

 

By Giulia Sbaffi

Storica in erba e appassionata cinefila, ha fatto della scrittura una passione e qualcosa di più.

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