Il 23 Dicembre uscirà in tutti i cinema italiani Franny, il film scritto e diretto da Andrew Renzi che segna il ritorno di Richard Gere al genere drammatico. Interpretato anche da Dakota Fanning e Theo James, Franny racconta la storia di un affascinante miliardario che, in seguito a un tragico evento, cambia totalmente vita. Da imprenditore di successo, Franny (Richard Gere) diventa infatti un eccentrico benefattore che passa le sue giornate ad aiutare il prossimo e a cercare farmaci che lo aiutino a non pensare al suo tragico passato. Ma la sua esistenza viene nuovamente sconvolta dall’arrivo di Olivia (Dakota Fanning), la figlia dei suoi più cari amici che, in procinto di diventare madre, chiede il suo aiuto per inserire il marito (Theo James) nel mondo del lavoro. Quello che però sarebbe dovuto essere l’innocente sostegno economico e affettivo di un vecchio amico di famiglia si trasformerà in qualcosa di oscuro che farà riemergere una volta per tutte il terribile segreto di Franny.
Il maggiore punto di forza di un’opera come Franny è senza dubbio l’interpretazione di Richard Gere che abbandona le vesti di seduttore per indossare i complessi panni di un uomo che ha come unici scopi nella vita la beneficienza e il sostegno alla giovane coppia interpretata da Dakota Fanning e Theo James. Ma qual è l’altro lato della medaglia di un altruismo sfrenato come quello di Franny? La solitudine, il senso di colpa o l’egoismo? Questa è la domanda che si pone lo spettatore vedendo il nuovo film del protagonista de La Frode. Una questione che però non trova una risposta. Andrew Renzi infatti, pur partendo da una premessa interessante, perde quasi subito le redini di un progetto sospeso su più generi e quindi inevitabilmente complesso. Franny passa infatti dal classico dramma strappalacrime alla commedia indipendente senza mantenere un filo comune tra le vicende, che si susseguono troppo precipitosamente per risultare convincenti. Inoltre, come non è facile intuire il messaggio di un’opera come Franny, è altrettanto difficile capire la scelta di Renzi di confinare una brava attrice come Dakota Fanning in un ruolo così poco sviluppato come quello di Olivia; sorprende invece Theo James, il 4 della saga di Divergent, che dimostra di sapere tenere testa a un divo del calibro di Richard Gere. Il risultato è così un film che ha un ottimo potenziale ma non lo sfrutta fino in fondo; il problema è sicuramente nello script di Renzi che non dà a Franny la giusta coerenza e unicità per renderlo l’opera indimenticabile che sarebbe potuta essere.
La Lucky Red distribuirà Franny in tutti i cinema italiani il 23 dicembre 2015.
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