GFF 42: Alfie il piccolo lupo mannaro, la recensione

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Abbiamo visto in occasione della 42esima edizione del Giffoni Film Festival un simpatico lungometraggio olandese: Alfie the little Werewolf. Diretto da Joram Lursen e interpretato da Ole Kroes, Remko Vrijdag, Kim van Kooten, Maas Bronkhuyzen e Joop Keesmaat, Alfie the little Werewolf racconta la storia del piccolo Alfie, rilasciato quando era ancora in culla davanti la colorata dimora della famiglia Vriends. Sette anni dopo il misterioso fatto Alfie è cresciuto e si appresta a preparare un saggio scolastico ispirato alla storia di Pierino e il lupo nonostante i continui scontri con i ragazzini più grandi della scuola, perennemente ostili al suo atteggiamento silenzioso e introverso. Tutto sembra procedere nel modo più normale possibile per Alfie fino a quando non scopre le sue vere origini: quando la luna piena sorge nella notte del suo settimo compleanno Alfie si trasforma da docile ragazzino a morbido e giocoso lupetto mannaro, goloso delle galline della acida signora Krijtjes (Trudy Labij). Tra improvvise trasformazioni, divertenti rivincite sui più prepotenti e interessanti crisi di identità, il piccolo Alfie scoprirà l’importanza di essere diversi, ottenendo l’accettazione e l’amore della sua famiglia nonostante la sua bizzarra natura.

Diretto da Joram Lursen e ispirato al libro di successo di Paul Van Loon, Alfie the little Werewolf è un divertente film per ragazzini confezionato in maniera impeccabile. Nonostante sia un prodotto assolutamente destinato ai più piccoli (è inserito nella categoria Elements +6) Alfie the little Werewolf spicca grazie alle ottime performance del cast, ai divertenti effetti speciali (irresistibili le scene di animazione che aprono e chiudono il film) e ad una fotografia che stupisce scena dopo scena. Ovviamente per i più grandi tutto il film sa di già visto (nel senso che non è difficile immaginare come andrà a finire) ma nonostante questo l’interessante confezione del film permette di sorvolare sulla banalità fiabesca dell’opera e di apprezzare la spontaneità e la delicatezza del regista nel raccontarci la storia del piccolo Alfie. Tra i tanti temi trattati, pur se in modo indiretto, ritroviamo il senso di inadeguatezza tipico di ogni teenager, la difficoltà di essere accettati dalla società/famiglia e l’importanza di amarsi per quello che si è. Alfie alla fine rimane un lupetto mannaro, rimane esattamente come è, eppure nonostante questo ritrova l’amore della sua famiglia. Alfie the litte Werewolf è una fiaba per grandi e piccini che trova proprio nella spontaneità e dolcezza il suo maggiore punto di forza arricchendo ancora di più il già meraviglioso catalogo di questa 42esima edizione del Giffoni Film Festival.

By Carlo Andriani

Segnato da un amore incondizionato per la settima arte, cresciuto a pane e cinema e sopravvissuto ai Festival Internazionali di Venezia, Berlino e Cannes. Sono sufficienti poche parole per classificare il mio lavoro, diviso tra l’attenta redazione di approfondimenti su cinema, tv e musica e interviste a grandi personalità come Robert Downey Jr., Hugh Laurie, Tom Hiddleston e tanti altri.

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