Classe 1980, Andrea Bosca è uno dei migliori giovani attori del cinema italiano che si divide tra teatro, cinema e televisione,mantenendo una propria identità, originale e intensa che conquista ogni giorno critica e pubblico senza esitazione. Recentemente apparso sul grande schermo accanto a Nicolas Vaporidis nella commedia Outing – Fidanzati per Sbaglio di Matteo Vicino e nel debutto alla regia di Elisa Fuksas, Nina, Bosca ha debuttato al cinema con il film Amore Bugie e Calcetto, anche se la sua carriera ha inizio a teatro nel 1998 con L’Amore per Sempre. Nato a Canelli, nella provincia di Asti, questo giovane talento si è formato al Teatro Stabile di Torino e non nasconde l’importanza di una formazione per poter svolgere la professione di attore nel migliore dei modi. Estremamente umile e disponibile, si è concesso ai nostri microfoni, raccontandoci i pro e i contro della notorietà, le origini della sua carriera e le gustose occasioni che lo aspettano nel futuro professionale.
Fare l’attore è sempre stato il tuo sogno?
Da ragazzo mi piaceva l’idea di diventare un artista, qualcuno che creava mondi e modellava materiali. Ma non ero un tipo “pratico”. Ero sportivo, dinamico, ma sognavo spesso ad occhi aperti. Persone. Situazioni. Leggevo e scrivevo. Mi sarebbe piaciuto scrivere. Ho scritto un libro di poesie. Ero molto affascinato dalle lingue. L’attore metteva insieme tutto.
Quanto è importante per te lo studio e la preparazione in questa professione e cosa ne pensi del talento naturale?
Penso che il talento naturale sia un dono enorme e che faccia la differenza. Ma ho visto talenti illuminarsi presto e poi non sapere cosa farsene di quella luce: continuano a pulsare identici, facendo sempre gli stessi ruoli. Io non ho passato la vita sui libri: quando dico studiare dico ‘fare esperienza’ e poi trovare persone con cui condividerla, rifletterci. Carmelo Bene diceva che Studiare viene da studière, desiderare. Bella contraddizione… come quella tra studio e talento. L’uno cerca sempre e l’altro trova sempre. Tutti quelli che apprezzo davvero, giocano su entrambi i campi.
Quali sono secondo te le più grandi difficoltà per fare l’attore? Tu ne hai incontrate durante il tuo cammino professionale?
La difficoltà più grande è nel venire confinato in un ruolo. Hai avuto un po’ di successo o hai ottenuto conferme per un ruolo in particolare? Rischi che ti propongano solo più quel tipo di ruoli. Qui le scelte e i no decisi in concertazione con l’Agenzia, con le persone di cui ti fidi, sono importanti. Perchè molte scelte vengono fatte rispetto ad una necessità di tranquillizzarsi, di non rischiare. Lo capisco, mancano i soldi e si vogliono conferme subito, possibili certezze. Ma credo che a recitare sempre le stesse cose ne vada un po’ dell’anima…
NewsCinema è stato media partner della 14° edizione di Maremetraggio, conclusasi da pochi giorni con grande successo di pubblico e critica. Tu sei stato protagonista della prospettiva nel 2011, quest’anno dedicata a Luca Marinelli. Cosa ne pensi di questo festival di Trieste?
Sono orgoglioso di essere stato scelto da Maremetraggio, per una delle scorse prospettive. Mi ha emozionato, mi ha avvicinato ancora di più al pubblico. La selezione dei corti, poi, è uno spettacolo. Sono contento che questa manifestazione scopra talenti e muova ogni anno tutte queste persone. A Trieste, che amo, ho conosciuto amici e artisti che negli anni sono diventati collaboratori, confidenti. Non vedo l’ora di tornarci. E chissà che un giorno non riesca a concorrere, con una storia tutta mia.
Quanto è importante per te mantenere i piedi per terra nel settore dello spettacolo?
Tanto quanto saper sempre volare, qualsiasi sia il ruolo che ti è stato affidato e tanto quanto vuoi progredire senza perderti. La famiglia e gli amici, che con l’età diventano pochi ma buoni, sono fondamentali. Negli anni ho anche capito che squilibrandoti tanto, entrando tanto nella vita dei tuoi personaggi, è sano, bello e costruttivo sapere che poi si ritorna a un nucleo, a una vita solo tua che ti dà forza. A un rapporto vero con un’altra persona. Non sempre è andata bene, negli anni passati… ma le persone che ho amato sono state un dono. E le porto nel cuore anche se ora non stiamo più insieme. E ora? Ora ho scommesso. Vediamo come va.
Come è cambiata la tua vita privata con la notorietà?
Ho molte più persone che mi scrivono su facebook e quando mi riconoscono per strada o in negozio mi fermo a parlare, le persone mi danno sempre tanta energia. Siamo in Italia, la gente ha un grande calore e io restituisco col cuore questo bell’affetto. Ho avuto la possibilità di creare qualcosa di mio attraverso il teatro e di conoscere gente in gamba che mi ha ispirato. Non rispondo più alle chiamate sconosciute. Dal fruttivendolo la gente mi saluta e si fanno due parole. Ogni tanto osservare le persone mi suggerisce qualche piccolo particolare da mettere nei miei personaggi. Insomma, fino a qui tutto bene. Ma sia chiaro: mica sono uno dei Beatles. Ah, una cosa è cambiata: mi invitano alle sfilate, a volte ti regalano i vestiti, ti chiedono la disponibilità per meravigliosi festival dove ti trattano benissimo. Voglio ringraziare le persone che si occupano dei Festival. Le star per me siete voi!
Accetti un lavoro per il ruolo che ti propongono o per il film nella sua interezza?
Esatto, accetto mettendo insieme una serie di elementi. Il personaggio mi deve colpire e a volte inizialmente gli resisto. Dico: no no no. Ma poi leggo e mi appassiono. E’ come con la fidanzata. Magari all’inizio è quella del gruppo di cui dici: “Ma chi, QUELLA? Ma figuuuuurati…” E poi ci vai a vivere insieme. Entiende?
Cosa consiglieresti ad un giovane che sogna di fare l’attore in questo periodo di crisi per il nostro paese?
E’ difficile consigliare, anche le migliori agenzie in questo momento si trovano in difficoltà a suggerire una strategia precisa. Io dico: cercate di crearvi materiale video, proponetevi comunque alle agenzie migliori. Provate creando vostri progetti e unitevi per farli circuitare. Nella crisi, stanno sorgendo scuole interessanti, io mi interesserei alla Volontè, ci insegnano i massimi attori italiani e il nostro è un mestiere che si impara a contatto con gli artigiani. Si dice che io spinga a studiare. E’ vero, ma non è l’unica strada. Se ti prende un grande regista per lavorare, eccola la tua scuola. Altrimenti, da giovane devi cercare i maestri. Superare le prove di ammissione. Essere preciso: è un lavoro.
Che ne pensi del cinema italiano in questo momento?
Penso che ci siano pochi film in produzione. Almeno, rispetto a 10 anni fa. A me piacciono i film italiani e credo che la loro forza sia nelle storie, nelle emozioni. Dobbiamo scrivere testi che tirino fuori il cuore della gente. Gli italiani non stanno dormendo. Stanno attraversando un cambiamento. Dobbiamo capire cosa succede, leggere cosa sia veramente tutto questo. E poi restituirlo al pubblico. Ci vuole un po’ di coraggio, ora si cerca di rifare cose che sono andate bene. Ma la strada penso sia un’altra… Bisogna scrivere e riscrivere l’Italia, pensando di parlare non solo agli italiani ma a tutto il mondo. Non parlare solo a noi stessi e forse avere il coraggio di mostrare di più le nostre contraddizioni. Non è solo il Bel Paese. Non è solo il Paese della decadenza. Vorrei vedere le storie di chi ce la sta facendo, non di chi si spreca.
I tuoi progetti futuri?
Uscirà un Romeo e Giulietta in due puntate per Canale 5 il prossimo anno. Girato in inglese, una co-produzione europea ambientata nel Medioevo per la vibrante regia di Riccardo Donna, con Alessandra Mastronardi davvero brava. Sarò il Conte Paride, che per stabilire il proprio potere sui casati decide di sposare Giulietta di forza. Più avanti sarò tra i protagonisti di A Testa Alta, un film per Rai Uno di Maurizio Zaccaro: il mio carabiniere Ciofini sarà al centro di una guerra, nel ’44. Salvare Fiesole dall’occupazione tedesca, aiutare i propri compagni, capire se stesso. Un ruolo bellissimo e un cast di amici attori stupendo: Nicole Grimaudo, Marco Cocci, Raffaella Rea, Giovanni Scifoni. Per ora, mi fermo qui ma ti dico: sto prendendo nuove lezioni di equitazione… Tra poco si inizia un nuovo progetto ma non posso farti sbirciare sotto al velo. Posso dirti che su Rai Uno giocheremo tra intrighi e passioni. Che il ‘900 nasconde ancora molti misteri: anime che non sanno di appartenere tanto alla dolcezza quanto all’oscurità.