Sta per irrompere, é il caso di dire, nelle sale il terzo capitolo di Iron Man. Tre volte più spettacolare, ma anche tre volte più coinvolgente ed emozionante. Tony Stark, il personaggio che ha ridato nuova luce (quella dei riflettori) al talento di Robert Downey jr., questa volta ci rivela i suoi lati oscuri, lasciando emergere le insicurezze, le paure, i momenti di crisi. Un personaggio più complesso che nei precedenti capitoli, a tutto tondo, giocato sulla dicotomia uomo, Tony, e macchina, Iron Man.
Tony dovrà confrontarsi con un nuovo nemico ( solita storia) venuto dal suo passato, ma soprattutto farà i conti con se stesso, e le sue difese, non solo con l’armatura esteriore, ma anche con una interiore. Un dramma emozionante, trasformato in una giostra mozzafiato anche dalla messa in scena. Un vero spettacolo adrenalinico che porta lo spettatore a chiedere di fare un altro giro. Il film più riuscito e completo della trilogia, che possiamo immaginare, non si fermerà qui, Avengers due a parte. Se i primi si ergevano sull’istrionica bravura del protagonista, spavaldo, affascinante, ironico, questa volta, ritroviamo anche un equilibrio armonico delle parti e dei ruoli, dagli antagonisti, superbi, ai compagni di vita di Stark, Pepper Potts ( Gwyneth Paltrow), l’amico James Rhodes ( Don Cheadle), e Happy, la guardia del corpo ( John Fevreau).
Da vedere, anche senza aver visto i precedenti.
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