Checco Zalone
, ex comico di Zelig ormai diventato un punto di riferimento della commedia italiana sul grande schermo, ha realizzato uno spot per la campagna di raccolta fondi per l’associazione Famiglie SMA, composta da genitori di bambini e adulti affetti da atrofia muscolare spinale. Potete vedere lo spot qui sotto.
L’artista pugliese ha confermato ancora una volta la sua genialità, rendendo un messaggio importante e serio diretto attraverso il sorriso a titolo gratuito. Fino a Sabato 8 Ottobre chiunque potrà donare qualcosa mandando un sms al numero 45599, oppure recandosi l’1 e il 2 Ottobre nelle principali piazze della propria città per incontrare alcuni volontari e saperne di più su questa malattia complessa e difficile da affrontare tutti i giorni. Checco Zalone è stato scelto come testimonial ufficiale di questa campagna solidale e il suo spot è esploso sul web come un’iniziativa di solidarietà contagiosa e umile che aiuta a tirare fuori la generosità della gente che spesso di fronte ad uno spot drammatico e strappalacrime prova sensazioni opposte.
“Quest’anno – affermano dalla Onlus – il rafforzamento della rete contribuirà a permettere la distribuzione del primo farmaco salvavita, che presto sarà disponibile per i pazienti con la forma più invalidante di amiotrofia spinale“. Lasciando da parte il pietismo e inseguendo una formula “politically scorrect” Checco Zalone ha fatto uno spot per aiutare tutti coloro che soffrono di atrofia muscolare spinale nelle sue varie forme, che devono affrontare ogni giorno la paralisi di alcuni muscoli, dai soli arti a quelli più importanti per l’alimentazione.
Nello spot l’attore spiega di aver cominciato a donare alla ricerca per la SMA da quando un ragazzo malato si è trasferito nel suo palazzo, e sottolinea alcune abitudini quotidiane del giovane Mirco che si muove su una carrozzina motorizzata, in modo ironico ma rispettoso ed amichevole. Il 29 Settembre sarà reso noto l’iter per selezionare le persone che riceveranno questo farmaco salvavita per i malati ad uno stadio particolarmente avanzato, che in Italia raggiungono quota 200, soprattutto bambini.