Martin Freeman al Giffoni 2015: “Il mio ingresso nell’universo Marvel!”

Dopo Mark Ruffalo un’altra grande star di Hollywood è arrivata al Giffoni Film Festival: Martin Freeman. Un attore poliedrico che abbiamo visto ultimamente al cinema nei panni di Bilbo Baggins nella trilogia di Peter Jackson Lo Hobbit, prequel de Il Signore degli Anelli, ed in tv nel ruolo di Watson nella celebre serie tv britannica Sherlock con Benedict Cumberbatch ed in quello di Lester Nygaard in Fargo. Ma nonostante il successo mondiale sia arrivato solo negli ultimi cinque anni, Martin Freeman ha preso parte anche a deliziosi film come Love Actually, L’alba dei morti dementi, Guida galattica per autostoppisti, Hot Fuzz e La fine del mondo. Arrivato al Giffoni in compagnia della moglie e dei figli Freeman, con il suo stile indubbiamente british, ha raccontato alla stampa italiana le sue passioni, i suoi segreti ed i suoi prossimi progetti.

Che cosa pensa del Giffoni?

Adoro l’Italia e qui c’è il miglior cibo del mondo. Nonostante il caldo sto vivendo un bellissimo momento al Giffoni. Sono molto felice di essere qui.

Che cosa può rivelarci dell’imminente Fun House?

Questo progetto doveva chiamarsi originariamente The Taliban Shuffle ma ora ha cambiato titolo per ovvi motivi. Quello che posso dirvi è che sarà una commedia ambientata in Afghanistan e Pakistan ma non racconterà una storia di guerra. Parlerà di persone provenienti da diversi paesi e del loro modo di vivere una situazione bellica.

Quale è il suo prossimo obiettivo come artista?

C’è sempre qualcosa di nuovo da fare. Adoro le belle storie e mi piacciono le sfide. La cosa che mi rende più felice come artista è ricevere uno script e leggere qualcosa di inaspettato come un film o un personaggio che non ho mai fatto prima. Questa è la cosa che mi auguro di più.

Che cosa pensa del tema di questa edizione: Carpe Diem?

Ovviamente è una filosofia che mi piace molto. Purtroppo non riesco sempre ad applicarla, spesso infatti non faccio tutte le cose che vorrei. Quello che posso dire però è che è importante non fare quello che non ci sentiamo di fare.

Che cosa può svelarci del suo personaggio nell’imminente Captain America: Civil War?

Ho già girato alcune scene di questo incredibile film. La mia è una parte molto piccola. Interpreto un uomo che lavora per il governo. E’ un ruolo un po’ ambiguo perché non si capisce se sia buono o cattivo. Probabilmente però sarà un personaggio che avrà degli sviluppi in futuro.

La notizia dell’imminente live-action girato da Steven Spielberg de Il Grande Gigante Gentile con lei protagonista è solo un rumour o qualcosa di più?

Mi piacerebbe molto lavorare con Steven Spielberg, è uno dei miei registi preferiti. Ma per ora si tratta solo di un rumour.

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Come si è preparato per interpretare il suo personaggio in Fargo?

Per interpretare un personaggio solitamente studio la parte 4-5 mesi ma per Fargo la sfida è stata particolarmente difficile perché io sono inglese mentre Lester è americano. Ho dovuto studiare a lungo l’accento del Minnesota.

Come ha preso parte allo show Sherlock?

Quando ho letto lo script sono rimasto subito colpito. Mark Gatiss e Steven Moffat hanno scritto un capolavoro e, con tutto il rispetto per Arthur Conan Doyle, sono riusciti a sviluppare dei personaggi molto interessanti da interpretare.

Che cosa pensa del cinema italiano?

Devo essere sincero, non conosco molto il cinema italiano contemporaneo. Sono rimasto fermo agli anni ’50. Adoro i costumi, la vespa e l’estetica del cinema italiano di quegli anni. Penso sia un punto di riferimento fondamentale per la cinematografia mondiale.

By Carlo Andriani

Segnato da un amore incondizionato per la settima arte, cresciuto a pane e cinema e sopravvissuto ai Festival Internazionali di Venezia, Berlino e Cannes. Sono sufficienti poche parole per classificare il mio lavoro, diviso tra l’attenta redazione di approfondimenti su cinema, tv e musica e interviste a grandi personalità come Robert Downey Jr., Hugh Laurie, Tom Hiddleston e tanti altri.

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