Si è tenuta questa mattina al cinema Adriano la conferenza stampa de La Macchinazione, il thriller biografico diretto da David Grieco e interpretato da Massimo Ranieri, Libero De Rienzo, Matteo Taranto, Alessandro Sardelli e Milena Vukotic. Ambientato nell’estate del 1975, La Macchinazione racconta gli ultimi mesi di vita di Pier Paolo Pasolini (Massimo Ranieri) che, impegnato nel montaggio di Salò, conosce Pino Pelosi (Alessandro Sardelli), un ragazzo di borgata. Quando il 26 agosto viene rubato dagli stabilimenti della Technicolor il negativo di Salò scatta quella trappola mortale affrontata dallo scrittore nella notte tra il primo e il due novembre del 1975; un tragico mistero svelato in questo biopic su Pier Paolo Pasolini a distanza di quaranta anni dalla sua scomparsa. Potete trovare qui sotto le dichiarazioni rilasciate dal regista David Grieco e dagli interpreti Massimo Ranieri, Libero De Rienzo, Matteo Taranto e Alessandro Sardelli durante la conferenza stampa de La Macchinazione:
Perché ha deciso di sviluppare questo film?
David Grieco: È stato un atto di coraggio fare questo film. Ho dovuto superare molti ostacoli. Spero che La Macchinazione faccia discutere come il cinema di tanti anni fa.
Come è stato interpretare Pasolini?
Massimo Ranieri: Non ho dovuto truccarmi ma solo mettere i suoi occhiali inconfondibili. Ho accettato subito la parte perché La Macchinazione, a differenza di altre opere, non tratta solo la sua omosessualità. Sono anni che mi offrono questo ruolo ma ho sempre rifiutato perché è un uomo troppo complesso per essere rappresentato in un film. La sceneggiatura di David mi ha convinto. Ero spaventato di interpretare Pasolini. Il giorno di inizio delle riprese mi è venuta una malattia psicosomatica che mi ha fatto ritardare l’impegno sul set di una settimana.
Perché non ha presentato La Macchinazione a un Festival del Cinema?
David Grieco: Questo film deve uscire prima in Italia. All’estero l’omosessualità di Pasolini non è mai stata un problema mentre qui la gente lo ha sempre accusato di pedofilia. È molto importante che La Macchinazione esca in Italia, i Festival verranno dopo.
Perché il caso sulla morte di Pasolini è ancora avvolto dal mistero?
David Grieco: Di tutte le fandonie e le mistificazioni il delitto di Pasolini è sicuramente il caso che ne contiene di più. Basti pensare che della tesi ufficiale non è vera neanche una parola. Per questo ho deciso di fare questo film. Ho voluto riaprire il caso.
Massimo Ranieri: Come cittadino italiano voglio sapere la verità. Spero tanto che un giorno scopriremo che cosa è successo quella notte.
La musica dei Pink Floyd e determinate sequenze possono risultare eccessive. È un effetto voluto?
David Grieco: Sono eccessive ma volute. Ho fatto un’opera anni ’70, un film di pancia. Pasolini usava musiche pre-edite, così l’ho voluto emulare. Inoltre questa storia ha messo d’accordo addirittura i Pink Floyd che hanno fatto di tutto per concederci le musiche. Non ho realizzato un film figo perché sarebbe stato un insulto a Pier Paolo Pasolini.
Come avete deciso di interpretare i vostri personaggi?
Libero De Rienzo: Molti fatti su Antonio Pinna sono venuti fuori dopo il film. Le nostre erano solo supposizioni. Ho affrontato il personaggio con incoscienza. Ho letto solo le parti che dovevo fare senza conoscere tutta la macchinazione. Volevo interpretare la parte con una certa innocenza.
Matteo Taranto: Il mio personaggio è un rubagalline, un Pr che fa parte della macchinazione. Ho cercato di renderlo buffo per svelare anche le sue fragilità.
Alessandro Sardelli: Questa esperienza mi ha cambiato. Esordire con un’opera e un cast di questo genere non capita tutti i giorni. Ho divorato la sceneggiatura in un pomeriggio. Pelosi è uno dei tanti ragazzi di vita rappresentati da Pasolini. È un innocente legato a cattive compagnie. Ho cercato in tutti i modi di immedesimarmi in lui.
La Macchinazione verrà distribuito da Microcinema in 120 sale italiane il 24 marzo 2016.