Il meet and greet di oggi al Giffoni Film Festival era con Sam Claflin, star di Hunger Games e del nuovo film Io Prima di Te, e idolo di una generazione. Se per Evanna Lynch l’attesa era tanta, per Finnick Odair era ancora di più, e già ieri pomeriggio i fan si erano accampati intorno al Blu Carpet del festival, con collane della ghiandaia imitatrice e copie dei libri originali, sperando di strappare autografi e selfie all’ex tributo del distretto 4, e pronti a passare la notte all’aperto pur di vederlo dalla prima fila. I più fiduciosi speravano addirittura in un abbraccio o in un saluto proprio destinato a loro. E alcuni l’hanno avuto! L’attore, molto disponibile con tutti i ragazzi della giuria, si è fatto abbracciare da alcune delle sue fan e ha presentato i suoi amici (che a quanto pare sono “persone orribili”) a tutta la sala, raccontando come loro cerchino di tenerlo abbastanza vicino a casa e lo obblighino a non stare via per troppo tempo.
Tuttavia, come ha detto rispondendo ad una domanda, non cambierebbe mai lavoro, nonostante quello dell’attore sia un mestiere complicato, dove bisogna impegnarsi e fare sempre del proprio meglio per esprimere tutte le sfaccettature di un personaggio (anche se sembra convinto che se avesse fatto il calciatore come desiderava da bambino la nazionale inglese avrebbe sicuramente vinto gli europei). La recitazione è una parte importante della sua vita, fin da quando da piccolo fingeva reazioni esagerate durante le partite di calcio e immaginava telecamere a riprenderlo, e come consiglio ai ragazzi che vorrebbero fare gli attori o frequentare come lui l’accademia di arte drammatica suggerisce di credere in se stessi e nelle proprie capacità, perché un’occasione, per chi la desidera veramente, arriverà sempre.
L’incontro con i ragazzi è continuato tra applausi e battute: Sam ha ammesso con vergogna di non aver mai visto un film italiano, ma tutti i giurati sono stati disponibili a perdonarlo immediatamente; dopotutto, come dice uno dei personaggi del suo nuovo film “non è bello vedere i film con i sottotitoli…”. E poi sembra che avendo un bambino piccolo e poco tempo libero preferisca guardare cartoni animati che gli ricordano la sua infanzia. Si può dire poi che l’unico momento di gelo che si è verificato è stato quando “Finnick” ha nominato la moglie, infrangendo le speranze della maggior parte delle spettatrici, che sognavano segretamente di sposarlo… Però si è riscattato subito, dando la sua opinione sulle questioni d’amore e sulle lettere e la loro versione digitale: ”non saprei dire se il digitale abbia cambiato le cose in meglio, ma di sicuro è più veloce! Anche se aspettare una lettera è sempre bello”.
L’ultima domanda, come sempre molto odiata (questi incontri durano sempre troppo poco), è arrivata ancora una volta troppo presto, ma di sicuro è stata molto interessante: considerando il tema del Giffoni, Destination, qual è la tua destinazione come attore? Questo genere di domande può portare a risposte banali, ma Sam Claflin ha risposto diversamente da quello che forse ci si poteva aspettare. Lui non sa la sua destinazione finale, “il mondo del cinema non è fatto di granitiche certezze“, ma non gli importa: ama l’incertezza del suo lavoro, quella che gli permette di non dare le cose per scontate e di apprezzare ogni momento della sua carriera come unico e irripetibile. Sta fluttuando verso qualcosa che conosce, ma niente potrà togliergli la voglia di scoprirlo. Come il suo personaggio in Hunger Games, Sam non ha paura e di sicuro questo gli porterà il successo e la stima dei suoi fan.
SAM CLAFLIN sul blu carpet del GIFFONI FILM FESTIVAL 2016
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Foto di Carlo Andriani