L’horror a episodi è un genere che indiscutibilmente ha il suo fascino. Creepshow, I racconti della cripta e i recenti due capitoli di The ABCs of Death sono opere che incuriosiscono lo spettatore con simpatici camei, alcuni dei più grandi nomi del cinema horror e un pizzico di gore. Una ricetta che Lucky McKee, Darren Lynn Bousman, Neil Marshall e altri sette esperti del cinema di genere tentano di replicare con Tales of Halloween, un’antologia di dieci storie ambientate nella stessa cittadina. La prima, Sweet Thoot, racconta la leggenda di un bambino che, dopo anni e anni di rinunce ai dolci, si trasforma in un famelico spirito disposto a tutto per placare la sua voglia di zucchero. La regia di David Parker, tra citazioni al cinema di George Romero e John Carpenter e l’immancabile ironia del genere, regala un risultato più che soddisfacente. Ma, dal secondo episodio in poi, Tales of Halloween inizia una lenta discesa verso la mediocrità. The Night Billy Raised Hell, diretto dal regista di Saw Darren Lynn Bousman, nel suo essere sciocco e confuso, rappresenta l’essenza di un’antologia maldestra e poco convincente; e Ding Dong, l’Hansel e Gretel a tinte horror diretto da Lucky McKee, e Bad Seed, l’episodio di Neil Marshall sulla zucca mangia-uomini, non regalano un risultato migliore.
Non si può dire lo stesso di Friday the 31st, il racconto più folle e divertente di Tales of Halloween. Il protagonista è un serial killer deforme costretto ad un faccia a faccia con un alieno che sa il fatto suo; una sorta di Alien Vs. Jason tanto assurdo quanto efficace. Eppure il numero elevato di storie e la poca attenzione dedicata ad ognuna di esse indeboliscono un’opera che ha come punti di forza l’ottima idea di partenza e i simpatici camei di John Landis, Stuart Gordon e Joe Dante. Tales of Halloween rappresenta così l’ennesima occasione mancata per riportare in auge l’antologia horror; un genere che, nonostante non regali un prodotto di qualità da I racconti della Cripta targato HBO, non smetteremo mai di amare.
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