Un’importante notizia per gli appassionati di cinema e di Giappone, ed un grande passo per il cinema giapponese in Italia, è l’arrivo nelle sale cinematografiche italiane il 30 Giugno del film , film del bad boy giapponese Hiroki Ryuichi. Presentato in Italia al Far East Film Festival di Udine e portato nelle sale dalla Tucker Film, un mix di sesso, umorismo, speranza e destino. Queste le parole attorno a cui il regista – conosciuto per film come Vibrator (2003) e It’s Only Talk (2005) – fa ruotare la bizzarra storia di Tokyo Love Hotel. O meglio, le storie. Il film infatti è un irresistibile racconto corale dove le combinazioni o i cortocircuiti fra sesso, umorismo, speranza e destino disegnano cinque coppie sull’orlo di una crisi di nervi (e qualche single non meno borderline).
Tutto si svolge nell’arco di un giorno e di una notte a Kabukicho, il quartiere a luci rosse di Tokyo, sotto lo sguardo stralunato e rassegnato del giovane Toru. E’ lui che dirige, con pigrissima rassegnazione, lo squallido Atlas, uno dei tanti alberghi dell’amore, ed è sempre lui che, suo malgrado, fa da sponda al via vai, alle tresche, ai naufragi dei personaggi: amanti clandestini, ragazze fuggite di casa, finti talent scout, vere attrici porno, escort malinconiche, fidanzati ignari, donne delle pulizie che non sono chi dicono di essere, clienti che s’innamorano, aspiranti artiste che non disdegnano le scorciatoie.
Il desiderio di chi ha lavorato a questo prodotto è di far conoscere questo piccolo gioiello della filmografia nipponica agli appassionati di cinema e di cultura giapponese ed orientale, ampliando sempre più il pubblico di riferimento. Tra i collaboratori già coinvolti in questa diffusione, l’Istituto Giapponese di Cultura in Roma e la rivista Zoom Giappone.