Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione del nuovo film di Ermanno Olmi: Torneranno i prati. Interpretato da Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea di Maria, Camillo Grassi e Niccolò Senni Torneranno i prati racconta le terribili difficoltà di un gruppo di militari italiani durante la prima guerra mondiale. Potete trovare qui sotto le dichiarazioni del regista Ermanno Olmi, assente per motivi di salute ma protagonista di un toccante videomessaggio in cui ha spiegato le motivazioni per cui ha voluto dirigere questo film, e degli interpreti principali Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea di Maria e Camillo Grassi:
Ermanno Olmi: Quando dirigi un film non sai esattamente perché lo fai. E’ un po’ come quando ti innamori, lasci che il sentimento prenda il sopravvento. Ma non è il caso di questo film. Ho realizzato Torneranno i prati perché mi hanno chiesto di farlo. E subito ho pensato ai racconti di mio padre quando ero bambino, racconti di guerra che non potevo capire allora ma che ho riscoperto adesso tornando col pensiero alla guerra mondiale. Una guerra che ha ucciso milioni di giovani, giovani che non hanno nemmeno capito il perché della loro morte. Adesso celebriamo il centenario dalla prima guerra mondiale ma dobbiamo prima di tutto trovare un modo per chiedere scusa. Se vuoi che un pensiero cambi il mondo prima devi cambiare te stesso. E se vogliamo che le nuove generazioni cambino il mondo dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi. L’idea di patria è una idea che si è disciolta nel corso della storia, ormai non esiste più l’amor patrio, eppure quei ragazzi ci avevano creduto constatando amaramente e tragicamente la grande truffa in cui erano finiti. I nemici non erano quelli della trincea di fronte ma quelli che li avevano mandati ad uccidere altri come loro. Spero che questo film mostri un indizio per uscire dalla trappola vergognosa in cui siamo finiti tutti.
Come è stato lavorare con Ermanno Olmi?
Claudio Santamaria: Ermanno Olmi è una persona illuminata, lavorare con lui è come lavorare con il Dalai Lama e non lo dico come battuta. Durante una scena con Francesco Formichetti Olmi è venuto da noi e ci ha detto di tirare fuori il dolore di questi militari. Non voleva attori ma esseri umani disposti ad affrontare con coraggio questa sfida. E noi come interpreti siamo stati aperti a tenerci sospesi su un filo di lana molto fragile per fare al meglio il nostro lavoro.
Francesco Formichetti: Ho vissuto su questo set una esperienza di vita e lavoro che non mi sarei mai aspettato. E’ stato un lavoro difficilissimo, eravamo tutti molto concentrati sul set ed Ermanno era sempre pronto con modi talvolta irruenti e talvolta delicati a guidarci verso la strada giusta, verso il percorso del personaggio.
Andrea di Maria: E’ molto difficile spiegare la poesia di Ermanno Olmi. Quello che posso dire è che sul set piangevamo tutti. E’ stato veramente un lavoro molto intenso. Il mio personaggio poi è estremamente poetico.
Alessandro Sperduti: E’ stata una esperienza di grandissima intensità. Uno dei momenti più incredibili l’ho vissuto a cena con Ermanno quando gli ho rivelato che avevo paura di prendere il comando sulla scena. Ma Ermanno ha fatto in modo che non avessi nessuna costruzione in testa. Ho veramente vissuto su questo set la magia del cinema.
Camillo Grassi: Questo è il mio secondo film con Ermanno Olmi. Avevo già lavorato con lui in Cantando dietro i paraventi. Quello che posso dire è che lavoro spesso a teatro. Ed Ermanno Olmi è uno di quei pochissimi registi capaci di mantenere nel cinema lo stesso approccio del teatro. Non ha bisogno di attori ma di anime che devono entrare in sintonia con quel grande direttore di orchestra che è lui.
Paolo Del Brocco: Siamo abituati a vedere la guerra rappresentata al cinema e in tv in modo disumanizzato, spettacolarizzato. Questo film invece è un film sugli uomini, un’opera che cerca di umanizzare la guerra.
Quale è il tema fondamentale di questo film?
Alessandro Sperduti: Ermanno Olmi voleva che questo film fosse in qualche modo utile. Dopo cento anni questi orrori ancora succedono e i ragazzi devono vedere questo film per capire bene cosa succede intorno a loro.
Claudio Santamaria: La guerra è una cosa stupida. Molti di questi ragazzi andavano in guerra senza sapere nemmeno il perché. Questo film è un invito a prendere consapevolezza delle nostre azioni.
In occasione dell’anniversario dell’Armistizio firmato a Villa Giusti che pose fine alle ostilità della Prima Guerra Mondiale Torneranno i prati verrà proiettato martedì 4 novembre in quasi cento paesi. Sarà una iniziativa senza precedenti che coinvolgerà tutto il mondo, come la Grande Guerra di cui quest’anno ricorre il Centenario. Torneranno i prati uscirà in tutti i cinema italiani il 6 novembre 2014.