Dal 23 agosto 2023 in sala, distribuito da Universal Pictures, Oppenheimer è il nuovo monumentale lavoro di Christopher Nolan. La figura del celebre scienziato conquista il grande schermo e lascia un segno nella Storia.
Basato sulla biografia Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. Il trionfo e la tragedia di uno scienziato di Kai Bird e Martin J. Sherwin, il film riporta dietro la macchina da presa uno dei migliori autori di sempre. A distanza di 3 anni da Tenet, Christopher Nolan sceglie ancora la Storia per regalare al suo pubblico un’esperienza – emotiva e sensoriale – indimenticabile.
Bastano veramente pochi secondi per rendersi conto della monumentalità dinanzi a cui ci si sta per trovare. Gli effetti sonori pompano, avvolgono, stupiscono. L’atmosfera sembra sospesa per un attimo infinitesimale, come le particelle atomiche prima dell’esplosione, poi non si torna più indietro.
Immerso, senza troppa gradualità, in vicende che hanno a che fare con fisica quantistica, teorie inconcludenti e alcune delle menti più brillanti di tutti i tempi, lo spettatore viene letteralmente bombardato – tanto per rimanere in tema.
Oppenheimer permette così di conoscere lo scienziato (e l’uomo!) che ha dato origine alla bomba atomica, con tutto ciò che ne consegue. Personaggio controverso e complesso, perseguitato da visioni e da calcoli impossibili, J. Robert Oppenheimer aveva un dono, quello di vedere oltre la superficie delle cose. Debole in matematica, ma incredibilmente intuitivo e coraggioso, riuscì ad arrivare dove nessun altro era mai giunto.
Oppenheimer | La trama del nuovo atteso film di Christopher Nolan
Nel 1926, J. Robert Oppenheimer (Cillian Murphy) è un giovane studente all’Università di Cambridge, preso di mira dal professor Blackett (James D’Arcy) e ammaliato dalla figura di Niels Bohr (Kenneth Branagh). Le varie esperienze accademiche lo porteranno a voler tornare negli Stati Uniti, dove mancano gli studi in fisica quantistica.
Divenuto insegnante preso l’Università della California, a Berkeley, intrattiene rapporti di amicizia con il collega Lawrence (Josh Hartnett) e con la bella Jean Tatlock (Florence Pugh), membro del Partito Comunista. E saranno proprio i suoi legami politici a farlo entrare nel mirin0 del governo americano.
Sono gli anni della Seconda Guerra Mondiale: gli Ebrei cominciano a essere perseguitati e la Germania sta testando nuove armi nucleari. Oppenheimer viene contattato dal Generale Groves (Matt Damon), che lo mette a capo del Progetto Manhattan. Un team di scienziati da tutto il mondo sbarca a Los Alamos, in New Mexico, dove viene creata una vera e propria piccola città, per accogliere le famiglie di chi lavorerà insieme a Oppenheimer.
Il cinema di Nolan che merita attenzione
La cinematografia di Christopher Nolan meriterebbe di essere studiata nel dettaglio, perché ogni tassello che va a comporla contiene al suo interno una miriade di suggestioni. Oppenheimer non fa di certo eccezione, anzi.
Complice la complessità della figura del protagonista, la pellicola esibisce strati su strati da analizzare e valorizzare. A partire da quello più “semplice” – per quanto, in realtà, non lo sia affatto – dello stile visivo, per il quale il cineasta britannico è rinomato e apprezzato, sino ad arrivare alla simbologia di Prometeo.
180 minuti di narrazione, dentro la quale si alternano sequenze di ogni tipo, giocando con i vari piani temporali e con le sensazioni del pubblico, catapultato in un pezzo di Storia che ha cambiato per sempre il destino e il futuro dell’umanità.
Da sottolineare quanto i vari collaboratori, di cui si circonda Nolan, infondano prestigio, passione e potenza ai suoi progetti. Ne sono un esempio il compositore delle musiche Ludwig Göransson (già presente in Tenet) e il ricchissimo parterre attoriale, dove spiccano le performance di Murphy, Damon e Robert Downey Jr., nei panni di Lewis Strauss.