Poli Opposti, la recensione della commedia romantica con Luca Argentero e Sarah Felberbaum

Stefano Parisi (Luca Argentero) è un terapista di coppia, Claudia Torrini (Sarah Felberbaum) è un avvocato divorzista, già i rispettivi lavori rendono evidente l’incompatibilità tra i protagonisti di Poli Opposti, la commedia romantica della O1 Distribution che segna il debutto dietro la macchina da presa di Max Croci. Un film che racconta la storia di un uomo e di una donna che, dopo una serie di sfortunate circostanze e drammatici incontri, si ritrovano a lavorare l’uno accanto all’altra. Ma se l’obiettivo di Stefano è quello di aiutare i suoi pazienti a risolvere i problemi di coppia, quello di Claudia è convincere le sue clienti a punire nel peggiore dei modi i rispettivi mariti. Una conflittualità che, pur estendendosi ai loro gusti, interessi e opinioni, non impedisce a Cupido di fare il suo lavoro. Dopotutto, come ben sappiamo, alla fine gli opposti si attraggono sempre.

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Poli Opposti è una commedia che, citando i classici di Hawk e Cukor, parla dell’importanza di quel valore oramai assente nella società contemporanea, il romanticismo. Stefano e Claudia infatti, pur essendo tra loro opposti, credono entrambi nell’amore ma per coronare l’happy ending fiabesco che tutti ci aspettiamo, devono prima superare le rispettive diversità. Differenze caratteriali (e non solo) mostrate nel divertente incipit e subito abbandonate, perché come il film dimostra, Stefano e Claudia più che essere opposti, semplicemente non si sopportano. E questa piccola ma importante fragilità dello script, spostando l’attenzione dai protagonisti al piccolo Luca (Riccardo Russo) e ai bizzarri pazienti di Stefano, porta all’opera una inevitabile perdita di qualità e verve. Ed è un peccato, perché Luca Argentero e Sarah Felberbaum funzionano perfettamente insieme e la regia di Croci, nonostante qualche pecca qui e lì (il bianco e nero ed altri giochi di regia sono forzati), è abbastanza in linea con lo spirito da commedia “americana” del film. Ma due bravi attori ed una regia a fuoco non compensano una sceneggiatura che eccede nel fiabesco (il cavallo bianco, il bacio sotto la pioggia, il karaoke…) per distogliere dalla più grande delle debolezze del film, la mancata promessa di quella comicità che sarebbe dovuta derivare dalle bizzarre situazioni di due protagonisti opposti tra di loro. Poli Opposti è così, a dispetto del titolo accattivante, una semplice commedia su due persone che lentamente finiscono per innamorarsi l’uno dell’altra. Un risultato che, dopo gli irriverenti e originali Smetto quando voglio e Noi e la Giulia, riporta il cinema italiano ad affrontare una tipologia di film troppo tradizionale per essere veramente convincente.

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