Dopo la lunga e trepidante attesa, sbarca nelle sale italiane, giovedì 1° febbraio 2024, distribuito da Universal Pictures, Argylle – La super spia di Matthew Vaughn. La nostra recensione.
Classe 1971, originario di Londra, Matthew Vaughn ci ha abituato a un tipo di cinema assolutamente unico ed esplosivo, il suo. A distanza di tre anni dal suo ultimo lavoro, The King’s Man – Le origini, torna dietro la macchina da presa e ci regala un altro dei suoi gioielli.
Argylle – La super spia ostenta tutti quegli elementi che hanno reso Vaughn così riconoscibile e apprezzato: coreografie di combattimenti incredibilmente piene di poesia, effetti speciali usati in maniera originale e audace, una colonna sonora che da sola varrebbe il prezzo del biglietto.
All’impianto scenografico e visivo, va ad unirsi – arricchendolo – il cast, che vede schierati in prima fila Henry Cavill, Sam Rockwell, Bryce Dallas Howard e Bryan Cranston. Ma il parterre non sarebbe completo senza gli altri nomi in cartellone, da John Cena a Dua Lipa (di nuovo insieme sullo schermo dopo il successo di Barbie), da Ariana DeBose a Samuel L. Jackson.
Se la storia vuole ricordare e omaggiare le migliori spy stories in circolazione – non a caso Vaughn ha voluto Cavill come suo protagonista, perché gli serviva qualcuno nato per interpretare James Bond – a farne la forza è, senza dubbio, lo sviluppo. Giocato su diversi piani narrativi, di cui non vogliamo svelare troppo, Argylle – La super spia sa esattamente come intrattenere ed emozionare.
Argylle – La super spia | La trama del nuovo film diretto da Matthew Vaughn
Elly Conway
(Dallas Howard) ha al suo attivo ben tre romanzi di enorme successo. La saga a cui ha dato vita, incentrata sulle vicende dell’agente Argylle (Cavill), appassiona e conquista un pubblico molto ampio e vario. La scrittura è qualcosa che le appartiene sin da quando ha memoria, e le idee fluiscono dentro di lei in maniera naturale.
Schiva e con pochi affetti di cui si fida ciecamente, tra cui i genitori e l’inseparabile gatto Alfie, tutto a un tratto, Ellie si trova ad affrontare il fatidico blocco dello scrittore. Sebbene il quarto volume della saga sia completo, c’è ancora un punto da sistemare: il finale. Ed è questo il motivo che la spinge a prendere un treno per recarsi dalla famiglia, con la speranza che possano aiutarla e sostenerla, come hanno sempre fatto.
Ciò che non sa, però, è che quel viaggio cambierà, una volta e per sempre, la sua esistenza. L’incontro con il misterioso ed eccentrico Aiden (Rockwell) tirerà fuori una nuova Ellie, piena di risorse inaspettate e di una personalità dirompente.
Quando le potenzialità sono sfruttate al massimo
Argylle – La super spia
appare un concentrato di energia e di stile, utilizzati all’ennesima potenza. Nel corso delle oltre due ore di durata, si alternano scene che potrebbero entrare negli annali della storia del cinema. Tra (auto)citazioni e richiami a opere pop quali Suicide Squad o Mission: Impossible, il film non concede un attimo alla noia, andando a stimolare ogni neurone del suo pubblico.
Pochi colpi di scena – perché, in fondo, non sono quelli a interessare i realizzatori – ma tante emozioni, dettate soprattutto dal ritmo, dalla bellezza (degli interpreti, delle location, dei costumi), dal disegno generale. Un’opera simile necessita di collaboratori fidati che conoscano bene il loro mestiere e sappiano sfruttare le potenzialità a loro disposizione.
E così il montaggio di Lee Smith e Tom Harrison-Read appare un vero e proprio capolavoro, come anche la fotografia di George Richmond. Completano il quadro, ovviamente, le performance attoriali, con Rockwell e Cranston una spanna sopra a tutti e Cavill che gigioneggia, bravo anche a non prendersi troppo sul serio.