Il 28 aprile sbarca nelle sale italiane Downton Abbey II – Una Nuova Era di Simon Curtis. La pellicola è il sequel di quella del 2019, che a sua volta proseguiva le vicende dell’omonima e acclamata serie tv, creata da Julian Fellowes. Tornano sul grande schermo i Crawley, divisi tra la Costa Azzurra e la mitica dimora dello Yorkshire.
Downton Abbey II – Una Nuova Era | La trama
Tom (Allen Leech) e Lucy (Tuppence Middleton) sono novelli sposi, e ricevono una bella notizia giusto dopo le nozze La piccola Sibby (figlia di Tom e di Sybil) riceverà in dono una villa in Francia, lasciata in eredità a Lady Violet (Maggie Smith) da una sua ex fiamma.
Cora (Elizabeth McGovern) e Robert (Hugh Bonneville) partono, insieme a Tom, Lucy, Edith (Laura Carmichael) e Bertie (Harry Hadden-Paton), alla volta della Costa Azzurra. L’intenzione è quella di conoscere il figlio di colui che ha compiuto un simile gesto e di capirne i motivi.
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Intanto, a Downton Abbey, giunge una troupe cinematografica, capitanata da Jack Barber (Hugh Dancy), regista di numerosi film muti con Myrna Dalgleish (Laura Haddock) e Guy Dexter (Dominic West). A Mary (Michelle Dockery) il compito di supervisionare la loro permanenza e il loro lavoro.
L’amore per e in Downton Abbey
Nel momento in cui la scena si apre, e la macchina da presa parte con la sua panoramica, abbracciando il suggestivo e inconfondibile scenario, si viene completamente immersi in quello che è il mood dello show. Il tema musicale contribuisce alla sensazione. Downton Abbey è e resta una delle serie di culto più amate degli ultimi anni, per cui il pubblico è ormai affezionato ai suoi personaggi e alle loro vicende.
L’amore, rappresentato soprattutto sottoforma di matrimonio – vedi Lady e Lord Grantham, ma anche Mary ed Henry (Matthew Goode, nominato ma non pervenuto), o ancora Tom e Lucy – gioca un ruolo di primo piano, sebbene si mantenga, in qualche modo, sullo sfondo. Ed è appunto il modo in cui lo “sfondo” permette al resto di emergere e di attecchire, che rende la pellicola cosi ammaliante.
Nel corso delle due ore di durata, l’amore permea il racconto. La solitudine, la tenerezza, la tentazione, il timore di perdere qualcuno e l’accettazione di fronte all’evidenza, sono solo alcune delle sfumature presentate. Ogni personaggio ha così la possibilità di ritagliarsi uno spazio, di mostrarsi nella sua umanità e di conquistarsi la sua fetta di pubblico.
Una “bipolarità” creativa
A livello visivo, Downton Abbey II – Una Nuova Era sfrutta i colori e le caratteristiche delle due location. Da una parte la brillantezza della Costa Azzurra, che abbaglia gli occhi e dà un senso di solarità, spensieratezza. Dall’altra, i toni pastello dello Yorkshire, talvolta tendenti al grigio – in fondo il clima in Inghilterra tende a riservarne un bel po’- suggeriscono un’indolenza differente, legata anche allo stile di vita dell’alta società.
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Questa sorta di bipolarità si rispecchia poi nelle vicende, incentrate sul confronto/scontro tra vecchia e nuova generazione. I massimi simboli sono ovviamente Violet e Mary – sua erede diretta. La “nuova era” del titolo fa venire alla mente un ideale passaggio di testimone tra le due, al quale si arriverà, in maniera graduale e sensata, utilizzando bene gli escamotage offerti dal contesto.