Mickey 17, la recensione in anteprima del nuovo film di Bong Joon Ho con Robert Pattinson

Mickey 17 recensione
La recensione di Mickey 17 (foto: Berlinale) - Nwscinema.it

Alla Berlinale 2025 è stato presentato in anteprima Mickey 17, l’atteso nuovo film di Bing Joon Ho con Robert Pattinson protagonista. Ecco cosa ne pensiamo dopo averlo visto.

C’è molta curiosità per Mickey 17, il nuovo lungometraggio del regista premio Oscar per Parasite che ha firmato anche film come Snowpiercer, Okja, Memorie di un Assassino. Bong Joon Ho questa volta invita lo spettatore a vivere un’epopea fantascientifica che, con tono satirico, intelligenza e un pizzico di follia, spinge a riflettere sulle condizioni attuali di un presente pestilenziale che sta soffrendo per varie cause esterne e interne.

Adattamento del romanzo Mickey7 di Edward Ashton, Mickey 17 vede Robert Pattinson protagonista al fianco di Toni Collette, Mark Ruffalo e Naomi Ackie. Una storia ambientata nello spazio che conferma l’ambizione e la creatività del regista coreano.

Mickey 17: di cosa parla

Pattinson interpreta Mickey Barnes, un lavoratore umile bio-clone del futuro condannato alla vita eterna, o alla morte eterna. Egli viene ripetutamente ucciso come strumento di una società di esplorazione spaziale, mentre svolge lavori mortalmente pericolosi per poi reincarnarsi e ricominciare la sua vita da capo.

Un giorno Mickey viene mandato in avanscoperta sul pianeta ghiacciato Niflheim per la futura colonizzazione e quando la nave si avvicina a un pianeta che potrebbe essere interessante, ci si rende conto che gli abitanti “creeper”, insetti giganti con zanne, devono essere sterminati. Lo stesso Mickey, alla sua 17° incarnazione, si innamora della compagna di equipaggio Nasha, ma le cose si complicano quando Mickey non riesce a morire come previsto e deve vivere accanto a una nuova versione: Mickey 18, un “duplicato” spietato e violento.

Pattinson Mickey 17
Robert Pattinson in una scena di Mickey 17 (Foto: Berlinale) – Newscinema.it

Uno sci-fi satirico e divertente

Il regista coreano sceglie la chiave della satira futurista per costruire la sua critica al progresso, all’idea di Elon Musk, tornando al suo cinema di Okja e Snowpiercer come stile e struttura. Tuttavia resta di fondo il suo interesse a sottolineare le differenze sociali, l’oppressione dei poteri forti evidenziando i punti deboli dell’umanità.

Come Okja, Mickey viene regolarmente umiliato, torturato e abusato da una classe dirigente per la quale è un semplice strumento. L’eco visiva di Alien di Ridley Scott si nota anche nell’attacco da parte di un creeper che si avventa sul viso di uno dei personaggi umani nel corso del film. Pattinson conferma il suo talento, giocando molto con l’espressività del suo personaggio, dalla gestualità alla voce, mentre Mark Ruffalo è un leader narcisista senza speranza, circondato da una cabala di yes-men armati di telecamere che immortalano ogni sua mossa. Parla con denti incredibilmente bianchi per sempre scoperti in una smorfia autocelebrativa, narici dilatate, vocali leggermente allungate.

Al loro fianco le quote rosa magnificamente rappresentate da una Toni Collette arguta e spregiudicata, e una Naomi Ackie combattiva e passionale. Mickey 17 evolve in una rivolta popolare ed è un film con un buon ritmo che rivela la regia d’autore.

By Letizia Rogolino

Il cinema e la scrittura sono le compagne di viaggio di cui non posso fare a meno. Quando sono in sala, si spengono le luci e il proiettore inizia a girare, sono nella mia dimensione :)! Discepola dell' indimenticabile Nora Ephron, tra i miei registi preferiti posso menzionare Steven Spielberg, Tim Burton, Ferzan Ozpetek, Quentin Tarantino, Hitchcock e Robert Zemeckis. Oltre il cinema, l'altra mia droga? Le serie tv, lo ammetto!

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