Paddington in Perù, la recensione: l’orsetto londinese funziona ancora?

Paddington recensione
Paddington recensione (fonte: Ufficio stampa - Newscinema.it)

Il tenero e dolce orso che ormai tutti conosciamo, sta per tornare nelle sale italiane con Paddington in Perù. Sempre goloso di marmellata questa volta ci porterà per mano a conoscere le sue vere origini attraverso un’avventura di proporzioni molto più ambiziose.

Review 0
3.4 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

Arriva il 20 febbraio in tutti i cinema italiani Paddington in Perù, il terzo capitolo della saga con protagonista l’orsetto più affettuoso e garbato del cinema odierno. Ha aperto le danze nel 2014 con Paul King al timone, prendendo spunto per il soggetto dall’orso Paddington appunto, un personaggio della letteratura inglese per bambini creato da Michael Bond.

Diametralmente opposto a Ted, l’altro morbido orsacchiotto cinematografico, Paddington rispecchia la natura del vero signorino inglese, dai modi di fare fino all’eleganza. Arrivati dunque al 2025 e alla terza avventura sul grande schermo, la domanda sorge spontanea: Paddington riesce ancora a funzionare come prima?

Con Paddington in Perù aumenta l’ambizione

Ormai lo consociamo bene, Paddington è il simpatico amico che chiunque vorrebbe avere al proprio fianco, ma lui il suo posto l’ha trovato e non pare aver intenzione di lasciarlo. Legatissimo alla sua famiglia acquisita, i Brown, vive la quotidianità nella grigia ma per lui gioiosa Londra. Questo equilibrio però sarà messo a dura prova quando ogni membro della famiglia Brown si troverà a dover lottare con sentimenti contrastanti. Dall’autostima alla noia fino alla mancanza di affiatamento familiare.

Antonio Banderas in una scena di Paddington in Perù
Antonio Banderas in una scena di Paddington in Perù (fonte: Ufficio stampa – Newscinema.it)

Anche Paddington, dal canto suo, verrà stravolto da una notizia inaspettata che lo porterà lontano da casa, ma che sarà anche il trampolino per un’avventura in Perù tutti insieme. Inconsapevolmente questo viaggio di famiglia, pensato per far visita all’amata zia Lucy, si trasformerà in una caccia all’uomo (o meglio alla zia) immersi nella pericolosa giungla amazzonica.

Rispetto ai precedenti capitoli quindi l’asticella si alza improvvisamente per catapultarci in vastissimi scenari pieni di insidie, dove un Paddington coraggioso e spinto dal sentimento verrà messo alla prova alla pari di Indiana Jones.

Un film per piccini ma dall’anima adulta

Se all’apparenza Paddington in Perù può darvi l’idea di essere un prodotto che vedreste soltanto se obbligati a portare vostro figlio, ricredetevi. A differenza di altri titoli creati solamente per i più piccoli, questo terzo capitolo di Paddington gode di riscontri forse anche più adulti dei primi due.

Loro sono la mia tribù, voi siete la mia famiglia.”

Paddington in una scena del film
Paddington in una scena del film (fonte: Ufficio stampa – Newscinema.it)

Questa è solamente una delle citazioni che il film utilizza per diffondere messaggi urgenti per la società in cui viviamo. Si parla alle nuove e alle vecchie generazioni toccando il tema dell’adozione, il senso d’appartenenza, il bisogno di sentirsi parte di una famiglia e il legame che uno si costruisce al di là delle origini. Ma la cosa che più fa piacere notare è il modo in cui riesce a farlo, facendosi facilmente assorbire da chiunque.

L’integrità inviolabile di questo tenero orsetto si fa strada dunque tra chili di marmellata rendendo il nucleo del film fortemente attuale. La sana vitalità che emerge dal protagonista è inoltre perfettamente adattata dalla voce di Francesco Mandelli che, ancora una volta, rimane uno dei pochi talent esterni al doppiaggio professionista a svolgere un ottimo lavoro.

Cambia la regia ma non lo stile

Paul King

, regista e sceneggiatore dei primi due Paddington, questa volta cede il posto di comando a Dougal Wilson il quale però sembra aver studiato molto bene la cifra stilistica del personaggio. Paddington in Perù infatti, trova un equilibrio totale con ciò che era stato fatto, non facendo avvertire per nulla il cambiamento.

Stessa ironia, stessa resa estetica, stesso intento alla base. Paddington rimane un prodotto per famiglie che infonde buonumore, leggerezza e quel sapore che ormai non si sente più. Non c’è bisogno di esagerare, non servono magie o supereroi, qui si viaggia su vibrazioni più solide, più umane.

Ecco dunque il segreto di questo orsetto, veicolare in maniera sincera e naturale la semplicità del calore umano e l’essenza della famiglia. Questi sono gli elementi che insieme a ciò che ha saputo costruire negli anni, riescono a farlo funzionare ancora.

By Lorenzo Usai

Contraddistinto da una passione cinefila quasi maniacale, cresciuta in me come una vocazione, cerco ogni giorno che passa di scoprire sempre di più, farmi esperienza, parlare e scrivere di questo magico mondo. Fin da piccolo sono sempre rimasto incantato dal cinema, la sala, l’enorme schermo davanti a me e tutte le storie che mi portano dentro ad infiniti mondi, vivendo esperienze come in prima persona. Insomma i film emozionano, insegnano, confortano, incoraggiano, divertono, sono una potenza reale e concreta, per me non sono un passatempo ma un vero stile di vita.

Related Post