Il 6 settembre 2018 esce nei cinema italiani Slender Man, l’atteso horror diretto da Sylvain White e interpretato da Joey King, Julia Goldani Telles, Jaz Sinclair e Annalise Basso. Tratto dai racconti dell’orrore Creepypasta nati dal progetto fotografico di Victor Surge, Slender Man è un’entità oscura diventata un fenomeno virale. Una leggenda metropolitana che, citata in film, cartoni e videogame, debutta sul grande schermo nell’omonimo lungometraggio di Sylvain White.
Slender Man: la trama del film
Wren
, Hallie, Chloe e Katie sono quattro adolescenti che, per sfatare il mito di Slender Man, compiono un rito che le porta una a una a svanire nel nulla. Ma si tratta dell’ennesima trovata social oppure di una leggenda metropolitana divenuta realtà? E soprattutto Slender Man è davvero in grado di manipolare la mente dei ragazzi? La risposta è in una creatura divenuta molto più di un semplice Babau del web mondiale!
Slender Man: la recensione dell’horror di Sylvain White
Dall’alba dei tempi la letteratura e il cinema horror (leggi qui la nostra recensione in anteprima di Suspiria) attingono incubi dalle leggende metropolitane. Una serie di racconti popolari che, sospesi tra realtà e finzione, alimentano la creatività di masters of horror disposti a tutto per terrorizzare il pubblico mondiale. Dopo la divertente trilogia di Urban Legends e l’ottimo So cosa hai fatto, l’horror trascende l’aura mistica degli anni Novanta concentrando l’attenzione sul realismo (la prova è l’abuso del found footage che, dopo The Blair Witch Project, lancia vari franchise di successo tra cui Paranormal Activity, Rec e tanti altri) del falso documentario.
E qui arriviamo al mito di Slender Man che, nato dall’esperimento fotografico di Victor Surge, ha delle tragiche ripercussioni nel mondo reale: nel 2014 alcuni teenager, suggestionati dal mito della creatura, partecipano a dei violenti riti sacrificali. Ed è proprio fondendo realtà e finzione, found footage e cinematografia che Sylvain White, supportato dallo script di Victor Surge, concretizza sul grande schermo l’incubo di Slender Man. Ma un cast di giovani star e un incipit accattivante non sono sufficienti per realizzare un buon horror: nel caotico script di David Birke (che, assurdo ma vero, è l’autore dell’ottimo Elle di Paul Verhoeven), Slender Man trova la sua principale fragilità. Un’altalena di sogni, visioni e incubi che, attingendo dai classici horror, non solo risulta trita e ritrita ma crea nello spettatore un colpo di sonno raro nel cinema di genere. La sensazione principale è di vedere un horror privo di una personalità cinematografica: un film che non dà una base strutturale e una linearità a una leggenda che, nelle sue radici, aveva altre potenzialità espressive. L’ennesimo teen horror che, peccando di eccessiva superficialità, demolisce un mito popolare degno di Freddy Krueger e Babadook.
Slender Man verrà distribuito da Warner Bros Italia nei cinema italiani il 6 settembre 2018.