Resident Evil ha avuto i suoi alti e bassi, ma in questo articolo ripercorriamo le tappe di una saga che ha vissuto alti e bassi, attraverso una selezione di 10 scene epiche.
A Novembre 2021è uscito al cinema Resident Evil: Welcome to Raccoon City che ha continuato l’avventura horror della saga con Milla Jovovich ispirata al videogioco. Sebbene siamo ormai lontani dai fasti degli inizi, questo franchise ci ha regalato momenti indimenticabili. Momenti che ancora oggi vengono citate da milioni di fan in tutto il mondo e che mantengono alto il nome di Resident Evil.
Gli zombie galleggianti (Resident Evil)
Nel primo capitolo della saga, Resident Evil, risalente al 2002, la protagonista Alice – interpretata per molti anni da Milla Jovovich – finisce per scoprire un ufficio completamente allagato, all’interno del quale galleggia il cadavere di una donna bionda. Ovviamente, come in ogni film di zombie che si rispetti, il clima di tensione la fa da padrone. Motivo per cui, quando la macchina da presa si avvicina al viso della donna, che improvvisamente apre gli occhi e mette una mano contro il vetro, lo spettatore balza sulla poltrona e inizia a pregustare ciò che di lì a poco accadrà.
La griglia laser (Resident Evil)
Impossibile non ricordare la scena della griglia laser, sempre nel primo Resident Evil. In quella che è forse la pellicola più riuscita, considerando tutti i punti di vista, i protagonista hanno ben due minacce letali da affrontare. Da un lato gli zombie, dall’altro l’intelligenza artificale al servizio della Umbrella Corporation.
Nel tentativo di fuggire e aprire la porta che blocca un corridoio, un piccolo gruppo di operatori della Umbrella finiscono per essere fatti letteralmente a fette da fasci di laser inarrestabili.
L’importanza delle location
L’attacco al cimitero (Resident Evil: Apocalypse)
Il secondo capitolo della saga, Resident Evil: Apocalypse mostra una Raccoon City completamente invasa dagli zombie. Ma è la scena all’interno del cimitero quella a imprimersi nell’immaginario del pubblico. Quando Alice e il resto dei suoi devono attraversare questo luogo, inquietante già di per sè, troveranno una sorpresa ancora più creepy. Le mani dei morti viventi che spuntano dal terreno, alla ricerca di vittime vive e vegete, costituiscono il punto di forza e rimandano a tutta una serie di suggestioni, da Romero a Michael Jackson.
Nemesi attacca gli uffici S.T.A.R.S. (Resident Evil: Apocalypse)
Sebbene la mostruosa figura di Nemesi nei videogame compaia più avanti, nel secondo Resident Evil ha un ruolo piuttosto cruciale. Non è caso è protagonista di una delle scene più iconiche del film. Rendendo, in qualche modo, omaggio a quanto accade nel videogioco, Nemesi viene indirizzato contro gli uffici della S.T.A.R.S. e nessuno può sopravvivere alla sua furia omicida. Mandante è chiaramente la Umbrella Corporation, che vuole testare le abilità del mostro.
L’esplosione della cisterna (Resident Evil: Extinction)
Nel terzo capitolo, Resident Evil: Extinction, l’azione ha luogo nel deserto del Nevada. Spostando momentaneamente l’attenzione del pubblico, si pensava forse di ravvivarne la curiosità. Obiettivo raggiunto solo in parte. Di certo solo in una location simile si sarebbe potuta svolgere la scena che vede protagonista Carlos Oliveira (interpretato da Oded Fehr). Ormai consapevole della sua fine e del diffondersi del virus, l’uomo decide di far esplodere una cisterna di gas così da uccidere il maggior numero di zombie.
Resident Evil: Le scene in slow motion
La fuga dal tetto (Resident Evil: Afterlife)
Le scene in slow-motion hanno sempre affascinato e riscosso successo, diventando nel franchise di Resident Evil uno dei suoi cavalli di battaglia. Il terzo capitolo ne mette in scena un bel po’, tra cui anche uno scontro con un mostro dotato di ascia in una doccia. Ma il momento più epico è sicuramente quando Alice, dopo aver attraversato un’orda di zombie, in corsa su un tetto, si lancia dal parapetto, poco prima che esploda un ordigno, e atterra su un piano adiacente. Rigorosamente senza un graffio e pistole in pugno.
L’introduzione in slow motion al contrario (Resident Evil: Retribution)
Le sequenze introduttive dei vari Resident Evil sono diventate vi via sempre più originali e accattivanti. Ne è un esempio perfetto quella di Resident Evil: Extinction, che prende avvio esattamente da dove si era interrotta la narrazione nel precedente capitolo.
Alice e i suoi sono bloccati in cima a una cisterna, nel mezzo dell’oceano, assediati dalle forze della Umbrella Corporation. L’escamotage della pellicola porta però lo spettatore ad assistere a uno spettacolo a dir poco unico: partendo dal finale, a ritroso e in slow-motion, scopriamo le fasi dello scontro.
La top 3 delle migliori scene di Resident Evil
La lotta rompighiaccio (Resident Evil: Retribution)
Resident Evil: Retribution è forse uno dei capitoli più riusciti dal punto di vista dell’azione, piena di stile e di ritmo. Nella scena in questione, Alice, Leon, and Luther (Boris Kodjoe) affrontano Rain (Michelle Rodriguez), mentre Jill Valentine (Sienna Guillory) spacca il ghiaccio a bordo di un gigantesco sottomarino. Sebbene i “buoni” sembrino sul punto di essere sopraffatti, alla fine Rain e Jill verranno trascinate via, sul fondo dell’oceano, da un’orda di zombie.
La caccia dei segugi (Resident Evil: The Final Chapter)
Dopo i cani zombie del primo Resident Evil, l’asticella si alza e in questo capitolo finale si assiste a una delle scene più spaventose e intense dell’intero franchise.
Alice e il suo gruppo stanno per tornare a una Raccoon City ormai decimata per reinfiltrarsi nell’Alveare, ma più si avvicinano e più le cose si fanno difficili. Una brulicante orda di cani mutanti li insegue fino a una scogliera e in una pozza d’acqua, dove li attendono dei cuccioli non troppo affettuosi.
Leggi anche: Stranger Things, arrivano gli zombie a Hawkins
Rientrando nell’Alveare (Resident Evil: The Final Chapter)
Il cerchio si chiude con il capitolo finale, Resident Evil: The Final Chapter, nel quale Alice torna finalmente all’interno dell’Alveare. Da lì in fondo è partito tutto… In un’ottica alquanto nostalgica (e forse un pochino ruffiana) fa il suo ritorno in scena addirittura la griglia laser, così da riportare anche lo spettatore più affezionato a rivivere le emozioni del passato. Peccato che nel frattempo, si siano alternate situazioni degne dei migliori meme!