RFF: conferenza stampa e recensione di “Kubrick – Una Storia Porno”

Il porno è un argomento senza dubbio molto complesso e spigoloso, per quanto la nostra società al giorno d’oggi si sia aperta a generi (di dubbia qualità) che spesso confinano col genere in questione. Tutti lo guardano, tutti ne parlano a dispetto di quanto si possa dire, il porno è oramai una costante della generazione internet ma per molti aspetti rimane tutt’ora un tabù. Affrontare un tabù non è di certo cosa facile ma la produzione insieme agli autori e agli interpreti ha fatto un buon lavoro nel cercare il giusto modo per affrontare l’argomento, riuscendo a epurarlo dagli aspetti più grotteschi.

La storia che dà l’incipit alla serie vede come protagonisti Dante, Sergio e Nico, tre ragazzi con la passione per il cinema, registi in erba di ambiziosi quanto insostenibili cortometraggi, tutti girati nel garage della villa di famiglia di Dante. Quando, dopo aver bussato invano a tante porte, ricevono finalmente la telefonata di un produttore, i tre credono di avercela fatta. Peccato che il tycoon in questione produca film hard: per contrastare il virus dell’amatoriale che sta mettendo in ginocchio il porno, sta cercando giovani “autori” che rinnovino i vecchi generi, ed è disposto a pagare 7mila euro per 5 minuti di materiale a luci rosse.

Questa,  firmata da Ludovico Bessagato, è una serie comica, la storia di sei ragazzi pieni di idee, nati nel decennio sbagliato e in attesa di trovare un posto nel mondo. E speriamo possa trovare ben presto un riscontro in termini economici per poter prevedere una seconda stagione in tempi brevi. Ce ne hanno parlato oggi in conferenza stampa il regista e ideatore del progetto e il distributore:

Rosario Rinaldo (Produttore – Magnolia Fiction): “Kubrick – Una storia porno” è costata circa 80000 euro, verrà distribuita dapprima su un canale web per poi sperare di trovare una maggiore distribuzione ovemai le visualizzazioni dovessero andare a buon fine. Il tipo di programmazione è il frutto di una delle prime attività che il laboratorio di Magnolia Fiction ha realizzato. Dal 2008 a oggi, a causa dei sempre più ingenti tagli che il nostro settore ha subito, abbiamo iniziato a pensare a nuovi investimenti che concepissero una forma produttiva diversa rispetto a quella convenzionale, con costi molto più contenuti. Abbiamo investito sia in questa serie che in un’altra che ora è al vaglio su SKY. “Kubrick – Una storia porno” andrà gratuitamente sul web e ci accompagnerà in questo cammino che abbiamo deciso di intraprendere, sperando ci porti verso lidi fruttuosi e finora inesplorati, perlomeno in Italia. Abbiamo deciso di puntare su un genere particolarmente attivo sulla rete ma ovviamente non ci interessava fare un porno, quello che ci solleticava era scherzarci sopra e giocare con chi ne fa uso sulla rete. Sono state pensate sei puntate ma il canale in cui verrà distribuito ne ha studiate delle altre.

Distribuzione: Il canale sul quale verrà proiettata questa serie esiste sul web da sei anni e mentre noi abbiamo già fatto una nostra esperienza produttiva con una serie web chiamata Lost in Google, Magnolia Fiction non si era mai confrontata con la realtà del web, proprio per questo, insieme, abbiamo cercato di ripensare la serie per cercare di velocizzare e snellire le puntate rendendole più brevi e più numerose.

Ludovico Bessegato (Ideatore e Regista): Solitamente scelgo insieme ai miei collaboratori i temi diversi da quelli che solitamente produciamo e commercializziamo insieme alle reti principali. Come tutti i giovani, guardo alle serie americane o a quelle italiane maggiormente riuscite come Boris. Volevamo parlare di porno, certo,  abbiamo analizzato le statistiche e non ci voleva un genio per capire che è la forma di intrattenimento maggiormente seguita sul web, quasi il 95% dei maschi italiani ne fa utilizzo. D’altro canto ci eravamo chiesti più volte dove fosse finito il pubblico under trenta che oramai non segue più i canali ordinali di intrattenimento come la tv e facendo un breve giro su YouTube ci siamo resi conto del potenziale che questo mezzo avesse e quanto pubblico aveva oramai veicolato in rete. Non a caso ci siamo rivolti a Immanuel Casto per la sigla della nostra serie, dal titolo “Porn To be Alive”, lui è un altro guro della rete, essendo in breve tempo riuscito a ritagliarsi una ragguardevole fetta di pubblico telematico con i suoi video musicali e non solo. Per l’Italia, l’idea che il cast e la crew del progetto fosse tutta sotto i trent’anni era senza dubbio un segno di progresso e di novità e speriamo che questo possa essere riconosciuto anche dal pubblico. Per quanto riguarda la storia diciamo che l’idea non era quella di parlare di porno ma di raccontare la storia di sei ragazzi. Abbiamo cercato di seguire l’approccio di Full Monty, che non è un film sullo spogliarello ma racconta lo sfondo storico in cui è contestualizzata la storia, vedo delle similitudini in questo, la storia di tre ragazzi che per portare avanti le proprie passioni scendono a compromessi e intraprendono questa avventura con tutte le difficoltà del caso.

Il trailer in versione pop: