RFF13: 7 sconosciuti a El Royale, conferenza stampa

La tredicesima edizione della Festa del cinema di Roma ha ufficialmente preso il via questa mattina con l’anteprima del film 7 sconosciuti a El Royale diretto da Drew Goddard. Il regista, sceneggiatore e produttore televisivo, noto ai più per aver scritto diversi episodi della serie tv Buffy, l’ammazzavampiri, Lost e Alias, ha portato a Roma il suo secondo film da regista.

Ambientato nel 1969, il motel El Royale, situato a cavallo tra il Nevada e la California, è la location dove 7 personaggi, dovranno regolare dei conti rimasti in sospeso con il proprio passato.

Durante la conferenza stampa, oltre al regista Drew Goddard ha preso parte anche l’attrice Cailee Spaeny (la giovane e complicata Rosie soprannominata  Stivaletti ) rispondendo alle diverse domande inerenti al film e non solo…

Cosa rappresenta El Royale e come ci ha lavorato?

Andrew Goddard: Il motel posto a cavallo tra i due stati, riflette le dualità presenti nei sette personaggi, compresi i loro segreti. Amo i personaggi diversi, lavoro molto sull’empatia che si viene a creare sul set. Lavoro con Hemsworth da dieci anni, volevo fargli fare qualcosa di diverso, che non aveva mai fatto prima.

Che esperienza è stata per te?

Cailee Spaeny: È stata una bellissima esperienza, perché è stato eccitante fare lo switch dei due personaggi, tra quello dolce e quello più feroce. Mi ha aiutato molto il fatto che il mio personaggio fosse innamorato.

Come ha costruito la sceneggiatura, con i diversi punti di vista dei personaggi?

Drew Goddard: Amo i diversi personaggi ed è stato complicato mostrare i diversi punti di vista all’intrno della storia. Chris è un talento speciale ed è stato perfetto per interpretare questo personaggio, mettendo in luce un inaspettato lato oscuro.

Drew Goddard e Cailee Spaeny

Quale tipo di possibilità o limite è stato girare in un solo luogo?

Drew Goddard: Le riprese sono durate diversi mesi. Il film è stato girato cronologicamente, e ogni scena e decisione che avveniva, automaticamente influenzava la scena successiva.

Come mai ha scelto di girare in pellicola e non in digitale?

Drew Goddard: Non è stato casuale. È legata ad una scelta emotiva, per creare un effetto che solo la pellicola è in grado di poter fare e perché volevo vedere il girato in un’unica volta.

Ci sono diversi riferimenti a registi come Tarantino, ha preso ispirazione dal suo modo di fare cinema?

Drew Goddard: Ci sono diversi omaggi al cinema di Tarantino e ai Fratelli Coen, perché sono stati dei punti di riferimento nella mia carriera cinematografica. Per questo ho voluto sperimentare, per la prima volta, qualcosa di diverso.

Scrivere per sette personaggi non è facile. In fase di scrittura, già sapevi quali attori avrebbero interpretato questi ruoli?

Drew Goddard: Non ho mai pensato agli attori che avrebbero preso parte al film, anche perché non sapevo il budget che avremmo avuto a disposizione. Pensavo solo alla storia da dover scrivere e successivamente abbiamo pensato a come comporre il cast.