Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa del nuovo attesissimo film di Richard Gere: La frode. Diretto da Nicholas Jarecki e interpretato da Richard Gere, Tim Roth, Susan Sarandon, Laetitia Casta e Brit Marling La frode racconta la storia del ricco magnate Robert Miller, un uomo di grande successo dalla vita apparentemente perfetta. Amato dalla sua famiglia e protetto dal suo immenso impero commerciale Robert Miller non è la persona che tutti credono: è infatti un brillante doppiogiochista e un marito fedifrago. Dove lo porteranno queste sue nascoste quanto inquietanti qualità? Potete trovare qui sotto le domande della stampa italiana a Richard Gere.
E’ felice di presentare La frode a Roma?
Sono appena arrivato da Amsterdam e la cosa buffa è che li sono tutti tranquilli e timidi mentre qui a Roma c’è un po’ di pazzia, rumore e simpatia. E’ decisamente divertente essere qui.
Un personaggio così oscuro non l’ha mai interpretato prima, come si è trovato nella parte?
E’ stato facile. Mi è bastato pensare all’italiano medio. Bei vestiti, l’amante, problemi finanziari. Scherzi a parte il personaggio è fantastico e la sceneggiatura meravigliosa. E’ chiaramente un personaggio che è possibile trovare in tutto il mondo. Un uomo alfa.
Come concilia questo personaggio con la sua filosofia zen?
Questa domanda mi viene fatta spesso. In realtà la recitazione è questo, è mettersi in gioco. Si può giocare con qualcosa che non ha nessun significato o con qualcosa che un senso lo ha. Il protagonista del film fa delle cose che io stesse farei o magari avrei fatto. Non è un assassino. Gli errori commessi da Robert sono fatti su larga scala. Tutti noi abbiamo fatto degli errori. Quindi interpretare un personaggio onestamente è come mettere uno specchio davanti a se stessi.
E’ fantastica la sua alchimia con Susan Sarandon. Come l’avete creata?
A volte può essere difficile interpretare e rendere credibile un rapporto di lunga durata come quello tra i protagonisti della storia. Ma io e Susan sono quasi quaranta anni che ci conosciamo ed è già la seconda volta che interpreta mia moglie. Noi due ci capiamo, conosciamo e litighiamo come tutte le coppie sposate.
Che cosa pensa del finale del film?
Abbiamo discusso parecchio sul finale del film e credo che il messaggio sia lo specchio, la possibilità di guardare dentro se stessi. Una delle scene più importanti del film è proprio quella tra il mio personaggio e la figlia nel parco. Quella in cui cerca di spiegare la sua posizione. In ogni caso l’impulso che viene da dentro al mio personaggio è proprio quello che fa andare a rotoli il nostro mondo. L’idea che tutti siano al nostro servizio è la fonte di tutti i problemi odierni.
Che cosa pensa di questo film?
Credo sia veramente un prodotto ottimo basato su una sceneggiatura incredibile. Una delle cose che mi sono dispiaciute di più è che Nick non abbia ricevuto neanche una nomination.
Che cosa pensa del mondo oscuro del protagonista? E’ relativo al solo settore finanziario?
Non è relativo al solo mondo della finanza. Quando entri nel club sei sempre dentro e non ne esci più. In un club non ci si ferisce a vicenda. Ma ci si conosce. Una volta che si è dentro al club si è onnipotenti.
Il suo personaggio ha qualche possibilità di redenzione?
La legge è una lunga serie di tecnicismi e il mio personaggio riesce ad uscirne proprio perché è uno del club. E’ un uomo che perde tantissimo compresi il rapporto con la moglie e la figlia. Ma in ogni caso per quanto possa danneggiare i suoi rapporti può sempre recuperarli. Ad esempio Clinton ha fatto cose meravigliose ma anche altre molto stupide. E guardatelo adesso. Dopo la bufera il rapporto con la sua famiglia è tornato a splendere. Nulla è mai definitivo ma tutto è in continuo movimento. Quando ho letto la sceneggiatura mi sono venute in mente delle cose. Ad esempio Ted Kennedy e il caso della giovane Mary Jo Kopechne. Nella vita può capitare di tutto, anche che uomini molto buoni facciano azioni molto cattive.
Che sensazione si prova ad essere un intoccabile del mondo del cinema?
Effettivamente sono un socio del club del cinema perché nonostante tutto continuo ancora a lavorarci.
E’ ancora della idea di non volersi dedicare alla regia?
Sto lavorando ad una serie di progetti che sento molto vicini e mai dire mai. Ma non ho mai avuto questo grande impulso a dirigere altrimenti lo avrei già fatto. Il mio vero obiettivo è capire come funziona la mente umana e dedicare tutto il mio tempo di qualità a mio figlio e agli impegni in Tibet.
La frode uscirà in tutti i cinema italiani a partire dal 14 marzo 2013.
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