Stanley Tucci nel corso della sua carriera ha vinto 2 Golden Globe e ricevuto una candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista nel film Amabili resti di Peter Jackson. Ma sono tantissimi i ruoli per cui non viene ricordato abbastanza e che invece meriterebbero ben altro tipo di attenzione. Tucci è uno dei migliori attori della sua generazione ed inspiegabilmente anche uno dei meno celebrati. Se il grande pubblico lo associa principalmente ai suoi ruoli in blockbuster come Hunger Games o Captain America – Il primo Vendicatore, i cinefili lo ricordano sicuramente per la sua formidabile interpretazione nel film di Jackson del 2009. Ma Tucci, come tutti i grandi caratteristi, ha spesso brillato in ruoli minuscoli resi memorabili proprio dalla sua bravura.
Stanley Tucci | ritratto di un caratterista
Stanley Tucci è stato spesso in grado di trasformare ruoli apparentemente marginali in grandi interpretazioni rimaste impresse nella memoria degli spettatori. Un esempio concreto? Il suo personaggio nella serie The Hunger Games. Quando il regista Gary Ross (amico di vecchia data di Tucci) gli offrì un ruolo nel suo adattamento cinematografico del romanzo di Suzanne Collins, l’attore non aveva ancora mai sentito parlare del libro. Nonostante ciò, il suo contributo è stato determinante nello sviluppo del look di Caesar Flickerman. Se i capelli viola, per esempio, erano una creazione della mente dell’autrice originale, Tucci ha suggerito di dare a Flickerman una carnagione scura quasi disumana (per l’abbronzatura) ed una dentatura chiaramente artificiale che da sola spiega benissimo la vanità del personaggio e la sua relazione con le telecamere.
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The Final Portrait
Particolarmente interessante per gli amanti del lavoro da attore di Stanley Tucci, è il suo film da regista The Final Portrait. Guardandolo, ci si rende immediatamente conto di quanto ci sia nella messa in scena del gigantesco mestiere di quest’attore. Caratterista quasi sempre presente in un pugno di scene a film, ma sempre memorabile, Tucci ha affinato nel corso della sua filmografia una capacità magistrale nel dare vita in una manciata di minuti a personaggi complessi ed affascinanti. Tucci è in grado di animare scene da solo senza il bisogno di avere un background, è capace con pochissimi gesti di concentrare e sintetizzare ciò che altri riescono a fare solo lungo tutto un film. Anche The Final Portrait è per questo un film di piccoli gesti e dettagli.
La sua passione per la ristorazione
Stanley Tucci ha iniziato la sua carriera dietro la macchina da presa nel 1996 come co-regista e co-sceneggiatore di Big Night, a proposito di due fratelli che lottavano per salvare il loro ristorante italiano nel New Jersey degli anni ’50. Il film, raccontando la storia di un’azienda in difficoltà e dal destino incerto, metteva in scena una fantasia che più tardi sarebbe diventata realtà. Negli anni 2000, infatti, Stanley Tucci ha contribuito a sviluppare la Finch Tavern, ristorante specializzato nella cucina italiana a Croton Falls, New York.
Il locale è oggi chiuso, ma, come rivelato dallo stesso Tucci, il sogno è ancora quello di ritornare a lavorare nel campo della ristorazione. Nonostante ciò, il regista e attore americano ha avuto modo di far conoscere al mondo la propria abilità in cucina attraverso due libri di ricette. Nel 2012, Simon & Schuster ha pubblicato The Tucci Cookbook, contenente oltre 200 ricette di cucina italiana che la famiglia Tucci ha tramandato di generazione in generazione.