I punti di forza delle serie tv ideate e realizzate da Ryan Murphy

Da molti anni ormai, il nome di Ryan Murphy è sinonimo e garanzia di successo. Sue sono alcune delle serie tv più apprezzate e seguite di tutti i tempi, da Glee ad American Horror Story, passando per 9-1-1, Pose e Nip/Tuck. L’ultima, in ordine cronologico, è Ratched, disponibile su Netflix dal 18 settembre, con Sarah Paulson protagonista. Ma quale è il segreto dietro una simile personalità?

Ryan Murphy e il glamour

Innanzitutto diremmo il glamour. Termine anglofono sinonimo di fascino, sensualità, eleganza, è un elemento imprescindibile in ciascuno dei prodotti targati Ryan Murphy.

Leggi anche: 5 personaggi iconici creati da Ryan Murphy

La questione è pressoché insindacabile. Ne sono un esempio i numerosi servizi dedicati dai magazine di tutto il mondo alle sue serie tv. Ma basta soffermarsi per qualche minuto su una qualsiasi delle inquadrature di American Horror Story per rendersene conto.

american horror story newscinema
Lady Gaga in American Horror Story: Hotel

Il cast come punta di diamante

E non è necessaria – per quanto assolutamente d’effetto – la presenza di una diva come Lady Gaga per dare lustro ai prodotti seriali di Murphy. Sensualità e poesia si intrecciano in maniera indissolubile, avvolgendo lo spettatore nelle loro spire e lasciandogli una sensazione forte e tangibile.

Certo buona parte del lavoro lo fanno chiaramente i volti dei protagonisti, alcuni dei quali poco noti prima di essere lanciati nel firmamento delle star dallo stesso Murphy.

finn wittrock newscinema
Finn Wittrock in American Horror Story: Freak Show

Pensiamo a Finn Wittrock (anche nel cast di Ratched), che è arrivato a dividere la scena con la vincitrice del Premio Oscar Renee Zelwegger in Judy. O a Lea Michele, candidata a un Grammy Award, e Chris Colfer, che è oggi anche un apprezzato autore di libri per ragazzi.

Senza tralasciare chiaramente uno come Darren Criss, vero e proprio attore feticcio per Murphy, dal momento che collabora con lui dai tempi di Glee e fino al più recente Hollywood.

Leggi anche: American Crime Story, i pro e i contro della nuova serie antologica di Ryan Murphy

Il regista, sceneggiatore e produttore televisivo sa bene quali sono le caratteristiche necessarie per bucare lo schermo. Dopo averle individuate, le pone sotto la luce dei riflettori e riesce a tirarne fuori il massimo dell’effetto.

Quando l’ambientazione detta lo stile

D’altro canto lo aiutano anche e soprattutto le ambientazioni scelte per i sui racconti. Che si tratti di un hotel infestato o di un palcoscenico, di un liceo come tanti o di un’aula di tribunale. Non c’è una serie o miniserie, in cui lui abbia messo lo zampino, che non esibisca suggestioni particolari da questo punto di vista. La narrazione ne esce arricchita. così come le emozioni risultano rafforzate.

pose newscinema
Una scena di Pose

Diventa così quasi inconfondibile lo stile di Murphy, sempre in bilico tra cosiddetti sacro e profano. Mescolando abilmente elementi onirici, fantasiosi, con altri ancorati alla realtà, viene costruito un terreno solido e sfaccettato su cui erigere qualsivoglia tipo di struttura.

Le tematiche affrontate e i fili conduttori nei prodotti targati Ryan Murphy

Ciascuna di queste possiede infatti una quantità di tematiche molto ampia e sempre rilevante. Dall’identità alla malattia, dal valore delle diversità al peso della notorietà, ciascun prodotto potrebbe essere preso e analizzato nella sua interezza. Ne verrebbe fuori un compendio tanto variegato quanto interessante.

Allo stesso modo sarebbe possibile rintracciare diversi fili conduttori, tra cui per esempio il coraggio, i sogni nel cassetto, la rivalità, il coraggio. Si deve infatti considerare la mole di personaggi mostrati di volta in volta, per cui si possono trovare rappresentanti di ogni tipo.