Con Leopardi – Il poeta dell’infinito, Sergio Rubini celebra uno dei più grandi geni della cultura italiana. Un appuntamento da non perdere, il 7 e l’8 gennaio su Rai1
Il 7 e l’8 gennaio 2025, Rai1 ospita un appuntamento imperdibile con la storia, la poesia e il genio di Giacomo Leopardi. Diretto da Sergio Rubini, Leopardi – Il poeta dell’infinito rappresenta una produzione monumentale, già acclamata alla Biennale di Venezia del 2024. La miniserie, una coproduzione Rai Fiction, IBC Movie, Rai Com e Oplon Film, offre una narrazione nuova e vivida del poeta recanatese, combinando rigore storico e originalità creativa. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Un ritratto inedito di Giacomo Leopardi
Scritta da Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini e dallo stesso Rubini, la serie si propone di restituire alle nuove generazioni un’immagine più complessa e affascinante di Leopardi. Non solo poeta malinconico e filosofo profondo, ma anche ribelle e innovatore, capace di sfidare il conformismo della sua epoca.
Leopardi emerge come un artista “maledetto”, un genio che ha esplorato con la sua opera i confini del possibile, trovando nella poesia e nella filosofia una via per superare i limiti della sua fragile fisicità e del contesto storico.
Dove è stata girata la serie Leopardi – Il poeta dell’infinito
La produzione, girata tra Recanati, la Puglia, Torino, Roma, Napoli e altre città simbolo del Risorgimento italiano, ricostruisce con grande accuratezza gli ambienti e l’atmosfera del tempo. Grazie al supporto delle Film Commission locali, la serie ci porta a esplorare i luoghi dove Leopardi ha vissuto e creato, offrendo una cornice visiva suggestiva e immersiva.
Protagonista nei panni di Leopardi è Leonardo Maltese, già apprezzato in Rapito di Marco Bellocchio e Il Signore delle Formiche di Gianni Amelio. Accanto a lui, un cast stellare: Alessio Boni interpreta il padre Monaldo, Valentina Cervi è la madre Adelaide, mentre Giusy Buscemi veste i panni dell’irraggiungibile Fanny Targioni Tozzetti. Cristiano Caccamo è Antonio Ranieri, l’amico e confidente del poeta, mentre Alessandro Preziosi e Fausto Russo Alesi completano il cast con ruoli fondamentali nella vita di Leopardi.

Leopardi – Il poeta dell’infinito: vita, amore e rivoluzione
La miniserie si apre con la morte di Leopardi a Napoli nel 1837. Antonio Ranieri, il suo amico più caro, ripercorre la vita del poeta nel tentativo di ottenere una degna sepoltura per lui. Attraverso flashback, lo spettatore viene trasportato nella Recanati del 1809, dove un giovane Giacomo, già prodigio, si scontra con l’autorità paterna e si rifugia nella sua passione per la conoscenza.
La narrazione segue poi gli anni di formazione del poeta, dall’incontro epistolare con gli intellettuali dell’epoca alla stesura dei suoi capolavori come L’infinito. Un momento cruciale è rappresentato dall’amore impossibile per Fanny Targioni Tozzetti, musa che Leopardi sublima nei suoi versi.
Il triangolo con Antonio Ranieri, che segna profondamente la vita del poeta, si intreccia con le vicende politiche del Risorgimento italiano, evidenziando la complessità del personaggio e il suo impegno intellettuale e civile.
Un Leopardi vitale e moderno
Sergio Rubini propone un Leopardi diverso da quello tradizionalmente conosciuto. Non più solo il poeta curvo sui libri, immerso in una malinconica solitudine, ma un enfant prodige pieno di vitalità, desideroso di vivere e di amare. Spiega il regista: “È l’incontenibile amore per la vita il motore che muove Leopardi e la sua poetica. Il suo pessimismo è il risultato di una costante ricerca di felicità negata da un universo incomprensibile e sordo ai desideri degli uomini“.
Un artista che, attraverso la sua ribellione e il suo desiderio di felicità, appare oggi più attuale che mai. La miniserie non si limita dunque a raccontare la biografia di Leopardi, ma offre una riflessione sulla sua eredità culturale e filosofica. La sua poesia, intrisa di una visione esistenzialista e di un amore infinito per la bellezza, continua a parlare con accuratezza e precisione alle sensibilità contemporanee.