Tutto si può dire di Butter, ma non che non sia effettivamente esilarante. Il film diretto dal giovane regista Jim Field Smith, è stato presentato ieri al Festival Internazionale del film di Roma nella sezione Alice nella città.E’ una scossa di energia, una miscela tra storia familiare, di campagna e tipica commedia americana nata per far ridere.
I protagonisti assoluti sono Jennifer Garner (Pearl Harbor, Juno), nel ruolo dell’antipatica e moglie perfettina Laura Pickler, una tipica donna “bianca”, con la villa, i vestiti perfetti e i capelli sempre impeccabili, Ty Burrell (Black Hawk Down, Morning Glory) nei panni di Mr. Pickler e la piccola ma talentuosa Yara Shahidi (ha appena undici anni) nei panni di Destiny, la temibile rivale di Laura. Alla base di tutto ci sono la rivalità e il burro, o meglio, le sculture fatte con il burro, una pratica abbastanza insolita ma che ha permesso ai coniugi Pickler di essere ricchi e abbastanza noti tra le persone. Non mancano i tradimenti, gli inganni e anche le menzogne, ma soprattutto i momenti indimenticabili sono favolosi, basta pensare alle scene in cui Olivia Wilde (The next three days, Alpha Dog) dà il meglio di sé nei panni della spogliarellista innamorata Brooke, o quelle in cui Hugh Jackman (Australia, The Prestige) intepreta Boyd Bolton, un meccanico piuttosto ignorante e goffo.
Butter, anche se lo fa con il sorriso, esplora molte tematiche forti, come quella dell’adozione, dell’abbandono alla nascita e del conseguente affidamento, per non parlare dei problemi adolescienziali e della poca comunicazione in casa. Apparentemente superficiale, il film solleva le più molteplici tematiche, portando anche, inaspettatamente, alla commozione. Una commedia certo, ma ben scritta e decisamente originale come non se ne vedevano da parecchio tempo. Meraviglioso il cast e forse un po’ passata inosservata Ashley Greene, nei panni della figlia di Bob Pickler, Katlin, che è nota al grande pubblico per il suo ruolo nei vari film tratti dai libri della saga di Twilight, dove interpreta Alice, forse ancora non è pronta per uscire dal suo personaggio.