Dopo alcune polemiche e censura del trailer sui canali Rai, il prossimo 25 Marzo approda nelle sale cinematografiche italiane “Silvio Forever”.
Il film documentario realizzato da Roberto Faenza, con la collaborazione di Filippo Macelloni è scritto da Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, autori de “La Casta”. Montando materiale di repertorio,tra cui interviste, discorsi televisivi e in piazza ed eventi passati e presenti della vita del Presidente Silvio Berlusconi, è stato realizzato questo film che cerca di delineare un ritratto completo dall’infanzia ad oggi di un uomo, che amato od odiato, è da 17 anni protagonista del nostro paese. La voce fuori campo di Neri Marcorè, imitando la voce del Presidente, narra in prima persona tutto il film.
Si parte da un Silvio bambino, che già presentava una predisposizione all’economia e gli affari, ricevendo compensi dai compagni di scuola per svolgere i loro compiti, per poi passare al Silvio adolescente e sciupa femmine con un’intervista alla mamma Rosa che dichiara che è impossibile trovare delle foto di suo figlio in compagnia di belle ragazze. Ovviamente questo suscita risate in sala, visti gli avvenimenti più recenti riguardanti Bunga Bunga e le ragazze minorenni coinvolte ad Arcore.
Il film poi va avanti toccando il rapporto del Premier con Craxi e Bossi, e la domanda che diventa centrale è “dove ha trovato i soldi questo ragazzo di 16 anni per fare tutto quello che ha fatto nella sua vita?”; a tal proposito calza a pennello un video di un’intervista fatta da Enzo Biagi , in cui egli chiede al Presidente: “se lei avesse un puntino di tette farebbe anche l’annunciatrice?” sottolineando il fatto che egli si cimenta in così tanti settori, edilizia, industria, politica sempre come vincitore.
Non si può definire esattamente un film contro Berlusconi, perché il semplice montaggio di alcune dichiarazioni e momenti salienti della storia del Presidente del Consiglio, rimangono a libera interpretazione dello spettatore.
Infatti se al cinema un berlusconiano andasse a vedere questo film, gli sembrerebbe soltanto un tributo e una celebrazione dell’operato del Premier, mentre se andasse un anti berlusconiano emergerebbero altri dati su tutti: un Presidente bugiardo che non mantiene le sue promesse e si sente il padre eterno, un semplice cabarettista che balla e canta e invece di tenere discorsi importanti e mirati sui problemi del paese, racconta le barzellette alla gente che lo va a sentire nelle convention.
«Ognuno può prenderlo come vuole – spiega il regista Roberto Faenza – Lui nel bene o nel male rappresenta la storia di questo paese dal 1994. Questo film è molto diverso al mio precedente Forza Italia: lì c’era la disgregazione di un partito votato da tutti, la Dc, ma non amato. Questo è il tentativo di raccontare un personaggio adorato dai suoi seguaci. E’ quasi un saggio sul linguaggio del potere».
“Silvio Forever” sarà distribuito in cento copie, e, anche se si tratta solo di un montaggio di materiale già esistente, è messo insieme con un buon ritmo che invece di creare un documentario, ha più l’effetto della commedia italiana più riuscita degli ultimi anni con un sorriso che però per alcuni lascia l’amaro in bocca.