Realizzare un sequel all’altezza dell’originale è per qualsiasi regista una delle sfide più grandi. Pochi autori sono infatti riusciti nell’impresa, come il premio Oscar James Cameron con lo storico Terminator 2 o maestri del genere horror come Wes Craven e James Wan, artefici di film come Scream 2 ed Insidious 2 che non hanno nulla da invidiare ai splendidi capostipiti da cui hanno tratto l’origine. Quando spunta il nome di Jason Blum è però facile vedere sequel prevedibili di prodotti che hanno conquistato il box office mondiale come i vari Paranormal Activity, Insidious, La notte del giudizio e tanti altri. Ed ecco arrivare il 3 settembre in tutte le sale italiane l’atteso sequel di Sinister, lo spettacolare horror con Ethan Hawke che nel 2012 conquistò il pubblico e la critica mondiale. Scritto da Scott Derrickson e C. Robert Cargill e diretto da Ciaran Foy, Sinister 2 vede il terribile Bughuul tormentare i figli di Courtney (Shannyn Sossamon) per renderli, grazie al suo esercito di “bambini”, i nuovi “registi” degli infernali filmini comparsi nel primo episodio. Ad aiutare Courtney arriverà però un misterioso uomo (James Ransone) che farà di tutto per impedire a Bughuul di realizzare il suo crudele piano.
È impossibile parlare di film horror senza nominare Jason Blum, uno dei produttori più prolifici del cinema di genere dal 2007 a questa parte. Un produttore in grado di regalare perle come Insidious, Oculus, Unfriended e Sinister, ma anche opere deludenti di cui avremmo volentieri fatto a meno come La notte del giudizio e Ouija. Come anticipato in apertura dell’articolo non è infatti sempre una scelta saggia realizzare un sequel o uno spin-off di una saga, perché il margine di rischio è alto e solo raramente questi prodotti nascono con una finalità diversa da quella di sfruttare fino all’osso possibili franchise milionari. Questo è il caso anche di Sinister 2, un film che rigioca le carte vincenti del primo capitolo di Derrickson, utilizzando però una trama ed una messa in scena più lineari e prevedibili. Ma se la prevedibilità è sicuramente un punto a sfavore di Sinister 2, la regia a fuoco e l’ottimo uso del sonoro sono elementi vincenti di un sequel che, pur se con qualche debolezza, funziona piuttosto bene. Lo spettatore viene infatti trasportato nel diabolico “backstage” dei video di Bughuul ed il mistero viene finalmente alla luce. Capiamo il crudele meccanismo che porta le vittime a realizzare i terrificanti filmati trovati in soffitta da Ellison Oswalt (Ethan Hawke). Filmati che, tornando in veste ancor più spaventosa in questo sequel, regalano in più di un momento balzi sulla sedia non indifferenti. Sicuramente Ransone non ha il carisma di Ethan Hawke, Ciaran Foy non è un regista al livello di Scott Derrickson e la trama è ben più scarna e prevedibile della terrificante storia raccontata nel primo capitolo, ma Sinister 2 è un film che si lascia vedere con piacere. Ha la dignità di un sequel e non è il classico prodotto direct-to-video che tutti ci saremmo aspettati. Quindi prepariamoci a rivedere Bughuul in azione in un terzo capitolo che sicuramente nel giro di pochi anni invaderà le sale di tutto il mondo.
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