Una serie dal sapore nostrano prodotta negli United States? Tutto è possibile, e se guardiamo a I Soprano, è facile rendersi conto di quanto questo show televisivo abbia inciso sull’immaginario collettivo. Camorra, affari loschi, gangster divenuti figure emblematiche nella storia del cinema da piccolo schermo, ma anche un nuovo lato forse mai troppo mostrato: quello umano, che unisce malavitosi e non sotto un unico cielo. Trasmessa nell’arco di sei stagioni, dal 1999 al 2007, I Soprano è uno di quei prodotti che restano a lungo impressi nella memoria, anche grazie al brusco realismo con cui vengono affrontati numerosi temi scottanti quali la violenza, il sesso, l’adulterio e i circoli mafiosi. La perenne lotta tra clan, tra famiglia e FBI, gli intrighi e i tradimenti hanno provocato tante critiche quanti elogi da parte del pubblico di diverse generazioni.
Il New Jersey, stato situato oltre una sponda dell’Hudson che attraversa New York City, non è propriamente una meta eccezionale, ma per i più appassionati mettersi sulle tracce dell’ormai celeberrimo Tony Soprano è un must e non c’è niente di meglio che una capatina tra le strade del NJ per scoprire l’affascinante mondo della serie cult mandata in onda dal canale americano HBO. Guidare attraverso quieti sobborghi in cui si è silenziosamente infiltrata la mafia italoamericana, oltrepassare negozietti, magazzini, piazzali ed acquitrini suscita una certa sensazione che è possibile provare soltanto in questo pezzo di mondo che è stato abitato anche dai Soprano. Ciò è dovuto anche all’ideatore della serie, David Chase, che ha preferito filmare sul posto piuttosto che servirsi di uno sfondo ricreato in studio, ornando così le sei stagioni di una crudezza che ha reso le vicende della famiglia più realistiche e in qualche modo più accessibili per gli spettatori. In prossimità dell’aeroporto di Newark, il paesaggio è infatti dai toni decisamente post-industriali, in cui spiccano concessionarie, pompe di benzina e catene di fast food tipicamente statunitensi: l’America moderna rappresentata sullo schermo che ci condurrà al Satin Dolls, il night club utilizzato nelle riprese per prestare le sue fattezze architettoniche al Bada Bing. E’ qui possibile fotografare l’insegna e sedersi al bancone a bere qualcosa. Il locale è quasi sempre vuoto ma le ragazze si esibiscono ancora, e non è affatto difficile immaginare Tony Soprano seduto all’interno, a bere il suo drink contando soldi. In direzione settentrionale rispetto all’aeroporto, troviamo il Westfield Garden State Plaza, un centro commerciale in cui trascorrere qualche ora per sentirci proprio alla stregua di un residente del sobborgo. E’ qui che Tony incontra i suoi scagnozzi pur di essere certo di non essere spiato dai servizi segreti. All’interno di un’altra area commerciale all’aria aperta nel comune di Wayne, l’eccellente ristorante giapponese Nori Sushi vi attende per assaggiare maki in perfetto stile Soprano: è noto che il nostro protagonista si dimenticasse delle bacchette per servirsi direttamente con le mani.
Proseguendo verso sud, si raggiungerà North Caldwell, in cui è sita l’abitazione dei Soprano – più precisamente, al 14 di Aspen Drive. A poca distanza, il Kings Food Market è il luogo in cui Carmela, la moglie del boss, è solita andare a fare la spesa. Sulla strada che collega il New Jersey alla Big Apple, si può percorrere il ponte Goethals, presente nei titoli di coda della serie e si incontra la terrazza del Centanni, trattoria specializzata in salsicce fatte in casa. Non molto lontano, un altro ristorante famoso nello show, il Vesuvio lungo la Elizabeth Avenue, appartenente alla famiglia Bucco. In realtà, si tratta del Manolo’s Restaurant, che offre una squisita cucina ispanico-mediterranea. In prossimità della costa, è visibile il lungomare di Asbury Park in cui sono ambientati diversi sogni di ostica interpretazione del boss. E’ consigliato noleggiare una bici per visitare il paesello costiero o godersi il panorama dalla spiaggia in un modo che la famiglia non ha mai fatto. Ultima fermata a Jersey City per ammirare la chiesa di St. Patrick che, stando ai racconti di Tony Soprano, è stata edificata da suo nonno, giunto dall’Italia con appena quattro dollari in tasca. Non distante si trova il Liberty State Park, sulle sponde dell’Hudson, da cui partono i traghetti per Ellis Island, isola sulla quale venivano trattenuti gli immigrati prima di approdare nella metropoli oggi convertita in un museo. Ai confini di Manhattan, è quasi d’obbligo una visita nei dintorni dell’Hotel Plaza, albergo extralussuoso di cui i Soprano sembrano ossessionati: è qui che Carmela festeggia ogni anno il compleanno di Meadow con tè, pasticcini e guanti bianchi, e qui si rifugia Tony quando viene cacciato di casa o anche solo per trovare un po’ di tranquillo relax.
TOUR
Diversi sono le opzioni e i pacchetti offerti dai tour operators più disparati: da Harlem Spirituals, passando per Viator fino ad arrivare a Ceetiz, tutti da prenotare online. I prezzi validi e benefici per la clientela li rendono un’ottima opportunità per esplorare le location che hanno reso celebre la famiglia di gangster più conosciuta di sempre.
CONSIGLI SOGGIORNO
Alloggiare in un’unica cittadina del New Jersey risulterebbe limitante, tanto più che i tour sono solitamente offerti in autobus. Molto meglio passare la notte nel cuore della Grande Mela, i cui numerosi hotel sono stati elencati nel corso della nostra rubrica Ciak, but where? qui e qui.