L’attore statunitense Danny De Vito giunto all’età di 80 anni ha preso parte a diversi film che sono diventati dei veri e propri cult del genere della commedia americana. Ma fate attenzione, perché anche se la sua vita sembra essere tutta a stelle e strisce, in realtà il suo nome nasconde un forte legame con l’Italia…
La simpatia e le caratteristiche fisiche di Danny De Vito sono stati i suoi punti di forza nella carriera come attore comico. In collegamento con la Festa del Cinema di Roma 2024 dove è stato presentato in anteprima il film A Sudden Case of Christmas, la star di Hollywood diventata famosa grazie alla sua partecipazione nella sit-com Taxi negli Settanta, è grazie al capolavoro Qualcuno volò sul nido del cuculo del regista Milos Forman che ci si accorge – davvero – della sua presenza in campo cinematografico. Da quel momento, diversi registi lo scelgono per interpretare ruoli ogni volta diversi che oscillano tra il comico e il drammatico.
In tutti questi anni, Danny De Vito si è cimentato in diverse sceneggiature che il più delle volte lo hanno messo in discussione e lontano dalla sua comfort zone. Tra le sue scelte più azzeccate risultano la casa di produzione Jersey Film, nota per aver prodotto film come Pulp Fiction ed Erin Brockovic.
Il 19 ottobre 2024 l’attore sarà protagonista di una masterclass nel corso de La Festa del Cinema di Roma 2024, in occasione dell’anteprima fuori concorso della commedia girata e ambientata in Italia intitolata A Sudden Case Of Christmas diretto da Peter Chelsom. Ancora una volta, per De Vito ci sarà una nuova occasione per fortificare il suo legame con il nostro Paese.
Danny De Vito e le sue origini italiane
La sua famiglia è di origine italiana, per la precisione di San Fele, un piccolo paesino che si trova nella provincia di Potenza e questo giustifica il suo nome vagamente italiano. A quanto pare i genitori di Danny De Vito emigrarono in America quando erano due giovani innamorati.
Proprio durante il primo anno negli Stati Uniti lo concepiscono, portando il padre Daniele De Vito a diventare un piccolo imprenditore per non far mancare nulla alla sua famiglia. Sono diverse le attività che mette in piedi, partendo da un negozio di dolci – stile drogheria – poi opta per una tintoria e infine per un bar che potesse servire il quartiere nel quale si trovava.
Mentre la madre Giulia Mocello, aveva scelto di vivere come casalinga per prendersi cura del figlio in prima persona. Se oggi Danny De Vito è un attore affermato e amato dal pubblico e dalla critica, è soprattutto per merito suo, visto che la donna lo spinse a frequentare dei corsi di recitazione.
Era fermamente convinta che la sua fisicità gli avrebbe permesso di distinguersi rispetto ad altri colleghi che puntavano tutto sulla bellezza. Pensando al fatto che Mario Monicelli lo scelse – senza conoscerlo – per recitare nel film La Mortadella al fianco di Sophia Loren, proprio per i suoi 144 centimetri di altezza, bisogna ammettere che la signora Giulia era stata a dir poco lungimirante.
L’onorificenza italiana
L’attore nel corso della sua vita ha sempre parlato con orgoglio delle sue origini italiane, tanto da voler creare la Danny DeVito’s Premium Limoncello, dopo aver provato il famoso liquore della Costiera Amalfitana dopo una cena con amici a Sorrento.
Per questo motivo – e non solo – il 2 marzo 2018, De Vito è stato insignito dell’Onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel corso della 13esima edizione del festival Los Angeles, Italia presso il TCL Chinese Theatre di Hollywood. Oltre a questo, gli verrà consegnato anche il premio Jack Valenti Legend Award.
Le parole dell’allora Console Generale d’Italia Antonio Verde in merito all’onorificenza consegnata all’attore e regista italo americano: “Il conferimento di un’alta onorificenza italiana a Danny De Vito, rappresenta il sentito riconoscimento del nostro Paese nei confronti di uno dei più apprezzati interpreti del cinema internazionale il quale ha voluto orgogliosamente rivendicare, nel corso della sua lunga carriera artistica, il profondo senso di attaccamento alle sue radici italiane e ai valori della sua cultura d’origine”.